Il Coniglio Nero

Nebbia d'estate


L’estate,stagione che ti dà e prima di andare se lo riprende. Sarà stato il caldo a farli evaporare o la pigrizia data dal profumo inebriante delle ferie, sta di fatto che gli ultimi pensieri sono rimasti a metà, sospesi nell’aria sopra la tua testa. Qualche volta con un colpo di vento, si spostavano un po’ più in là, ma rimanevano nei paraggi. Una volta fatti, è stata rara la voglia di riguardarli, dagli un vero senso, … magari quest’inverno. Per ora li sbatti fuori dalla finestra, c’è troppo fumo, non ti fa respirare! Però … perché non uscire tu dalla finestra? Pochi minuti e sei in strada, due passi sotto il sole che ormai solo nel centro della giornata riesce a scaldare l’aria. All’inizio è un piacere, ti dà un po’ di carica, però dopo pochi passi scopri che comincia a darti fastidio. La via è sempre la stessa, fatta in automatico, e il posto dove sei arrivato ti è ben noto. Non ci metti piede da un po’, l’estate ha cambiato anche questa abitudine; ma ora comincia la stagione dei continui cambiamenti, delle metamorfosi. _ Apri la porta, quello che sarebbe sembrato un cattivo presagio, paradossalmente lo diventa per la sua assenza: Jack lo scheletro è sparito! Questo segno ti mette in allerta e scatena una reazione insolita: da eroe venuto a salvare la situazione, spalanchi la porta! Subito però la tua irruenza si scontra con il silenzio e l’ordine innaturale, risuonando sciocca. Te ne vergogni e richiudi velocemente ma con garbo la porta. Ora ti rendi conto, con sollievo, che mancail rumoroso scaccia pensieri! Divenuto quasi timoroso dai una voce ed entri nell’altra sala. Da dietro una pila di libri esce una ragazza con un grembiule di juta, si pulisce le mani dalla polvere e nel mentre con voce quasi inespressiva domanda ”Desidera?”; ti sta guardando, ma ti sfugge il suo sguardo. Ti aspettavi la calda atmosfera creata della signora, sempre così gentile con te; invece la figura che ti sta davanti ti ha lasciato di sale. Cerchi di riprenderti, di non fare la figura dell’alloco e balbetti un “Buongiorno … e la signora?” E lei un po’ scocciata tornando al suo lavoro risponde, “Non si sente molto bene, per ora la sostituisco io! …  Ha bisogno di qualcosa?” “No, … no grazie! Le faccia i miei auguri di rimettersi presto!” “Non mancherò! Signor …?”- Per un secondo, tempo di quest’ultima parola, ha gettato il suo sguardo nei tuoi occhi e un brivido ti è corso lungo la schiena, togliendoti ancora le parole. Come può una creatura così semplice e pacata fare un tale effetto, da sentirti spaventato? Ti riscuoti e le rispondi frettolosamente: “Oh, non importa! Infondo mi conosce solo di vista, non si ricorderà di me! … Buona giornata!” e così esci dal negozio senza tanti indugi. Una volta fuori ti pare che quella strana sensazione quasi di ansia e timore mescolati insieme, che hai appena provato, è rimasta dietro quella porta. _ Quando si ha la testa piena di pensieri, che come pipistrelli svolazzano da una parte all’altra in maniera confusa, c’è solo una cosa da fare : trovare un angoletto all’aperto, dove nessuno possa venirti a disturbare, e li lasciarsi andare e … guardare il cielo! Come ti suggerisce un’amica dall’affetto di carta: Shibata. “(…) Anche tu / devi trovare il tempo / di alzare lo sguardo al cielo!”  _ Ti incammini, quando noti che la vetrata del negozio, normalmente sporca e nascosta all’interno da pigne di roba, ora risulta sgombra e ripulita. I vetri giallo opaco lasciano uscire una luce interna che delinea le forme delle cose.Là, tra gli oggetti si manifesta la figura minuta della ragazza, come un’apparizione spettrale. Si muove lentamente, non producendo rumore capace di arrivare alle tue orecchie. Eppure hai la sensazione che sia più immobile degli oggetti, quasi che le parti siano invertite! – ”Buongiorno!” Un signore che forse conoscevi,è passato velocemente tra te e la visione, ridestandoti dal fascino di quelle ombre nere. Ora la luce si è spenta, è sparito tutto! Non ti rimane che andarea rigovernare i tuoi pipistrelli! …