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Tutto ciò che c'è da sapere su pompe sommerse e altre cosettine

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elettropompa

Post n°20 pubblicato il 21 Luglio 2020 da ricciardi84
 

Dopo aver affrontato la differenza tra circolatori per la caldaia ed elettropompe a tenuta meccanica è arrivato il momento di parlare delle elettropompe sommergibili, un'altro dispositivo fondamentane in termoidraulica. 


L'elettropompa, che prende anche il nome di pompa ad immersione, è uno dei tipi di elettropompa più utilizzati nell'ambiente termoidraulico. In linea generale, questo strumento utile serve per movimentare e per sollevare l’acqua da un punto ad un altro, a seconda delle necessità che abbiamo e virtù del contesto di utilizzo.


A seconda del vantaggio che perseguiamo nello spostare l'acqua e del fatto che la adoperiamo in un campo o nel giardino di casa, la pompa sommersa si presta ad un grande numero di utilizzi e può soddisfare i bisogni di svariate tipologie di utenti.


Anche per questa ragione, leggere una scheda tecnica e “decifrare” le caratteristiche di funzionamento di una pompa trituratrice, non è mai semplice. In un precedente articolo abbiamo suggerito come scegliere la giusta pompa idraulica, a seconda di quello che dovete fare.


Per esempio, la pompa ad immersione può servire sia per svuotare una zona allagata, come ad esempio una stanza, una barca, ma anche un ripostiglio, dopo un alluvione autunnale, ma anche per riempire o svuotare una piscina, oppure per migliorare il sistema d’irrigazione di un campo, o per recuperare e portare in superficie l'acqua contenuta in un pozzo.


Le pompe sommerse più moderne sono ottime soluzioni per spostare una quantità di liquidi in un determinato periodo di tempo, e questa capacità varia a seconda della marca e della potenza nel pompaggio. Si tratta di fattori che influiscono notevolmente sul prezzo finale delle elettropompe sommergibili ed è per questo che in commercio possiamo trovare elettropompe più economiche e pompe assai più costose.


Tra gli scopi principali di una pompa sommersa, vi è anche lo svuotamento delle acque sporche. In agricoltura, una delle necessità più urgenti resta quella di prelevare le acque sporche dal pozzo e, una volta trattate, utilizzarla per varie attività d'irrigazione.  In queste situazioni, una delle caratteristiche più importanti di questi strumenti idraulici rimane quella della prevalenza. Questo parametro idrico spiegherebbe quella che dovrebbe essere l’altezza sino alla quale la pompa sommersa riuscirebbe a spingere il fluido, senza sforzo. Questa caratteristica tecnica rappresenta uno dei valori più importanti quando si legge il libretto di funzionamento di una pompa di tipo sommerso e viene espressa sempre in metri.


Gli aspetti da considerare prima di scegliere la pompa sommergibile

Non è mai bello ritrovarsi una pompa di cui non sappiamo che fare. Meglio evitare degli errori imperdonabili che potrebbero causare oltre una perdita economica, anche uno spreco del tempo usato per il montaggio di un'elettropompa sostanzialmente inutile.


Al di là del nostro invitarvi a tenere gli occhi ben aperti, perché dietro un'occasione d'acquisto ghiotta, un prezzo eccessivamente economico, si nasconde quasi sempre una fregatura, vogliamo suggerire l'analisi preventiva più corretta, necessaria per valutare bene qual è la pompa migliore per ciò che dovete fare.


Per prima cosa riflettete profondamente sull'utilizzo di questa pompa sommersa. Un'attenzione speciale sarà rivolta alle caratteristiche dell'acqua che queste pompe sommerse dovranno trasportare. Sono acque pulite? Sono pervase da fanghi? I residui dell'acqua reflua sono cosi sporchi e con diametro considerevole, da necessitare l'utilizzo di una pompa sommergibile con diverse tipologie di giranti al fine di avere un passaggio libero idoneo al sollevamento del liquido pompato? 


Negli impianti piccoli va bene una pompa con trituratore? Da quale luogo proviene l'acqua?


Valutare infine di quanta acqua abbiamo bisogno è necessario per optare per modelli in grado di accontentare le nostre. 


La pompa sommersa: le tipologie

Provare ad elencare tutte le tipologie e varietà di pompe in questa sede sarebbe inutilmente prolisso ed enciclopedico; ragione per la quale ci limiteremo ad elencare le tipologie più comuni e basilari.


La pompa sommersa per acque nere

La pompa sommersa per acque nere è quel particolare tipo di pompa che viene generalmente installata all’interno dei pozzi neri. Questa tipologia di pompa ha il compito  di sospingere le acque nere (anche dette acque reflue o acque sporche – liquami perlopiù) verso l’alto. 


In alcuni casi alla funzione centrifuga della girante è accoppiata una funzione trituratrice, che, al fine di evitare blocchi della girante causati da rifiuti di tipo solido (che può capitare di gettare nel water: carte di plastica, stracci) tritura ciò che viene aspirato: la pompa trituratrice è però consigliata solo in casi particolari, che è bene discutere con il proprio idraulico di fiducia, al fine di non ritrovarsi con un prodotto inutilmente accessoriato. 


La pompa sommersa per pozzo (per acque chiare)

Quando parliamo di pompe sommerse per pozzi ci riferiamo alle pompe sommerse per acque chiare, spesso installate all'interno di pozzi per prelievo di acqua pulita.


Un pozzo è detto artesiano (dal nome della città francese di Artois) quando è naturalmente effluente. La pompa, in questo caso, serve ad estrarre l'acqua dal pozzo, per incanalarla poi entro una vasca dalla quale verrà poi filtrata. Spesso e volentieri pompe di questo tipo sono utilizzate all'interno di contesti di irrigazione


Caratteristiche essenziali per una pompa sommersa:

Facendo un riassunto di quelli che sono gli aspetti più importanti da valutare in fase di acquisto saranno:


Massima profondità d'immersione

Funzionamento automatico o manuale

Sistema di sicurezza qualora venisse a mancare l'acqua ( la presenza di un galleggiante impedirà che la pompa si bruci a causa di un continuo tentativo di pompare acqua anche quando non vi è più alcun liquido)

Diametro della bocca di uscita necessario per pompare il liquido alle prestazioni richieste dall’impianto

Peso del prodotto

Misure dell'elettropompa (indispensabile soprattutto quando quando scegliamo una pompa per pozzi, visto che per funzionare correttamente dovrà pure entrare al suo interno)

Lunghezza del cavo di corrente e relativo spessore, oltre al grado di protezione IP (a seconda della natura del liquido in cui verrà sommersa è auspicabile poter contare su di un conduttore affidabile, visto che elettricità ed acqua non vanno mai d'accordo).

Resistenza al grado di acidità dell'acqua e materiale di costruzione (vi sono pompe che potrebbero presentare dei problemi se utilizzate ad un pH inadatto alla loro natura ed altre, come quelle in acciaio inox, dotate di maggiore robustezza e durata all'usura)

 Tensione di funzionamento (si parla di monofase e trifase, anche se le seconde sono molto meno vendute perchè non tutte le utenze elettriche sono in grado di sopportare quei carichi elettrici; le pompe monofase infatti per funzionare si sposano con impianti elettrici di potenza (kilowatt minori)

 Grandezza dei rifiuti solidi (essenziali per acquistare una pompa per acque nere in grado di pompare il liquido senza che ci siano intasamenti nelle tubazioni e/o nella stessa pompa a causa di residui

 Temperatura massima del liquido ( non tutte le pompe sommerse riescono a trasportare  liquidi troppo bollenti, meglio accorgersene prima..)

Adattabilità solare (esistono elettropompe in grado di integrarsi con pannelli fotovoltaici e ottenere un basso consumo).

Altro aspetto da considerare sarà il contesto in cui verrà inserita la pompa sommersa. Una cosa è installarla in un pozzo, altro è tenerla all'esterno. Ad ogni modo si dovrà valutare l'acquisto di una stazione di sollevamento in cui contenere l'elettropompa o costruire un pozzetto.


Problemi tecnici nel pompaggio

Onde evitare spiacevoli situazioni, meglio orientarsi verso marche riconosciute come affidabili e in grado di garantire un ottimo servizio di post vendita. Non facciamoci ingannare dalla girante in acciaio di alcuni modelli, perché una pompa sommersa mini, apparentemente più delicata, potrebbe durare anche di più, se ne verrà fatto un uso corretto. Giusto per dare l'idea di quanti problemi potrebbero verificarsi con una pompa sommersa, a seguito di difficoltà tecniche con la valvola di non ritorno, pressostato, differenziale o il vaso di espansione, date uno sguardo a questo elenco che racchiude i danni più diffusi e le situazioni più frequenti:


 Attacca e stacca; tipico problema di errata regolazione, legato ad una difficoltà di  cattivo dimensionamento dell'impianto (taratura);

 blocco temporaneo o permanente della girante, funzionamento a secco o rottura del galleggiante;

 pompa sommersa bruciata (potrebbe dipendere dal cattivo funzionamento di una palla galleggiante o aria nell'impianto e provocare a volte un cortocircuito);

 bassa portata di funzionamento e/o prevalenza molto limitata; (può essere connessa per colpa di un cattivo dimensionamento dell'impianto e causare un'uscita minima dell'acqua);

 rumorosità eccessiva (tipico di un danno interno o segno di un'usura anomala all’ interno della pompa o cavitazione della stessa pompa a causa di un problema impiantistico);

 Pompa che gira a vuoto o al contrario (non riuscendo a prelevare l'acqua, anche in questo caso i rischi di corto potrebbero aumentare);

 Elettropompa che non si ferma e resta accesa sempre per problemi legati all’impianto (con notevole consumo d'elettricità).


Sei alla ricerca di uno strumento valido e funzionale per recuperare l’acqua dal pozzo e utilizzarla per l’irrigazione del giardinoo l’alimentazione di piccoli elettrodomestici? Forse ancora non lo sai, ma una pompa autoadescante può aiutarti in questo intento. Come funziona questa macchina e in cosa si distingue da una classica pompa? Per fare maggiore chiarezza e capire perché è lo strumento che fa al caso tuo, in questo articolo ne vedremo le caratteristiche, le applicazioni e i vantaggi.


Introduzione al mondo delle pompe: cosa sono e come si classificano

Prima di capire come funziona una pompa autoadescante, facciamo un piccolo passo indietro e vediamo meglio che cos’è una pompa. La pompa è uno strumento progettato per lo spostamento di liquidi e i due principali valori che ne determinano le performance sono la portata e la prevalenza: la portata indica il quantitativo d’acqua che la macchina è in grado di movimentare in un certo lasso di tempo; la prevalenza, invece, determina il dislivello massimo che il liquido può superare grazie alla potenza delle pompa. Le elettropompe – ovvero i modelli alimentati da un motore elettrico anziché a scoppio – possono essere sommerse o di superficie. Queste ultime si differenziano dalle prime in quanto non sono immerse nel liquido da prelevare, ma lo attingono tramite una condotta di aspirazione. A loro volta, le elettropompe di superficie possono essere distinte in due tipologie: centrifughe e centrifughe autoadescanti. 


Pompa centrifuga e pompa autoadescante: come funzionano e in cosa si differenziano

Partiamo subito col dire che le pompe autoadescanti a cui facciamo riferimento sono una categoria delle pompe centrifughe classiche, dalle quali si differenziano per la diversa modalità con cui avviene l’adescamento. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire, per prima cosa, il funzionamento di questi prodotti. Le pompe centrifughe – che rappresentano una delle tipologie più diffuse, anche se non l’unica esistente – movimentano l’acqua attraverso la forza centrifuga: tramite la bocca di aspirazione, quindi, il liquido entra all’interno della macchina, viene fatto roteare da una girante e spinto verso la mandata della pompa. 


Le pompe centrifughe di superficie possono essere installate sotto battente o sopra battente. Nel primo caso, si troveranno a un livello più basso rispetto al liquido da prelevare che, di conseguenza, confluirà senza difficoltà verso la pompa; nel secondo caso, invece, saranno posizionate su un livello più alto: per farle operare correttamente, dunque, servirà un adeguato adescamento. Il termine “autoadescante” può non essere immediatamente comprensibile se non si è del mestiere o non si ha mai avuto a che fare con apparecchi del genere, risolviamo dunque il “mistero” di questa parola. Una pompa si dice “adescata” quando la condotta di aspirazione e il corpo della pompa sono completamente pieni di liquido, con conseguente eliminazione dell’aria presente nel tubo di aspirazione all’avvio della macchina. Nelle pompe centrifughe classiche l’adescamento avviene manualmente: per far sì che la macchina possa lavorare, bisogna quindi riempire le tubazioni e il corpo della pompa con l’acqua. Nei modelli autoadescanti, invece, non è necessario intervenire con la procedura manuale, poiché sono in grado di adescarsi – cioè di riempirsi – autonomamente. 


Il meccanismo di una pompa autoadescante

L’autoadescamento è la capacità di una pompa di aspirare l’aria presente nella condotta di aspirazione durante l’avvio. Ma come funziona concretamente una pompa autoadescante e come avviene questa procedura? Eccola spiegata in pochi passaggi: 


Innanzitutto, al primo avvio bisogna riempire d’acqua il corpo della pompa attraverso un’apposita apertura superiore;

Successivamente, dopo l’attivazione, la girante della pompa sviluppa una turbolenza che crea una forte depressione, in seguito alla quale l’aria che si trova nella condotta viene aspirata;

Dopo essersi miscelata con il liquido presente nel corpo della pompa, l’aria si separa da esso ed esce dal tubo di mandata; il liquido, essendo più pesante, ricade e torna a circolare;

Una volta eliminata tutta l’aria, la pompa si innesca e comincia a funzionare.

Vantaggi e applicazioni delle pompe autoadescanti

Ora che abbiamo capito come funziona una pompa autoadescante, vediamo meglio quali sono i suoi benefici e in che contesti può essere utilizzata. Rispetto a una classica pompa centrifuga questo prodotto prevede infatti: 


una maggiore semplicità e praticità di utilizzo, data dall’autoadescamento; 

una maggiore altezza di aspirazione, valore che indica la distanza fra la superficie dell’acqua e la bocca di aspirazione della pompa: le classiche pompe centrifughe sono in grado di aspirare il liquido da un’altezza massima di 5-6 metri, mentre nelle autoadescanti si può arrivare anche a 8 metri.

Ma quali sono gli ambiti di impiego delle pompe centrifughe autoadescanti? Queste macchine sono in grado di gestire diverse tipologie di liquidi e si prestano, pertanto, per essere usate in ambito domestico, agricolo, edile e industriale. Naturalmente, non tutti i modelli avranno le stesse applicazioni; per cui, quando si sceglie una pompa di questo genere, è necessario verificare per quale utilizzo e per quali liquidi è stata progettata. I modelli AR Blue Clean, ad esempio, sono perfetti per la casa: consentono infatti di prelevare acqua da pozzi, serbatoi e cisterne, e di utilizzarla per irrigare orti e giardini oppure per alimentare piccoli elettrodomestici, evitando così di consumare acqua potabile. 

 
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