Il blog di Nia

Quando i mafiosi non sono i mafiosi. Ma sono tutti gli altri.


Un funerale di un boss mafioso in pieno centro a Roma:con pattuglie che deviavano le auto per permettere il transito del corteo, quando a Roma i cortei per i funerali sono vietati, con carrozza trainata da cavalli, con Rolls Royce, con manifestanti in processione ed elicottero senza autorizzazione che spargeva petali di rosa (anche questo vietato);con la questura e la prefettura che dichiarano di non sapere nulla della morte del boss (quando sarebbe loro dovere monitorare le attività dei clan mafiosi);con il prete, lo stesso che in passato negò i funerali a Welby per motivi etici, che acconsente a fare il funerale al mafioso, nonostante le disposizioni contrarie della Chiesa e del Papa. con, affisso all'’esterno della chiesa, il cartellone con scritto "Hai conquistato Roma, adesso conquisterai il paradiso" (essendo atea, quindi non pratica di cattolicesimo, penso comunque possa essere considerato abbastanza blasfemo.con una folla di gente in corteo che omaggiava e inneggiava al boss, accompagnato dalla musica de "Il Padrino", giusto perchè fosse chiaro che nessuno era li per sbaglio.Quindi, ricapitolando: Stato, Chiesa e popolo romano tutti d'accordo per fare questa genialata in spregio alla legge e al buon senso.