RACCONTO E ASCOLTO

COME ERAVAMO


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Febbraio 1980La sveglia suona…Con difficoltà riesco a staccarmi dai miei sogni, dal calore delle coperte, ma devo….devo farlo…il ciclo che scandisce i miei mesi da quando ero quasi bambina improvvisamente è scomparso…” mamma…non mamma”…emozioni violente, paure ancestrali, tutto in una miscellanea di attese e di tensioni impresse per sempre nell’anima…Mi faccio la doccia, mi trucco, mi preparo…la casa è silenziosa, lui dorme ancora…io aspetto…il caffè, i biscotti…lui si alza…io aspetto…le mani sono una fonte di sudore…il cuore si ferma, riparte, accelera, poi si blocca…morirò forse….la tensione mi toglie il respiro, mi dà l’affanno…ma quanto è lunga un’ora? Un’ora è uno spazio eterno, un’ora è una vita, un’ora è un oceano che ti risucchia …Sono pronta per andare in ufficio, seduta sulla tavoletta del water…ma quanto è lunga un’ ora?Il tempo si fermato, si è colorato di sprazzi di arancione, di lampi d’argento, di soffi d' aria tiepida, di musiche di angeli…l’ora è passata…Sono immobile, non riesco a respirare, non riesco a piangere, non riesco a parlare…l’ora è passata...e un cerchietto che diventa accecante quanto una tempesta di sole mi sta illuminando il bagno, mi sta travolgendo con la sua luce, mi sta scaldando con il suo calore…un cerchietto comparso in una provetta sterile di farmacia mi sta urlando “mamma mamma”Mi sento come se fossi la prima donna sulla terra, mi sento come se in me si fossero fuse tutte le donne della terra…sarò madre…che cosa sta succedendo dentro di me? Non vedo cellule, non vedo forme senza volto, vedo il mio bambino, vedo tutti i bambini del mondo…sarò madre…Cammino e sorrido alla gente…mi sembra impossibile che loro non sappiano che sarò madre…vorrei fermarmi, dirlo, cantarlo, sorridere, danzare…sarò madre…Il miracolo dell’immortalità, il gioco della casualità, l’aggregazione di cellule, di cromosomi…e io sarò madre…Oggi….Una vita è passata…tutto è scorso nella mia mente come fotogrammi di pellicola…il primodentino, la prima parola balbettata, il primo bernoccolo, la prima sbucciatura, la corsa in pronto soccorso con la gamba rotta, il primo giorno di scuola, il primo brutto voto, il primo viaggio da solo…il primo amore…oggi mentre scrivo e ricordo, so che cosa è la felicità…è quella felicità che vale tutte le felicità del mondo…stringere e ricordare un fagottino vestito di azzurro attaccato al tuo seno da cui succhiava nutrimento e amore….e dinanzi a questo amore ti sciogli e ti senti completa, realizzata…ti senti donna.