RACCONTO E ASCOLTO

PAROLE MAI DETTE


Confidenze di un’amicizia, chiedo consenso a scrivere . Insieme mettiamo questo messaggio nella bottiglia e lo lanciamo, chiudendo gli occhi …chissà se  leggerà queste parole“ A te …Conosco il tuo dolore, perché so il male che ti ho fatto. Perdonami, ma ero nella fase dell’amore egoistico, nella felicità di amarti, di scoprirti … quanto devi aver sofferto…Il nostro primo fine settimana insieme, passeggiare lungo il mare con le raffiche di vento che ci spingevano l’uno nelle braccia dell’altro…una betola aperta, un bicchierino di grappa in due e poi di corsa al nostro albergo. Due giorni di pace, di come dovrebbe essere la vita, serena …una vita d’ amore … ma si ritorna a casa … gli ultimi chilometri vengono fatti in un silenzio angosciante, ognuno nel proprio dolore del saluto …non è giusto, stiamo così bene insieme…ma io ho paura, ho paura di dire quello che penso, sono vigliacca …soffro come un cane da sola …ci salutiamo appena.A casa, il tuffo nella routine è  finto, devo sorridere, chiusa nell’angoscia delle mie menzogne, faccio finta di  stare bene  e preparo la cena … mi  si chiude lo stomaco, sono sdoppiata …ti chiamo al cellulare “l’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile” monotonia assurda e angosciante.  Ti chiamo al fisso … nulla.. la sera prosegue nell’incubo…non potevo fuggire per venire da te, ero chiuso in una  morsa di terrore …sta  male, non può chiamare…oddio…e adesso??? Adesso niente … loro sono qui …tu sei un sogno,  sto male. La luce del giorno mi vede ancora sveglia, ma finalmente rispondi ….perchè? perché? Perché stato troppo bene con te e adesso sono da solo…forse era meglio non provare questo “stare bene” per poi soffrire per questa grande sensazione di vuoto”  In questo lungo distacco, ho compreso  le mie mancanze, le mie debolezze … venire a sapere per caso che non stai bene, mi ha scombussolato, confusa, mi ha reso consapevole che sarai sempre con me.Perdonami, se puoi … e per un tuo saluto e un tuo sorriso, regalerei al tempo un anno di vita…”