I HATE SUPERMARKET

...OGGI IO RINUNCIO A...


Oggi mattinata libera dal lavoro, ne approfitto, con gioia, per dedicare un pò di tempo al luogo che più di tutti trascuro: casa mia. Mi regalo cornetto e cappuccino e, per qualche tempo, mi immergo nella lettura dei quotidiani. Le pagine dedicate alla cultura sono quelle che affronto sempre con maggior interesse, ma anche oggi ricevo la mia piccola delusione. Degli incontri ai quali vorrei partecipare non riuscirò a vederne nessuno, grazie ai soliti impegni lavorativi; sicuramente nemmeno questa volta ne morirò, certo però che il mio cervello inizia a risentirne, di questo sono sicura. Dopotutto anche l'intelletto ha bisogno di esercizio per continuare ad esser vivo, io sto iniziando a dimenticare persino l'italiano...figuriamoci
Credo si possa trattare di "analfabetismo di ritorno". Passi che non mi sia concesso nemmeno più sognare un posto di lavoro migliore, però almeno continuare a mantenere vivo il mio intelletto si! Che tristezza...una vita limitata a "buongiorno, ha la tessera?" "sono tot euro, grazie arrivederci e tenga lo scontrino"...No non può essere tutto qui. E se è così non dovrebbe esserlo più.Del resto tenere un popolo nell'ignoranza è il mioglior metodo per farlo ammansire e ridurlo ad una sorta di pollo da batteria: mangia, ingrassa, produce ciò che serve e poi muore. Muore dentro. Come muoiono ,ora, delle piccole chicche che, per anni, sono state la bandiera di un'educazione che, anche chi era povero, esibiva nel nome di una dignità personale che nessuno gli avrebbe tolto. Muore il saluto. "Dov'è il latte?"- mi chiedono- e io ostinata replico "Buongiorno A LEI, il latte lo trova ecc ecc..." Ma risulto acida per questo, perchè faccio notare arrogantemente una mancanza. Certo, è poco signorile, ma ne ho le tasche piene.Così come sono stufa di assistere a genitori che lasciano giocare i loro pargoli con il cibo.O come sono esasperata dal trovare noccioli della frutta sputati nei cestini, o i guanti di plastica del reparto ortofrutta..o ancora i numeri accartocciati del banco gastronomia. E come se non bastasse sentirmi dire che i cestini sono pieni di carte e che andrebbero puliti! Tesori cari..cestini, carrelli, come strade e altrettanti spazi comuni non vanno puliti dopo che "qualcuno" ha sporcato: vanno MANTENUTI puliti.Non esiste un "qualcuno che sporca" e un "qualcuno che deve pulire",  esiste solo un normale decoro che tutti dovremmo avere e che lentamente sta finendo.Gli addetti alle pulizie compiono un lavoro importate...perchè li tratti come un paria? Perchè in Italia tutti i lavori sono buoni solo quando c'è da protestare che "almeno è un lavoro" e che "lo farei io al posto suo" e poi però tutti sono pronti a giudicare il valore di una persona in base al lavoro che ha. E magari, tu che lo giudichi, lo fai pure da disoccupato ma con la borsa e il portafoglio griffati. Perchè è così che si sta andando avanti, tutti con le pezze al culo (e scusate la volgarità) purchè la facciata sembri quella di un vip.L'altro giorno mi trovavo alla cassa e una signora, apparentemente anche gentile, ha fatto una battuta su Picasso. Sorrido e poi lei mi dice "...sa Picasso era un pittore che.." Con il sorriso che mi si è contratto immediatamente in una paresi le ho risposto che lavoro in un supermercato ma grazie a dio conosco chi è Picasso e che in tempi non lontani, alla domenca anzichè lavorare, mi ero recata a Palazzo Grassi a Venezia per vedere una mostra a lui dedicata! E pensi: pure di mia libera iniziativa! La signora, un pò imbarazzata, si è allontanata salutandomi di sfuggita. Chissà come mai?Niente, mi sono inacidita. Ma tutto sommato mi consolo: meglio acida che anestetizzata agli interessi, alla natura, al mondo che ci circonda!