Il blog di Nia

Se le donne vengono da Venere, gli uomini arrivano da Marte: la perfezione esiste.


Secondo la credenza popolare, la donna ideale dovrebbe essere cuoca in cucina, signora in salotto e maiala a letto.Secondo Flaiano, tuttavia, spesso accade che gli addendi s'invertono e il risultato è sconsolante: chef de rang in società, gran maiala ai fornelli e MonsierNonMiToccar nel talamo e dintorni.Secondo De Crescendo, la donna ideale deve possedere una sola caratteristica: abitare lontano.Ma.Ma se domandassi a chi passa da qui, di snocciolare le sembianze della loro proto-femmina, temo che le caratteristiche che ne verrebbero fuori sarebbero:- q.i. (quoziente intellettivo): superiore a 6 decimi ma comunque inferiore ad 8- q.g. (quoziente gnoccaggine): superiore a 8- q.m. (quoziente maialaggine): superiore a 9, o al 10, o forse all'11- q.c. (quoziente culinario): superiore a 8Oltre a tutto questo, ovviamente sono estremamente ben accette tutte quelle virtù teologali, dove rientrano quelle doti come la pazienza zen a mazzi, la dolcezza (con telecomando compreso nel pacchetto in modo da abilitare o disabilitare all'occorrenza la funzione), la preveggenza (in modo da sapere prima di sentire tutti i di lui bisogni per soddisfarli in un tempo ridottissimo), e, ultimo ma non meno importante, un'esperienza pregressa nel fattore moana (la definizione è di libera ed individuale scelta).In altre parole: che mangi ma non metta su peso, che sia una gran maiala ma solo con l'uomo di appartenenza, che lavori e guadagni molto ma sempre meno del maschio in questione, che sappia sopportare, esaudire, coccolare ma solo al bisogno e che, soprattutto, faccia ululare con la sola imposizione... diciamo vocale.Ora.Ora se esiste una così, deve per forza di cose, esistere anche l'opposto maschile.Ovvero quello grosso ma non grasso, alto ma non palo dell'Enel, forte ma anche dolce, razionale tanto ma non da rovinare i sogni, dotato ma non appartente alla scuola Holmes, seduttore ma non manipolatore (qui ci stava la battuta...), perverso ma non sadico, brillante e coccoloso, condiscente e malizioso, colto ma non saccente, zeligista a dose; moro e biondo, quello che chiama che scrive che parla sempre quando deve chiamare scrivere e parlare, che non fa domande fuori luogo ma che risponde a quelle della donna di appartenenza alla velocità del suono, con la battuta (e non solo quella..) sempre pronta e con un physique du rôle del più bel dio pagano.Solo che.Solo che, nel caso esistesse l'una o l'altro, c'è anche da aggiungere che, prima o poi, arriverà quel giorno in cui, guardandovi con quegli occhioni da gatto con gli stivali di Shrek, sentirete pronunciare queste parole:"Amore mio, tu non hai idea di quanto io ti ami e amerò per sempre, ma devo partire, sono venuti a prendermi".Non illudiamoci quindi, non troppo almeno, ma ricordiamo il Simposio di Platone con la sua mezza mela. Sperando però, che l'altra metà non sia come quella di Aldo e Giovanni.