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Storia del gioco del Go (di Valerio Sampieri)

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« Oshirogo di Honinbo SatsugenOshirogo di Honinbo Doteki »

Oshirogo

Post n°29 pubblicato il 12 Luglio 2008 da ikken.basami
 
Foto di ikken.basami

Il 1 giugno del 1582 si svolse, alla presenza di Oda Nobunaga, il principale Daimyo dell'epoca, una partita di Go tra Nikkai e Kashio Rigen (http://digilander.libero.it/ikken.basami/home.html). Tale partita è tradizionalmente considerata come il primo Oshirogo, sebbene la cerimonia ebbe a svilupparsi soltanto molti anni dopo, sotto la dinastia delgli Shogun Tokugawa. La partita testè menzionata, insieme con poche altre, viene indicata con il termine Gozengo (pseudo Oshirogo).

La voce del glossario del Sito A.G.I. riporta la seguente definizione di Oshirogo: "Cerimonia nel corso della quale venivano giocate, alla presenza dello Shogun o di un suo rappresentante, partite tra i più forti giocatori. La cerimonia ebbe inizio nel 1626 e, in prosieguo di tempo assunse cadenza annuale; ad essa erano inizialmente ammessi soltanto gli Iemoto e gli Atome delle Quattro Scuole. In seguito furono ammessi a partecipare agli Oshirogo anche i giocatori Jozu (7 dan).".

Il primo Oshirogo vero e proprio si svolse il 17/9/1626: fu giocata una sola partita tra Nakamura Doseki e Yasui Santetsu. Soltanto nel 1676 la cerimonia divenne annuale, per decreto dello Shogun. Fu anche stabilita una data fissa (il giorno 17 dell' 11° mese) e la sede: il Castello di Edo.

Alle partite, come detto, partecipavano inizialmente soltanto gli Iemoto, poi i rispettivi Atome, se nominati; in seguito la partecipazione venne estesa ai giocatori di grado Jozu. Di regola il Meijin Godokoro non partecipava. La regola subì alcune eccezioni, in quanto alcuni Meijin Godokoro consentirono anche la partecipazione a giocatori che non ne avrebbero avuto diritto, per ragioni di vero e proprio nepotismo. Prima del 1700, infatti, fu ammesso Yasui Santetsu II (noto anche come Shibukawa Shunkai) ed Honinbo Dosaku consentì la partecipazione del suo allievo Hoshiai Hasseki, Jozu; nella seconda metà del 1700 gareggiò Sakaguchi Sentoku ed Honinbo Satsugen Meijin consentì la partecipazione di suo figlio Kono Mototora, che era soltanto 5 dan. In quello stesso periodo fu concesso ad alcuni nobili di giocare contro i più rinomati maestri del gioco (il più assiduo fu Sakai di Ishimi, spesso avversario di Meijin Satsugen in persona).

Gli Oshirogo costituivano anche spesso, ma non sempre, l'occasione per la disputa di un Sogo (match destinato a stabilire la supremazia di un giocatore rispetto agli altri). In merito è possibile consultare l'ottimo articolo di Fulvio savagnone (http://www.agi.go.it/index.php?option=com_content&task=view&id=53&Itemid=105&limit=1&limitstart=1).

La storia degli Oshirogo è ricca di alti e bassi, soprattutto per via delle relazioni che, nei vari periodi, intercorrevano tra le quattro Scuole. A periodi di acerrima rivalità ne seguivano infatti altri di pacifiche relazioni e ciò influiva sulla qualità del gioco (Honinbo Dochi, ad esempio, promise che avrebbe partecipato, ma non vinto: si seguì perciò una precdente partita giocata da Dosaku, cambiando il finale per realizzare un jigo), nonchè sulla durata stessa delle partite. Per evitare che esse si protraessero troppo a lungo, annoiando lo Shogun, fu perciò istituita la pratica dello Shitauchi. Alcuni giorni prima della data stabilita, i giocatori venivano posti in stato di reclusione per disputare il loro incontro, il cui esito sarebbe rimasto segreto. Il giorno della gara essi venivano portati nel Castello di Edo, per giocare la medesima partita velocemente e senza lungaggini.

Col tempo oltre alle normali partite, vennero in voga quelle denominate Okonomigo: un Oshirogo non programmato, ma giocato a richiesta estemporanea dello Shogun o del suo rappresentante, nel corso della cerimonia annuale.

Con la fine dello Shogunato, nel 1863, venendo meno ogni sovvenzione statale, la cerimonia ebbe termine. Le 536 partite giocate nel corso di circa due secoli e mezzo vennero raccolte in un libro da Segoe Kensaku 9 dan, ritratto nella foto del titolo del presente post.

 
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