...IO...

Post N° 252


I primi capelli bianchi, poco più di una decina in tutto, segno del mio primo quarto di secolo che s'avvicina, o dei pensieri che si accalcano su questa testa, e la tingono un pò di bianco quando restano attaccati qui su.Ieri mamma, e la maggior parte dei miei amici, mi hanno detto che ero strana.Mamma ha chiesto: "cos'hai? Sei stanca?"Francesca che avevo gli occhi strani, tristi...Silvia che stavo schizzata.Stefano che sembrava avessi un peso che mi aleggiava sopra, che mi schiacciava.Io...io mi ero accorta di stare male, per i ripetuti pianti sempre la sera, quando non sono impegnata a fare qualcosa che mi tiene occupata la mente (per fortuna che ho iniziato il servizio civile, e duante il giorno sono impegnata in altro).Mi ero accorta di star male, ma non fino a questo punto.Non riuscivo a guardarli in faccia senza provare disagio.Mi sentivo osservata, guardata come se avessi qualche strano segno sul viso, squadrata.Non lo facevano per cattiveria, volevano solo vedere cos'ho, lo so.Mi sono sentita così finchè non ho cominciato ad essere un pò brilla, dopo un litro e mezzo di birra e un coktail.Allora ho cominciato quasi a fregarmene di tutti. E sono stata "bene".La canzone di oggi "ti regalerò una rosa"...ci sta tutta!Ti regalerò un rosauna rosa rossa per dipingere ogni cosauna rosa per ogni tua lacrima da consolaree una rosa per poterti amare.Ti regalerò una rosauna rosa bianca come fossi la mia sposauna rosa bianca che ti serva per dimenticareogni piccolo dolore.Mi chiamo Antonio e sono mattosono nato nel 54vivo qui da quand'ero bambinocredevo di parlare col demoniocosì m'hanno chiuso 40 anni dentro a un manicomio.Ti scrivo questa lettera perchè non so parlareperdona la calligrafia da prima elementaree mi stupisco se provo ancora un'emozionema la colpa è della mano che non smette di tremare.Io sono come un pianoforte con un tasto rottol'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachie giorni e notti si assomiglianonella poca luce che trafigge dentro i varchi.Me la faccio ancora sotto perchè ho pauraper la società dei sani siamo sempre stati spazzaturapuzza di piscio e segaturaquesta è malattia mentale e non esiste cura.Ti regalerò una rosa una rosa rossa per dipingere ogni cosauna rosa per ogni tua lacrima da consolaree una rosa per poterti amare.Ti regalerò una rosauna rosa bianca come fossi la mia sposauna rosa bianca che ti serva per dimenticare ogni piccolo dolore.I matti sono punti di domanda senza frasemigliaia di astronavi che non tornano alla basesono dei pupazzi stesi ad asciugare al solei matti sono apostoli di un dio che non li vuole.Mi fabbrico la neve col polistirolola mia patologia è che son rimasto soloprendete un telescopiomisurate le distanzeguardate tra me e voi chi è più pericoloso.Dentro i padiglioni ci amavamo di nascostoritagliando un angolo che fosse solo nostroricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivinon come le cartelle cliniche stipate negli archivi.Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumareeri come un angelo legato ad un termosifonenonostante tutto io ti aspetto ancorae se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora.Ti regalerò un rosauna rosa rossa per dipingere ogni cosauna rosa per ogni tua lacrima da consolaree una rosa per poterti amare.Ti regalerò una rosauna rosa bianca come fossi la mia sposauna rosa bianca che ti serva per dimenticareogni piccolo dolore.Mi chiamo Antonio e sto sul tettocara Margherita sono vent'anni che t'aspettoi matti siamo noi quando nessuno ci capiscequando pure il tuo migliore amico ti tradisce.Ti lascio questa lettera adesso devo andareperdona la calligrafia da prima elementaree ti stupisci che io provi ancora un'emozione.Sorprenditi di nuovo perchè Antonio sa volare.