Idee in bottiglia

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Allora, condensare un viaggio di 14 giorni in un post non è facile, ma ci provo...
Innanzitutto è bello pensare come l'arcobaleno mi abbia accompagnato lungo tutto il viaggio: dalla sera prima della partenza dalla finestra di camera mia, alle innumerevoli volte che l'ho visto brillare in cielo durante il percorso. L'ho preso come un segno di buon auspicio, e infatti così è stato: grossi inconvenienti non ne
sono successi, a parte le solite stupidaggini tipo saponette dimenticate, bagnoschiuma che si aprono e ti macchiano le uniche due paia di pantaloni che hai in valigia, svegliette che esalano il loro ultimo respiro annegando nel bagnoschiuma di cui sopra...
Per quanto riguarda il viaggio stesso, si può riassumere in due parole: stancante, ma meraviglioso. Quasi tremila chilometri da un ostello all'altro lungo tutta l'isola con un'auto in affitto (per fortuna moolto nuova e sana come un pesce, dall'inizio alla fine) non sono uno scherzo, anche visto lo stato di alcune strade di là; però la fatica è stata ricompensata da tutto quello che ho visto: spazi immensi di erba o di rocce, cascate impressionanti, ghiaccio azzurro cielo e mare blu scuro, paesini colorati e piccolissimi, tramonti meravigliosi e, naturalmente, arcobaleni!
Bella anche la gente del posto, disponibile a darti una mano quando le chiedevi la strada (In inglese alla Maxibon "tu gust is megl che uan", ma basta farsi capire...). E vi assicuro che, quando le distanze minime fra un villaggio e l'altro sono in centinaia di chilometri, sbagliare ad un bivio non è molto piacevole.
Che dire ancora? Che ho passato il compleanno in mezzo alle balene (che non sono delle mie amiche particolarmente in carne, che avete capito?!?), che mi sono sentito tante volte libero, respirando profondamente di fronte a spazi sconfinati a terra e in mare, che ho vissuto momenti di tensione quando la macchina è slittata di lato su una strada sterrata (ma facevo i 40 all'ora, mica i 200!) e quando ha iniziato a fare uno strano rumore di latta proprio dietro alla ruota anteriore destra (un sassolino nella pinza del freno, BASTARDO!).
Sarà perchè in fondo sono pigro e nostalgico, ma vi assicuro che è stato bello perfino tornare a casa: forse per la somiglianza dell' Islanda coi paesaggi del film o per la lunga avventura in compagnia che stava per finire, appena atterrato a Genova mi è venuto in mente proprio l'ultimo passo del "Signore degli anelli": "...Infine, i tre compagni si allontanarono e partirono, tornando lentamente verso casa senza mai voltarsi; e non dissero una parola, ma ognuno traeva molto conforto dalla presenza degli amici sulla lunga strada grigia.Passarono infine i poggi e presero la Via Orientale , e Pipino e Merry cavalcavano verso la terra di Buck; e già ricominciavano a cantare. Ma Sam prese la via per Lungacque, e tornò al Colle e di nuovo il giorno stava finendo. Egli vide una luce gialla e del fuoco acceso: il pasto serale era pronto, e lo stavano aspettando. Rosa lo accolse e lo fece accomodare, e gli mise la piccola Eleanor sulle ginocchia.Egli trasse un profondo respiro. - Sono tornato -, disse."E, visto che nel mio caso suona come una minaccia, ritenetevi avvertiti!P.S. Vi ho messo anche un pò di foto del viaggio, per dare un idea migliore dei luoghi rispetto a quella che possono dare le mie poche frasi...