Creato da: laura.foggiato il 18/07/2014
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Conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale - XIII -

Post n°20 pubblicato il 09 Luglio 2015 da laura.foggiato
 

Infatti il punto è che tale tessitore muore dopo aver tessuto e logorato molte vesti ma prima, comunque, che l'ultima veste subisca logorio; non per tale motivo, però, la natura dell'uomo è inferiore a quella della veste.

Tale punto è paragonabile al rapporto che vi è tra anima e corpo; l'anima è di natura più durevole rispetto al corpo, ma ciò sembra significare che essa ha la capacità di consumare diversi corpi.

La caratteristica di ciò che è corporeo è il costante deperimento, ma, qualora l'anima giunga a perire, essa, stando comunque in un corpo, in tale circostanza, viene a mancare prima rispetto al corpo.

Tale ragionamento mina la credenza sull'esistenza dell'anima dopo la morte dell'uomo.

Ammettendo che l'anima esista prima dell'incarnazione e sopravviva a diverse e successive incarnazioni, avendo natura più forte rispetto al corpo, non sembra esservi possibilità per negare che l'anima non perisca trovando la morte in una delle incarnazioni.

Mancando la possibilità di conoscere la morte ultima, quella nella quale trova distruzione l'anima, risulta impossibile nutrire fiducia in quella che, allora, risulta essere ipotetica congettura sull'esistenza dell'anima dopo la morte, mancando la dimostrazione dell'assoluta immortalità ed indistruttibilità dell'anima, secondo quanto leggiamo nel passo 87e-88c del Fedone, - riportato in parafrasi -.

Le obiezioni poste al primo ragionamento pongono, l'una, il dubbio che l'anima sia una specie di armonia e che, quindi, nella morte perisca prima della dissoluzione del corpo, l'altra, pur considerando l'anima più duratura del corpo, pone come indimostrabile l'immortalità dell'anima, considerando che essa possa perire dopo aver trascorso diverse successive incarnazioni e che nella morte dell'ultimo corpo trovi, per questo, distruzione.

Nell'adesione al ragionamento che pone la conoscenza come reminiscenza, è necessario modificare l'opinione che considera l'anima come un'armonia composta dalla tensione degli elementi del corpo, dato che l'armonia non può esistere prima degli elementi che la compongono; nell'ammettere la reminiscenza propria dell'anima, si pone l'anima esistente prima dell'incarnazione, e, nell'ammettere l'anima come armonia la si considera dipendente e successiva rispetto agli elementi corporei che dovrebbero venire a determinarla, ma, mantenendo entrambi tali ragionamenti, si produce contraddizione nel pensiero, dato che non vi è possibilità di considerare l'anima, in un caso, preesistente al corpo, e, nell'altro, dipendente da questo.

L'argomentazione sull'anima quale armonia si basa su verosimiglianza ed apparenza, come le opinioni dei più; infatti le argomentazioni con tali basi sono vane e traggono in inganno, invece l'argomentazione sull'anima capace di reminiscenza si svolge con logicità necessariamente condivisibile, ponendo l'esistenza dell'anima anteriore all'incarnazione in corrispondenza alla verità di esistenza della realtà in sé e della comunione dell'anima con questa; inoltre l'armonia, come le altre cose composte, non può avere natura diversa da ciò di cui è composta, né può agire o patire alcunchè diversamente da esso, ma, seguendolo, non può essere in opposizione ad esso.

 

L'anima, considerata come armonia, non potrebbe venire caratterizzata da virtù e vizio, dovendo includere in sé, nel primo caso, un'altra armonia, e, nel secondo, una disarmonia, risultando essere, nel primo caso, se ciò fosse possibile, più armonia, e, nel secondo, meno armonia, pertanto, traslatamente, più anima e meno anima; ma è impossibile che un'anima possa avere più o meno armonia di un'altra, non potendo partecipare del vizio, non potendo accogliere, in quanto armonia, una disarmonia, risultando, in tal modo, che come tale anima, tutte le anime debbano essere buone alla stessa maniera, per il fatto di essere anime; inoltre, se l'anima fosse armonia, non potrebbe comandare il corpo, come invece avviene, specialmente per il fatto che essa è intelligente.

 
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