Alieni&Religione

Velocità della luce.


Recentemente mi sono interessato allo studio della fisica quantistica e della quanto meccanica, se questo vi risulta “strano”, pensate che mi sono messo a studiare queste materie per verificare alcune cose della mia religione.Forse adesso avete una vaga idea della mia pazzia.La meccanica quantistica è poco nota al grande pubblico, anche perché non credo che tutti siano pronti per ciò che alcune scoperte comportano.Ad esempio:Nella fisica tradizionale, un oggetto può essere qui, oppure li.Nella fisica quantistica, un oggetto può essere sia qui che li.(A questo punto è anche normale avere una sensazione di vertigine ^__^)Tramite un esperimento detto” della doppia fenditura”, si è dimostrato che un fotone è contemporaneamente in due differenti posti. (grazie alla sua natura ondulatoria, ma non voglio entrare troppo nello specifico,  ad oggi, se non sbaglio, l’esperimento è stato effettuato con successo al massimo con una particella di buckminster fullerene, una sorta di pallone da calcio formato da 60 atomi di carbonio )La cosa che trovo sconvolgente, è che basta mettere un sensore in uno dei due fori attraverso cui stiamo “sparando” il fotone, per far si che questo debba “scegliere” una posizione.Ancora più inquietante, il sensore non deve necessariamente essere sul percorso del fotone.Questo fenomeno è chiamato “decorrenza”. L’interazione fra particelle fa si che i corpi non abbiano il dono dell’ubiquità.(se volete sedervi, questo è il momento buono per farlo)In base a questo, ritengo che la velocità effettiva della luce, non sia di circa 300.000 km/s come ci hanno insegnato, almeno, non nel vuoto cosmico.Da una stella partono fotoni in ogni direzione, prendiamo in considerazione solo quelli che sono diretti verso la Terra.Se questi non incontrassero pianeti, altre stelle o pulviscolo, sarebbero completamente “soli”, nessun “sensore” li obbligherebbe a rivelare la loro reale posizione.Quindi, secondo la fisica quantistica, potrebbero essere qui e li contemporaneamente.Verrebbero rivelati, e costretti a “scegliere una posizione” solamente nel momento in cui un telescopio li inquadra o entrando in contatto con la nostra atmosfera. Questo renderebbe impossibili i normali calcoli e costringerebbe i ricercatori a ridisegnare la mappa dell’universo conosciuto … troppa fatica, quindi meglio evitare.