Il Demolitore

Il vittorioso!


Il mio colore è del passato che funesto di giovane andò per vie in vie, cercare non so cosa e in chissà nel: "se le nubi sapevano del vero". La folla dispieghò la sua innegabile vittoria al cospetto della tragica terra che l'aveva cresciuta, dimenticandosi ogni odore e radice ormai inservibile, dimenticandosi di ogni zolla rivoltata per soppravvivere, rivoltata nuovamente per buttare, rivoltata nuovamente per seppellire.Ogni odore che ho respirato nelle idee, rivelazioni, saggistica e religione coprono un dì all'anno tra le voci di esperti come coperta in seta trinata.Veri professionisti della statistica pronti a tessere nuove sete profumate di silenzi... devono sapere quanto dovranno esseri grandi le sete trinate... al metro quadro forse è giusta misura! L'equazione dell'innegabile verità! Si alza nell'aria la voce più grossa, a lei le porte del paradiso e si innalza la verità sul piedistallo: "un metro quadro di vangelo contiene di più, ma molto di più! Ed è per potere divino intessuta dell'oro più oro paragonabile solo all'oro di Dio"Soldi!!! Teoria sui soldi dai veri professionisti di studi innegabili che portano verità! Quantità!! Il fior di stampa vale di più! Perché è innegabile la sua autenticità paragonabile ad una fotografia intatta nel tempo, soldi inusati...Mi disse uno che amava la carta moneta: a me piace di più quella usata perché c'è la storia in quel logorio che ha subito per essere solo stata usata... emozionante è sapere che cosa avranno comprato e che cosa ha comprato. Mi permisi di aggiungere questo: chissà quante cose avrà visto prima di finire qui, in questo album che ferma una storia...La voce della vittoria è più ampia rimane però, l'enfasi di aver vinto e schiacciato il nemico per sempre, l'enfasi del non ritorno e di tutto ciò che fatichiamo a pensare... perché oggi il lavoro è pensare... sperare pensando... perché la voce della vittoria è la verità che più di enfasi ed emozionalità pervade..."Ho pensato ed ho detto la mia", "Ho compreso ed esprimo quello che sento", "Che cosa vuoi di più? Ho fatto quello che mi è stata insegnato, vuoi che lo scriva sui muri?"La folla dispieghò la sua innegabile vittoria al cospetto della tragica terra che l'aveva cresciuta, dimenticandosi ogni odore e radice ormai inservibile, dimenticandosi di ogni zolla rivoltata per soppravvivere, rivoltata nuovamente per buttare, rivoltata nuovamente per seppellire.Non accorgendosi che quelle cose avrebbero parlato di noi, avremmo fermato la folla con altra folla contraria...Ma di tutto ciò che doveva permanere nella coscienza (o se ne è andato) probabilmente non è servito a fermare i piccoli olocausti... avremmo dovuto capire che il mondo doveva essere impalcato a misura d'uomo, di donna e di bambino e non di idea... A volte si ricorda il pensiero... altre volte si prende coscienza anche senza accorgersene e si riesce a smuore due mani concrete...