Il Caffè di Lughe

L'AGONIA DEL DELFINO SPIAGGIATO


Mentre il professor Vecchioni vinceva il Festival di Sanremo e il nord Africa stava esplodendo definitivamente apportando, nel migliore dei casi, solo dei mutamenti geopolitici che ci riguarderanno tutti e in prima persona, in questi giorni sto assistendo anche all’inevitabile agonia personale (e non politica) del nostro “delfino spiaggiato”. Desidero, innanzitutto, evidenziare come il Presidente della Camera dei Deputati e terza carica dello Stato, la settimana scorsa, si è prodotto plasticamente in quello che oggi si è ridotto a essere ma che in molti fanno finta di non vedere.  Infatti, all’ennesima defezione del parlamentare che scappava da Futuro e Libertà ormai guidato da Italo Bocchino e, in questo periodo dove impazzato pu****e ed escort, mai è più azzeccato il cognome, il cetaceo ci ha deliziati con un’uscita da “vero statista” che poco ha a che vedere con il suo ruolo istituzionale. Infatti, secondo Gianfranco Fini, i parlamentari usciti da FLI erano usciti dal neonato FLI perché “comprati” dal potere economico e mediatico dell’Esimio. Le parole esatte non sono queste ma, il senso di quelle parole, scritte in un editoriale per “Il Secolo” e, quindi, vergate a mente fredda, era questo. Uno sfogo che era uscito alla vigilia di altre due defezioni da FLI. Ora, non devo essere certo io ricordare al Presidente della Camera che la Costituzione Italiana non prevede il “vincolo di mandato” per il singolo parlamentare e, anche se non mi piace questa terminologia,  questo “mercato delle vacche”, come qualcuno alla Di Pietro ama bollare questi fatti, c’è sempre stato.  No, non sto difendendo l’Esimio il quale, con tutti gli avvocati che ha non ne ha certo bisogno ma, invece, sto solo osservando come il Presidente della Camera, organo super partes per eccellenza, non solo non lo è più da mesi ma, finalmente, si è tolto  la sua maschera ipocrita spruzzando nuova bile contro alcuni deputati. Questi rappresentanti del popolo dopo aver cambiato idea una prima volta uscendo dal PDL formando il FLI (e lì, secondo il cetaceo, ovviamente, quella era una decisione coraggiosa che andava bene) ma oggi, che hanno cambiato nuovamente idea uscendo da FLI per andare in altre situazioni, sono diventati persone senza dignità, pagliacci o meritevoli di altre carinerie del genere.  Ora, se questo “spettacolo” lo avesse interpretato un parlamentare qualsiasi come, per esempio, quel grande statista di Italo Bocchino, non avrei avuto nulla da dire ma, se questa performance la fa il Presidente della Camera, la questione è totalmente diversa. Ma forse in questa stagione dove impazza la caccia grossa, un dettaglio del genere non è interessante anche se questo è perpetrato da chi si propone come il paladino della moralità e del bon ton istituzionale. Silentemc