RACCONTO E ASCOLTO

TANTI TITOLI


Che cavolo di week end…si sta prospettando, un week end di pioggia con neve e io ho dentro una tristezza senza fondo, perfino l’oroscopo e il bioritmo continuano  a sputare sul mio umore consigliandomi una buona lettura e tanto risposo, Ma che zzzz….di oroscopo!!!! E io sono qui a piangermi addosso sulle malinconie, sulle  stupide esigenze, (ma quali sono poi?) mentre attorno a me la gente sprofonda nel dramma, nel panico… Non so  nulla di Rita, non riesco a contattarla telefonicamente…mi serve qualche indicazione per mandarle qualche euro…tante gocce possono fare un lago…Rita se mi leggi….rispondimi!!! E poi si consumano i drammi del GF …o porcacciamiseria…e adesso??? Rita domani dovrà dormire in macchina …e io vado a lavorare e mi lamento…ma quando termino, ho la mia casa, il mio divano, il mio pc… E poi i campi di concentramento? Cosa sono? Ma…servivano per disinfettare…o grande Dio del mondo…ma come si fa a bestemmiarti così?    E poi il mio vicino di casa è stato licenziato in tronco…vai a lavorare e il venerdi sera ti danno la lettera…e tu leggi senza capire quello che c’è scritto…sai solo che lunedì non ti devi alzare…e io che mi lamento quando suona la sveglia…Lui con due figli, con mutui vari…non ha il problema della sveglia…  Ma….scusate la paranoia dei pensieri  scollegati…ma li ho dentro come tante bolle che si rincorrono nella mente…e mi sono usciti così… Vivi in grande mi hanno detto…cammina incontro al mare e sorridi…si, io sorrido…ma ho dei momenti in cui il mio sorriso si trasforma in un singhiozzo spezzato in gola…sono i momenti in cui mi sento più sola…più fragile…più vulnerabile.  Scrivo…a chi non lo so, scrivo a me stessa…scrivo, gettando le parole al mare, al vento…lanciandole verso la piccola prima falce di luna della sera…scrivo parole, parole vere…parole che mi muoiono dentro. “Posso chiamarti amore?” no…non puoi  chiamarmi amore…perché non voglio che si vomitino parole senza senso, voglio che le parole siano quello che devono essere…vere, altrimenti è meglio il silenzio.