RACCONTO E ASCOLTO

Natale 2009


E' un post già scritto...ma ricordo con precisione la sensazione di sofferenza, di profondo disagio e non è cambiato nulla, perchè quest'anno ho fatto di peggio...solo un abbraccio veloce e un paio di panettoni per sentirmi a posto con la coscienza, ma non è così...loro mi mancano, loro mi vogliono bene e io voglio bene a loro, ma non riesco ad accettare la loro diversità e continuo a vergognarmi di me.Mi vergogno di me…  Andavo in una comunità di disabili…stavo bene, mi sentivo serena con loro, li abbracciavo, li nutrivo, ridevo…ieri sera sono stata con loro…il dolore che la loro sofferenza, il loro modo di essere, mi dava,  era talmente grande che mi  pareva insopportabile. Guardavo quei poveri corpi abbandonati, guardavo quegli sguardi spenti, quelle membra simili a pezze di stoffa e mi si stringeva il cuore e mi mancava il respiro.La Messa, doveva essere la Messa di Natale…ero seduta accanto a una donna che fino a pochi anni anni fa era un avvocato…poi in un attimo, si è ritrovata con il suo corpo di pezza, con la sua bocca rivoltata che non le permette di prlare, con il naso sporco che io non osavo pulire…e il prete che parla di amore, che parla di disegno divino, il prete che parla di mente in un corpo ingombrante inutile…Preghiamo…ringraziamo il Signore….e di che????Prende la parola un ragazzo…è bravo, bello, intelligente…ma non riesce ad esprimersi…ma lui vuole esprimere la sua preghiera…ma perché il  prete non lo ascolta? La sua mamma lo tiene per mano, lo accarezza, gli sorride…il mio dolore dilaga…non riesco a distaccarmi, non ce la faccio a pensare “ma quanto sono fortunata” Ma come ci si può sentire dinnanazi a un figlio che dichiara il suo amore per tutti e tu non riesci a capirlo? Non ce la faccio…guardo il naso che gocciola della mia vicina, guardo gli spasmi  del ragazzo spastico che mi disse un tempo che a lui il Natale fa tristezza perché gli manca la sua mamma ma che poi si ritiene fortunato perché lui di mamme ne ha tante…e invece la sua mamma l’ha abbandonato…ma lui prega…e io piango, piango dentro che non riesco a smetterla…e il naso continua a gocciolare…e io ho la nausea…la nausea di me…perché non soppporto il dolore degli altri perché diventa il mio e non riesco ad accettarlo….”Padre Nostro” ci prendiamo per mano…un ragazzo della Costa d’Avorio mi prende la mano “dacci oggi il nostro pane quotidiano” preghiamo…diamoci la mano…guardo i volti sereni, gli occhi che sorridono…e io che ho vergogna di me perché non riesco a comprendere, non riesco a sopportare…La Messa finisce…spingo la carrozzina, ho fretta, devo fuggire…devo tuffarmi nell’ipocrisia, nelle chiacchiere futili…mi vergnogno di me…  Buon Natale...