RACCONTO E ASCOLTO

VITA DI MARE


Le giornate erano lunghe, pigre, assolate. Iniziavano all’alba quando con una vecchia "Graziella" degli anni 60, me ne andavo sul lungo mare deserto ad attendere la giornata che  sarebbe  stata. Il silenzio delle mattinate sulla riva del mare è impagabile…gli odori, i sapori di salmastro che ti arrivano portati dal vento…il grido stonato dei gabbiani…il borbottio delle barche dei pescatori che tornano…Il tempo non aveva senso…si era fermato ai tempi dei tempi….mani rovinate dalle intemperie e dall’artrosi, facce annerite dal sole e dall’età….usavano le reti come il prestigiatore usa i fazzoletti di seta….usciva di tutto da quelle reti….triglie guizzanti, cefali argentati, pesci a me  sconosciuti che sarebbero finiti di li a poco nella padella di qualche ristoratore in attesa…. Loro parlavano, raccontavano, dialetti di un tempo…ma io ero la straniera e a me si rivolgevano in italiano…un italiano dialettale, simpatico, divertente, colorato…stavo con loro, ne vivevo gli odori, i colori, i sapori….poi me ne andavo…continuavo il mio giro solitario in attesa che la spiaggia si svegliasse…il camion della nettezza urbana,  qualche “biciclettaro” mattutino come me…i primi neri che con i loro fardelli di merce da vendere, se ne andavano a piedi verso l’angolo di spiaggia a loro assegnato. Guardavo, sorridevo… Non mi pesava essere sola…anzi…ero libera…libera di andare, di fermarmi, di camminare sulla sabbia ancora bagnata, di togliermi la maglia  e farmi scaldare dai raggi del sole ancora freschi…ero libera…. Il caffe nel bar della rotonda sulla spiaggia mi aspetta….lungo e nero e acqua naturale…grazie…Ottimo….Buona giornata….la gente si sta alzando…