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Drive in

Post n°12 pubblicato il 07 Giugno 2009 da PinUpGirl_74
 

Il Drive in
Il drive in compie 75 anni.
Lo hanno festeggiato questa settimana negli Stati Uniti gli ultimi appassionati. Il primo fu aperto infatti nel giugno 1933 vicino a Camden, New Jersey.
L'idea venne a Richard Holligshead, ispirato dai drive in restaurant, già molto diffusi sulle highway americane. Si narra che l'esigenza sia nata a causa della mole imponente di mamma Hollingshead, troppo grassa per sedersi in una normale poltrona di cinema.

I drive in si moltiplicarono velocemente in tutto il paese di pari passo con l'aumento delle automobili, oggetti fondamentali del boom economico non solo come mezzo di trasporto ma anche come status symbol. Nel '39 ne esistevano 18 in tutti gli Stati Uniti mentre, all'apice del loro sviluppo, nel '58 ce ne erano più di 4000.
Molti drive in sorsero sui terreni agricoli abbandonati dai contadini che emigravano in città.

Per molte famiglie il drive in era una soluzione economica per passare una serata fuori. Con l'iniziale prezzo di 25 cents per macchina e per spettatore i genitori risparmiavano sulla baby sitter facendo dormire il bambino sul sedile di dietro. Uno slogan recitava: "le famiglie sono benvenute, non importa se i bambini sono chiassosi".

Anche la tecnologia si perfezionò nel corso degli anni. Inizialmente l'audio proveniva da altoparlanti piazzati accanto allo schermo: gli spettatori erano costretti a tenere i finestrini aperti e rinunciare alla privacy. In seguito nacquero colonnine dotate di piccoli altoparlanti che con un filo si potevano agganciare all'interno della macchina.
La vera rivoluzione avvenne negli anni Settanta con il boom delle autoradio: sintonizzandosi su una determinata frequenza l'audio del film entrava direttamente negli abitacoli delle macchine.

Negli anni Ottanta con il boom delle videocassette e delle multisala il drive in inizia il suo rapido declino. Nel 1980 negli Stati Uniti ce ne sono 3900, dieci anni dopo sono solo 1000.
Molti di quelli che sopravvivono proiettano film di serie B e a volte pellicole vietate ai minori.
Tra le cause della fine precoce dei drive in la difficoltà di portare avanti un business impegnativo di 12 mesi di spese e solo 6 mesi di incassi.


E così come negli anni Trenta i vecchi terreni agricoli erano stati trasformati in drive in, negli anni Ottanta là dove sorgevano i cinema all'aperto nacquero più redditizi centri commerciali e multisale.

Stando al sito ufficiale dell'U.D.I.T.O.A., unione dei proprietari di drive in, ne sarebbero rimasti qualche centinaio.
Anche in Italia il numero dei drive in è ormai molto basso, concentrati per lo più in zone di mare e località turistiche. Sono tre i drive in italiani: a Foggia (località Salice), a Pozzuoli (Napoli) e a Pontecagnano (Salerno).
... ma il drive in è duro a morire. Negli ultimi anni sono nati dei movimenti chiamati "guerrilla drive in". Attraverso un sistema di passaparola - anche su Internet - gruppi di appassionati si danno appuntamento in luoghi deserti e improvvisano un drive-in "fai-da-te"...
Un videoproiettore, montato su una macchina, e un muro bianco: il drive in è fatto.

 
 
 
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