RIMINI, UNA FIERA VERDE

Post n°4 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da fergolamarco

Inaugurato nel marzo del 2001, il quartiere fieristico di Rimini, che si accinge a ospitare la nuova edizione di Ecomondo (28-31 ottobre) , è stato progettato dal prof. Volkwin Marg dello studio GMP di Amburgo all´insegna del basso impatto ambientale e in questi anni tutti i lavori di ampliamento e di manutenzione sono stati realizzati in coerenza con l´obiettivo di fondo. Il legno che domina nei tratti architettonici del quartiere proviene dalla Scandinavia, dove il ciclo di rimboschimento è continuo. Grandi finestre e lucernai a soffitto consentono un´illuminazione prevalentemente naturale. Nelle aree esterne sud è stato installato un nuovo sistema di illuminazione all´avanguardia, composto da 142 corpi luminosi a led (in totale 970) che consente un risparmio dell´85% di energia elettrica. Le fonti luminose a led hanno una vita media garantita di 16 anni (10 ore al giorno di funzionamento) contro i due dei corpi luminosi agli ioduri metallici. Sulla copertura dell´ingresso principale, un impianto solare fotovoltaico, esteso su 400 metri quadrati, fornisce energia alla hall centrale ´risparmiando´ annualmente a Rimini circa 40 tonnellate di anidride carbonica. Il condizionamento del quartiere è ottenuto con un impianto che produce freddo nelle ore notturne e restituisce il fresco in quelle diurne (una sorta di ´banca del ghiaccio´ che consente una riduzione dell´impegno di potenza di energia elettrica pari a circa il 50%). Sul fronte del riscaldamento, è stata appena realizzata una nuova centrale termica. Ora il quartiere è dotato di una nuova caldaia a condensazione dalla potenza termica di 380 KW che va a sostituire la vecchia caldaia con bruciatore ad aria soffiata. Con il nuovo impianto si risparmia alla città di Rimini il 90% delle emissioni di ossido d´azoto rispetto al precedente. Le aree interne ed esterne a verde di Rimini Fiera, si estendono su 160 mila metri quadri, con oltre 1500 piante e 30 mila metri quadri di tappeti erbosi (e gli impianti d´irrigazione utilizzano esclusivamente acque di falde superficiali). Le fontane sono tutte a ricircolo d´acqua e l´acqua dei periodici svuotamenti delle fontane e dei laghetti del quartiere viene trattata e riutilizzata per l´irrigazione delle aree verdi, mentre nelle toilettes del quartiere i gettiti d´acqua sono a pressione controllata (due interventi con un risparmio di 23 milioni di litri d´acqua all´anno). Sull´intero quartiere e sulle aree esterne, sono presenti numerose isole ecologiche per permettere ai visitatori la differenziazione dei rifiuti prodotti. Nel 2008 sono arrivati a Rimini Fiera oltre 1,7 milioni di visitatori e circa il 20% utilizza ormai il treno per visitare le manifestazioni. Sono programmate 16 fermate al giorno e l´utilizzo della rotaia è incentivato, con lo sconto sul biglietto d´ingresso in occasione di alcune manifestazioni fieristiche. Rimini Fiera ha la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001:2004 ed è stata premiata con il prestigioso riconoscimento internazionale Elca, Edilizia e Verde´ di Norimberga. (9Colonne)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Il solare termico

Post n°3 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da fergolamarco

 

Il solare termico potrebbe fornire un importante contributo al raggiungimento dell’obiettivo del 20% di energia rinnovabile stabilito dall’Unione Europea per il 2020.

“Potential of Solar Thermal in Europe” si chiama lo studio, commissionato da Estif, che esamina appunto il potenziale di sviluppo di questo settore nel quadro della direttiva 20 20 20 (2009/28/CE).

Gli impianti solari termici, in base all’indagine effettuata dai ricercatori Werner Weiss (AEE Intec) e Peter Biermayr (Vienna University of Technology), dovranno intercettare una domanda di energia termica che in Europa individua il 49% (di cui il 34% è calore a basse temperature) del complesso dei consumi finali.

Secondo lo scenario più ambizioso (Full R&D and Policy - RDP), che comporta un forte sostegno finanziario e alla ricerca più misure di efficienza energetica, il solare termico sarebbe in grado, nel 2020, di concorrere per una quota parte del 6,3% sul traguardo del 20% di energia rinnovabile, esigendo un tasso di crescita annuale del settore del 26%.

Nelle condizioni meno favorevoli di business as usual, invece, la percentuale scenderebbe al 2,4% richiedendo un aumento medio annuo del 7% del mercato europeo del solare termico.

Quanto agli effetti sull’occupazione dovute al verificarsi della prima ipotesi (scenario RDP) assisteremmo ad un notevole incremento di posti di lavoro full time (470.000 nel 2020) mentre sul piano ambientale la diminuzione annuale di CO2 grazie allo sviluppo del solare termico sarebbe pari a 69 milioni di tonnellate.

pannelli impianto forzato

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

In casa, d'inverno, mai più di 20°

Post n°2 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da fergolamarco

Ognuno di noi può dare il suo contributo per abbassare la "febbre" della Terra

 

Si moltiplicano gli appelli per cercare di rallentare le emissioni di anidride carbonica (CO2) prodotte dalla combustione di sostanze confinate per milioni di anni nel sottosuolo, le quali stanno sempre di più alterando il clima, innalzando la temperatura media terrestre.
In attesa che i Grandi della Terra, che si riuniranno in dicembre a Copenaghen, trovino un accordo per ridurre l’uso di carbone, petrolio e metano, vediamo cosa ognuno di noi può fare per contribuire ad abbassare la febbre di Madre Terra.
In effetti, se ognuno di noi, 60 milioni nel nostro Paese, 6,8 miliardi sul Pianeta, cominciasse a ridurre il proprio impatto, grandi risultati si potrebbero ottenere.
Un primo tema da affrontare è quello dei consumi (quando non proprio sprechi) di energia.
Oramai nelle case, negli uffici, nei negozi e nelle scuole, d’inverno la temperatura è in genere superiore ai 23°C.
E, d’estate, grazie ai condizionatori, si vive in ambienti troppo artificialmente raffreddati.
Il tutto con gravi danni per l’ambiente. Mantenere in inverno le temperature di casa a non più di 20°C (come d’altronde prescrive la legge) e 17-18°C nelle camere da letto e in estate difendersi dal caldo sostituendo il più possibile i condizionatori con ventilatori e finestre chiuse nelle ore più calde, permette di risparmiare una grande quantità di energia, consumata dalle centrali termoelettriche e dalle nostre caldaie, evitando ingenti emissioni di CO2. Quando costretti all’uso dei condizionatori (che consumano molta energia e contribuiscono a riscaldare l’ambiente esterno) è bene tenerli a una temperatura non più di 5°C inferiore a quella esterna.
Teniamo presente che ogni volta che premiamo un bottone per mettere in moto un apparecchio che consumi 1 kilowattora, in quell’ora (dato che gran parte dell’energia elettrica proviene in Italia da centrali che usano carbone, petrolio o metano) scarichiamo nell’atmosfera oltre mezzo chilogrammo di CO2.
Così, se acquistiamo e usiamo un elettrodomestico, sia esso un frigorifero, una lavatrice o una lavastoviglie in classe A+/A++ (più costoso ma molto più efficiente) spenderemo assai meno in bolletta e ridurremo sensibilmente le emissioni di CO2..
Ma per dare una mano al Pianeta sono molti e diversi i comportamenti, in ogni campo, che ognuno di noi può seguire senza troppi sacrifici

 

IN CASA
1. In casa, d’inverno non più di 20°C di giorno, 18°C di notte. D’estate, fare ricorso ai ventilatori e tenere le finestre chiuse nelle ore più calde.
2. Acquistare elettrodomestici di classe A+/A++, sono più cari ma consumano molto meno
3. Mettere in azione lavastoviglie e lavatrici solo a pieno carico e non solo per lavare due piatti e una camicia.
4. Spegnere, se non usati, tutti gli stand-by rossi, verdi o gialli che di notte brillano su decoder, televisori, frullatori, computer.
5. Sostituire tutte le lampadine con quelle a basso consumo significa risparmiare in CO2 e ridurre i costi dell’illuminazione di 4-5 volte. 
6. Sostituire lo scaldabagno elettrico con uno a gas meglio se integrato con un pannello solare termico consente di risparmiare energia e soldi in bolletta.
7. Preferire la doccia al bagno riduce di 3-4 volte i consumi di acqua. Una doccia non dovrebbe durare più di 5 minuti. 
8. Ogni volta che ci cambiamo una camicia o la biancheria non consumiamo solo acqua, ma detersivo ed energia per lavarla, e altra energia è spesso necessaria per stirarla. È importante pertanto, per prevenire l’inquinamento soprattutto delle acque, fare un uso parsimonioso dei detersivi preferendo quelli ecologici e biodegradabili. Inoltre il consumo della lavatrice varia, inoltre, a seconda dei programmi, e dunque delle temperature, scelti dal momento che la maggior parte dell'energia consumata da questi elettrodomestici serve proprio a riscaldare l'acqua. In tal senso impostando lavaggi a più bassa temperatura si possono ridurre i consumi. E ancora stendere i panni in modo accurato aiuta a ridurre le operazioni di stiratura, mentre le asciugatrici elettriche consuma servono solo a consumare energia.
9. Un fornello o un forno a gas fanno risparmiare molta energia rispetto a quelli elettrici.
10. Preferire un televisore LCD (a cristalli liquidi) invece che al plasma, perché a parità di dimensioni dello schermo consuma circa la metà.


ALIMENTAZIONE
1. Per cuocere, dal punto di vista del risparmio energetico, preferire la pentola a pressione o il forno a microonde che riducono sensibilmente i tempi di cottura dei cibi. Anche con le normali pentole è possibile, attraverso un buon uso del coperchio, ridurre i consumi energetici.
2. È importante acquistare prodotti di stagione. Per esempio la produzione in serra di 1 kg di pomodori rilascia 3,5 kg di CO2 equivalente, rispetto a meno di 0,05 kg della stessa quantità di pomodori prodotti in campo, una differenza di ben 70 volte. 
3. Scegliere prodotti di origine locale: il trasporto aereo dei prodotti alimentari da un capo all'altro del pianeta (per esempio di fragole, mele, pomodori, asparagi, zucchine…) genera circa 1.700 volte più emissioni di CO2 che un trasporto in camion per 50 km. 
4. In tutti i casi preferire sempre i prodotti biologici, sono più cari ma più buoni e più sani, la loro coltivazione non prevede il ricorso a sostanze chimiche dannose e aiuta anche la natura.
5. L’acqua di rubinetto costa centinaia di volte di meno di quella in bottiglia, è migliore e più controllata e non inquina con la plastica, i trasporti, le etichette. Se l’acqua di rubinetto dovesse avere un lieve odore di cloro, basta tenerla in una caraffa aperta per pochi minuti. 
6. Consumare carne il meno possibile. Gli allevamenti animali, con i gas emessi, la distruzione delle foreste per produrre i mangimi e il consumo di acqua, causano un inquinamento superiore a quello di tutti i mezzi di trasporto (aereo, nave, camion, treno) del mondo. A una bistecca di 250 grammi è associata l’emissione di 3,4 kg di CO2. 1 kg di patate è invece responsabile di soli 0,06 kg di CO2.
7. Se non si vuole diventare vegetariani, preferire almeno carne di pollame o coniglio che producono 4 volte meno CO2 della carne di manzo e sono più salutari
8. Tra il pesce, preferire quello azzurro (sgombro, acciughe, sarde, ecc.) più sano ed economico ed evitare quello di specie in pericolo di estinzione (tonno rosso, pesce spada, squali)


TRASPORTI
1. L’automobile è un mezzo di trasporto molto inquinante. Negli spostamenti quotidiani prediligere l’uso del mezzo pubblico (autobus e treno) o se non si può rinunciare all’auto cercare di non viaggiare da soli: Fa bene all’umore e riduce la quota individuale di emissioni.
2. Le biciclette non emettono gas a effetto serra né sostanze inquinanti e sono dunque il mezzo di trasporto più ecologico (secondo solo all’andare a piedi!). Sostituire un breve tratto in macchina (circa 6 km, per esempio, il viaggio andata e ritorno dal posto di lavoro) con uno in bicicletta, permette di evitare circa 240 kg di CO2 l'anno. 
3. Ricordare che il consumo di carburante dipende dalla velocità di guida: per esempio quando si guida alla velocità di 90 km l’ora invece di 110 km si diminuiscono del 20% i consumi di carburante.
4. In città, nelle soste lunghe, spegnere sempre il motore. Ciò significa un gran risparmio in termini di costi e d’inquinamento.
5. Un auto elettrica inquina molto meno di una a benzina o diesel. Tenere comunque conto che nessun motore (neppure quelli elettrici) può essere considerato a emissioni zero a meno che la ricarica delle batterie non avvenga con energia realmente rinnovabile (energia solare, eolica). 
6. Cambiare l’auto il meno possibile. Mediamente per produrre un’automobile occorrono oltre 20.000 kilowattora di energia elettrica e vengono emesse circa 10.000 kg di CO2 le stesse emissioni che un’automobile di media cilindrata produce percorrendo circa 60.000 km.
7. Ricordare che non tutti gli scooter sono uguali per consumi ed emissioni: si va da quelli che percorrono oltre 35 km con 1 litro (ed emettono meno di 70 grammi di CO2 per km) a quelli che percorrono meno di 20 km con 1 litro (ed emettono oltre 120 grammi di CO2 per km). 
8. Per distanze brevi, la cosa migliore è andare a piedi, un modo che oltretutto aiuta anche a rimanere in forma.
9. Limitare al massimo gli spostamenti in aereo che possono arrivare a superare i 250 g di CO2 per km per passeggero trasportato. Percorrere 500 km in aereo comporta l’emissione di 125 kg di CO2, equivalente a fare quasi 300 volte il bucato in lavatrice.


RIFIUTI E IGIENE DOMESTICA
1. Ovunque possibile praticare la raccolta differenziata, separando metalli, carta, vetro e scarti di cucina.
2. Preferire la carta riciclata che, nel corso del suo ciclo di vita presenta, impatti più bassi rispetto all'utilizzo di carta da cellulosa pura. L'utilizzo di carta riciclata permette non solo di ridurre l'impiego di materie prime (di cellulosa e, quindi, di legno) ma anche di risparmiare energia e acqua nei processi produttivi. 
3. Evitare il più possibile l'utilizzo di prodotti "usa e getta" (es. piatti, bicchieri e posate), soprattutto se in materiali plastici che sono derivati dal petrolio, che necessitano di grandi quantità di energia per essere realizzati e, solitamente, hanno cicli produttivi estremamente inquinanti. 
4. Fare la spesa portando da casa borse di tela ecologiche e carrelli. Rifiutare sempre sacchetti di plastica, anche quelli piccoli e generalmente inutili
5. Prediligere prodotti con imballaggio ridotto. Gli imballaggi sono una componente dominante della quantità totale di rifiuti che produciamo; in quest'ottica l’uso di prodotti sfusi o alla spina (in cui i consumatori si recano nei punti vendita muniti di un contenitore che poi riempiranno grazie al sistema dei dispenser) punta a ridurre rispettivamente i contenitori necessari o a permetterne il riutilizzo.
6. Non farsi incantare da falsi concetti di igiene ed evitare il più possibile di usare insetticidi e acaricidi, disinfettanti, igienizzanti chimici spesso inutili se non dannosi
7. Per le zanzare, usare zanzariere, repellenti naturali e un po’ di tolleranza. Ne guadagneranno la salute e l’ambiente.

 

Fulco Pratesi
12 ottobre 2009© RIPRODUZIONE RISERVATA

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

calcio distruttore

Post n°1 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da fergolamarco
 
Tag: calcio
Foto di fergolamarco

il calcio di un hotel di rimini che ha distrutto l'impianto idrico sanitario!!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

Rebuffa17fergolamarcomarteapollo1vecchioamore1voglioriprovarcisyllabusdovrei_manonvogliok331PelledAsinasouthcross0giessedgl1camel_silverViene_il_desideriowitogoooOlioo
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963