Ikaros

Pedofilia ed ipocrisia


In questi giorni sulle cronache provinciali si è parlato (troppo poco, in verità) di una presunta storia di abusi sessuali ai danni di ragazzini che frequentano la Chiesa di Sant’Anna, a Pontinia, o forse, meglio, l’annesso Oratorio. Io non so, e nessuno sa, se questa storia sia vera. Bene hanno fatto quei ragazzini a raccontarla. Bene faranno (come certamente stanno già facendo) gli inquirenti ad accertare fino in fondo i fatti. Quel che stupisce (o perlomeno stupisce me) è invece la posizione tempestivamente (novità assoluta) assunta dalla Chiesa locale (o meglio dalla sua più importante associazione) a difesa (di parte) di quella che appare in questo modo sempre più come una "casta". Azione Cattolica della Diocesi di Latina scrive di essere consapevole della gravità del fatto, "sul quale in ogni caso sono ancora in corso le indagini", dice anche di essere vicina alle famiglie delle vittime di questi abusi", ed aggiunge un "Però"…chiedendosi "perché proporre commenti semplicistici e demagogici più che reali, senza conoscere i tanti educatori che ogni giorno si spendono gratuitamente e con passione per la crescita umana e spirituale dei più piccoli"… Ora: in un bel cesto di mele…ce ne può essere anche una sola marcia. E quella mela marcia va isolata con tempismo assoluto…Ecco: chi gestisce un cesto di mele, dovrebbe preoccuparsi di questo: individuare e togliere di torno quella marcia. Perché di demagogico, in realtà, in questa vicenda c’è solo la strenua difesa del resto delle mele, quelle buone…Che nessuno, peraltro, ha mai messo in discussione. E poi due parole in più per l’infanzia abusata forse era lecito attendersela nel primo ed unico comunicato della Chiesa locale sul caso-pedofilia. Al di là ed oltre il caso specifico di Pontinia, che giustamente è ancora da verificare. Diciamo…in generale, ecco. Tanto per non far sentire soli i tanti ragazzini che in altre parti d’Italia e del mondo hanno avuto il coraggio di portare alla scoperto tanto lerciume ed i molti che probabilmente ancora ci stanno dentro.