Creato da PinUpGirl_74 il 28/05/2009

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Il ballo del mattone

Post n°14 pubblicato il 09 Giugno 2009 da PinUpGirl_74
 

Se "essere contemporaneo ai tempi in cui si vive" è una grande virtù, dobbiamo altrettanto considerare "un privilegio" aver avuto l'opportunità di vivere altri tempi, anche per poter testimoniare in prima persona i cambi di costume che nel frattemposono avvenuti nella nostra società.

Wess e Dori Ghezzi - Un corpo e un'anima

 

Il ritorno del ‘Ballo della mattonella’

  
Una danza tra musica e sentimento

Il ballo del mattone, tanto in voga in passato e riscoperto dalle nuove generazioni , deriva da un fatto concreto: la coppia abbracciata e disposta a seguire un ritmo lento, con movimenti leggeri e passi appena accennati non superava di fatto la superficie equivalente a quella di una mattonella.
Certo la melodia era complice, le luci soffuse aiutavano anche i più timidi e la tipologia di ballo non richiedeva grandi abilità.
Rappresentava un modo di corteggiare garbato, che non esponeva a rifiuti eclatanti e non alimentava eccessive promesse. Tutto sommato andava bene a entrambe le parti e per questo ebbe grande fortuna. Anche perché, non esistendo regole, ognuno poteva inventarsi un proprio stile.

Knocking on Heaven's Door by Bob Dylan

 A dir la verità un ‘ballo del mattone ufficiale’ era stato anche codificato da un italiano, il Maestro Piero Rolando, che nell'ambito del fox trot, aveva definito il giro a destra a perno come la figura che, eseguita ininterrottamente, si trasformava praticamente nel ‘ballo della mattonella’.
La definizione di fatto non mutò il piacere del ballo a lume di candela, né creò limiti a chi voleva abbandonarsi ad un momento romantico.

 

MINA "Il cielo in una stanza"

 

Claudio Lippi - Per Ognuno C'È Qualcuno (1966)



Negli anni Sessanta sono nati titoli di canzoni che ancora oggi rappresentano dei classici: Il cielo in una stanza di Mina, Yesterday e Let It Be dei Beatles, E penso a te di Lucio Battisti solo per restare in Europa. In America c’erano Bob Dylan, Joan Baez e più tardi Bruce Springsteen con le sue ballads .

Camaleonti - L'ora dell'amore

 

Nel 1995 Tramonta l'era delle frenesie, i giovani scoprono la riflessione e la
"lentezza".
In discoteca esplode la "mystic dance" e furoreggiano i morbidi ritmi latini. I locali tornano ad essere luoghi d'incontro e di dialogo.
Basta col mito della velocità, basta col mordi e fuggi: mordi e assapora, piuttosto. Perchè il gusto della vita è tutto qui: guardare, pensare, scegliere. Sempre senza fretta, naturalmente. Cerchiamo ora di esporvi gli avvenimenti che hanno portato al ritorno dello SLOW.

Collage - Piano Piano... M'Innamorai Di Te

 

 A cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e la prima dei Sessanta sul significato della parola "slow", non vi era alcun dubbio si intendeva il ballo "lento", da consumare sulle note di una canzone d'amore, stretti (per quanto fosse possibile a quei tempi) al/la ragazzo/a di cui ci si voleva innamorare. In Italia famosissima era la
"mattonella", non si spostavano di un millimetro, ruotando all'infinito su se stessi. Lentissimi. Forse troppo.

Rita Pavone IL BALLO DEL MATTONE (1963)

Rita Pavone replicò alla noia della mattonella con "Il ballo del mattone", fu il trionfo degli svelti, balli veloci e ritmati talvolta addirittura acrobatici, tam tam fatti apposta per farti scatenare, twist, mambo, rock e cha cha cha, il corpo era tutto un movimento, la testa concentrata su basso , batterie e riff di chitarre elettriche.

Rita Pavone "Il geghegè"

 

Questo era in principio, poi è stato funky, disco music, new wave, house, underground, jungle, tribal e sudamericano. Velocità in aumento progressivo. Fast è diventata la parola d'ordine, Speedy Gonzales l'eroe televisivo con Superman, "più veloce della luce".
Il tempo passa, e non c'è mai tempo, bisogna affrettarsi e chi si ferma è perduto, bisogna consumare, produrre e consumare, vendere e pubblicizzare, il sabato sera andare a ballare,
110 battute non possono bastare, bisogna accellerare, 120, 130, 150, pistaaaaa! Ogni tanto un incidente ci deve pure scappare. Voglia di pausa?, voglia di "fermate il mondo voglio scendere"?
La fine del secondo millennio unita alla noia della velocità ripetuta sta riportando in voga e alla luce nuove (si fa per dire) correnti di pensiero, "nuove" filosofie di vita, nuovi (stavolta sì) movimenti nel ballo. Niente di realmente nuovo insomma. Non sarà mica tempo de "il ritorno dello Slow2, the revenge"?

Collage-tu mi rubi l'anima


 

Il ballo della mattonella,
vuol dire ballo lento;
vuol dire sentire
un corpo caldo ridosso al tuo;
le sensazioni, le emozioni di un
cuore che batte come il tuo, ma non
da un'altra parte, ma tête-à-tête.

Salvatore Adamo - Notre Roman 1967

 
 
 
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