Inchiostro

Il cliente


Tra le mie varie attitudini c'è la lettura.Ho appena terminato 'Il cliente' di John Grisham e vorrei darvi un mio parere nel caso vi saltasse in mente di leggerlo.Senza tanti giri di parole, vi dico subito che non vale il prezzo stampato sulla copertina. Tutti ora strabuzzeranno gl'occhi dinanzi a questa mia affrettata conclusione, diamine è un best seller! Certi libri non vanno nemmeno criticati, solo letti!Senza contare il fatto che il nostro amico John ne ha scritti un'infinità, come posso io piccolo uomo venuto da chissa' dove criticare un autore così degno di rispetto.Rispetto, certo, questo non lo faccio mai mancare. Sarà pur abile nel buttar giù decine di pagine, ma il lettore va coinvolto. Non si può sempre avere l'obiettivo di arrivare a 500pag giusto per mandarlo in pubblicazione.Per quanto mi riguarda è il classico libro suggerito dagli incompetenti che vedete in tv da leggere sotto l'ombrellone.E' monotono, molto ripetitivo. Gli scenari sono sempre gli stessi, anch'essi pallosi. I personaggi antagonisti sono talmente mal descritti che non distinguerete un nome dall'altro, leggerete in fretta per arrivare a fine pagina senza capirci molto.I mafiosi di turno sono il classico stereotipo dell'italiano in America. Roba vecchia, roba riciclata. Nulla di nuovo sotto il Sole. E, se devo esser sincero, i mafiosi non sono stupidi come gli americani credono. Nel libro vengono fatti passare come un'associazione a delinquere finalizzata all'ignoranza.E dire che il libro partiva bene, si insomma prometteva molto dalle prime pagine. Interessante, dicevo io! Il ragazzino che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, il suicidio, la polizia.. Poi il nulla.Un mattone di circa 400 pag dove non si discute altro che della testimonianza del ragazzino. Non finisce mai. Ognuno ha la sua da dire. Vengono descritti e trattati argomenti di contorno che non interessano a nessuno, solo per tirarla alla lunga. Non è così che si fanno i grandi libri! Sono deluso.Il finale riprende ritmo ed interesse, anche se mi risulta alquanto inverosimile, poco credibile insomma. Il ragazzino di 11 anni che coinvolge l'avvocato di 50 e passa anni a delinquere, o nell'estremo finale quando riesce a mettere in fuga una banda di mafiosi con le proprie manine..andiamo per chi ha preso il lettore, per uno stupido?Tra l'altro in questo libro l'FBI sembra una banda di giovanotti con il latte alla bocca. Non ci fanno una bella figura. Per non parlare dei diritti poi, anche questo lato è inverosimile. Lo sanno tutti, dal primo vecchio all'ultimo delinquente che in questa società i diritti valgono meno di zero. Il nostro caro John invece la racconta come se il sistema sia così perfetto da fermare giudici ed FBI per mano di un avvocato. Andiamo...Insomma, il mio giudizio è molto negativo sia per quanto riguarda la trama sia per il metodo di scrittura utilizzata.L'appunto che voglio fare è di carattere irriverente. Le grandi case editrici tipo la Mondadori (che ha pubblicato il cliente) la devono smettere di puntare sul più in voga solo perchè ha fatto successo ed è conosciuto. Voi non fate letteratura, fate marketing. E la cosa mi fa incazzare alla grande.Ci sono persone che cercano di emergere ma sono ostacolati dai big perchè non se li pigliano, alchè gli scrittori in erba puntano sulle case minori (che sono le migliori ad accettare le sfide, le uniche che fanno vera letteratura). Se per caso fanno successo ecco che arriva il grosso di turno e ruba l'autore alla piccola casa.Un saluto, al prossimo libro.