La forma dell'aria

La casa


Era una casa rispettabileabitata da gente sempliceuna signora cucinava aspettando il maritodue figli crescevanouna famiglia integraportava avanti il suo nome.Non so dire quando divenne un bordelloquandosfrattati i vecchi abitantio forse morti, chè non sarebbero andati da nessuna parte,un affittuario prestanomeha firmato un contratto e consegnatoa te e alla tua amicale stanze dove scopiamo io e te.A te non importanon è il primo alloggioin cui suppellettili borghesisorvegliano corpi nudil'effimero della fornicazioneil sesso comprato a un angolo di strada.Ti lavi al bidet dove la signorafaceva il tuo stesso gestoma senza conoscere uomo da un po',ti rifletti nel suo specchiohai una tenerezza malandrinamentre ti avvicini nuda  a me e sorridi pronta per il coito.La sopravvivenza ti ha incallitasai come cavartela, non ti fai domandequalcuno abitò qui, qualcun altroabiterà dopo di te. Il tuo tempofinisce dove arriva il mio denaroe se ogni tanto parli di  teè solo perchè sono un cliente affezionatoe mi ecciti anche vestita, anche pensierosa.L'amore che riempiva quelle stanze, però,noi non lo conosciamo, noi non lo vedremoe la pudica tenerezza borghese, luceda cartolina d'anteguerra color seppiaNon sarà mai parte del nostro rapportobasato su un equo scambio, denaro contro corpo, su cui si regge l'economiae la rendita del tuo affittacamereche finge di non sapere chi seie schifa il tuo corpo di dea