RACCONTO E ASCOLTO

Post N° 312


La foto è mia. Immagine di un pomeriggio di fine inverno sulla spiaggiaGioco letterario ideato da WriterScrivere di un sogno. Fantasie, realtà, esperienze personali, esperienze vissute … i nostri giorni sono tesi come corde di un arco verso quella luce là,  le nostre giornate sono scandite dalla necessità di crederci, dall’esigenza di aspettarlo, di cercarlo … Amore … che vita sarebbe senza? Non ci sarebbe dolore probabilmente, non ci sarebbero lacrime … ma una vita senza amore si può chiamare vita?Lettera all’amore.  “Non sapevo nulla di te, se  non quello che mi  scrivevi, non conoscevo il tuo viso, conoscevo la tua anima…mesi e mesi di scambi di  mail 84…poi…. ” Ho freddo… giovedì vorrei andare  al mare …con te” Ricordo ancora la mail della sera prima: ”domani sarà un grande giorno, ma non ci cambierà la vita”Emozione di sguardi tanto tempo fantasticati, sensazioni vissute nel sogno e trasformate in realtà … non eri assolutamente il principe azzurro delle favole … eri buffo … con il cappellino con la visiera per il sole … quanto ho amato quel cappellino poi … era il tuo compagno inseparabile. La spiaggia era li … deserta, ma il sole era caldo … i gabbiani e noi … arrivammo fino al faro … dinnanzi la laguna con la sua calma, con la sua magia … io ero accanto a te … iniziasti a raccontare la tua vita … la tua voce serena la tua mano che teneva la mia … era un confessarsi, un confermare quello che sapevamo già… Non so quantificare il tempo … non so quantificare le ore … andiamo a pranzo … eravamo turbati … splendido era vedere la realizzazione dei  nostri pensieri, delle nostre emozioni … mi prendevi in giro … dai … cammina piano … si, camminavo piano finalmente … con te accanto … con la tua  mano nella mia dentro la tasca della giacca … Vorrei darti un bacio … ti dissi … indimenticabile … unico … io, te  il mare… Ricordo il tuo cappellino … ricordo la luce  dei tuoi occhi quando ti porsi un regalo … è   terribile rivivere l’espressione di quegli  occhi dopo  anni.Ci sono stati momenti di follia, di dolore profondo … in quel 15 marzo di sette  anni fa è nata una nuova dimensione di vita, una nuova coscienza, una nuova anima … ho sofferto … anzi, probabilmente  abbiamo sofferto e io non vedevo, non capivo tutta presa a coccolare  quella completezza che sentivo dentro … sono stati 3 anni di amore … di quello vero … poi qualcosa improvvisamente o forse no,  si è rotto in te … hai smesso di amare.  Ti ho odiato, disprezzato, maledetto, mi hai buttata via… senza una spiegazione, senza una parola, solo con rabbia… adesso è passato il dolore …è rimasta solo una lunga e rossa cicatrice che durerà oltre il tempo… e io sono qui… con nostalgia e  malinconia a ricordare quel memorabile 15 marzo di una vita fa,  quando ti conobbi e con te conobbi  l’ amore, quello che finirà solo  quando la mia anima se ne andrà. “