Il Mio Elfo

ALLA FINE DEL FESTIVAL


Colline e pianure del festival di Mari Accardi e Gessica Franco Carlevero CollineLa morte è diventata una compagna di merende. Con i teschi ci si gioca a palla e con gli scheletri si ballano i lenti. Muori ma sei ancora vivo perché essere e non essere convivono. Dopo questo festival ci faremo stampare un simbolo qualsiasi di morte sulla maglietta come Guilderstern e Rosencrantz, perché tanto “bisogna morire… bisogna morire”.Intanto, mentre Michela Lucenti si dava a passé, pirouette e plié, il suo cane piccolo girava tra il pubblico del Vittoria.PianureCosì come essere e non essere convivono, convivono anche estate e inverno. Nella borsa ci va un ombrello, la giacchettina, un ventaglio, l’Autan e una bottiglietta d’acqua da riempire poi alla fontanella. Per Rientra u cuori avevamo gli stivali, le calze di lana e i capelli bagnati di pioggia. Per La pesca avevamo le infradito, la canottiera e i capelli sempre bagnati, ma di sudore. Con questo tempo schizofrenico delle frasi normali diventano battute comiche. Quando alle due di notte, col rumore dei ventagli e il lucido che imbrattava le facce di pubblico e attori, Amleto ha detto ad Orazio: “Qui si gela” tutti si sono messi a ridere, loro compresi.Perché intanto Ersilia Lombardo in Vita Mia diceva “Chi comanda non suda, e chi suda non comanderà mai”CollineSi recita leggendo un testo o guardando il proprio marito leggere il proprio testo, come in Appendice. Si recita “tagliando il vento” con le mani o fermi su un divano. Giocando a tennis o a ping pong, guidando una bicicletta, annegando in una vasca o cavalcando un mega palo cinese titubante. Si recita con una sedia o con mille microfoni. Forse recitava anche chi si lavava i piedi nel lavandino del bagno durante le pause di Hamlet’s Portraits.Già, intanto, “Fare teatro è come fare il prete” diceva Gianfranco BerardiPianurePerché non sfruttare gli spazi? L’ultimo giorno del festival, abbiamo scoperto che il sottoscala dell’Astra con gli specchi e i bagni poteva essere la location ideale. Come ha notato Mario Perrotta, lì c’erano già le pozzanghere.E intanto Chiara Lagani si lasciava innaffiare seraficamente dagli innaffiatori da giardino.PianureLa lingua veicolare non è l’inglese ma il francese. Meglio portare con sé un dizionario di frasi comuni.Intanto, dopo avere ricevuto dei complimenti, Sergio Boris domandava ad Ave Fontana il significato di –completamente-, “Me han dicho –completamente- che significa completamente?”CollineAltissima percentuale di palermitani, il che porta a chiedersi se a Palermo è rimasto qualcuno.E Intanto, l’Italia si fermava ai quarti di finaleCollineTra uno spettacolo e l’altro non si parla di spettacoli ma di nipoti appena nati, carciofi, parenti che chiamano dal Canada, genitori stupiti delle usanze torinesi, vino rosso, vino bianco, viaggi estivi in Francia.Intanto, si scopriva a chi apparteneva la macchina con il libro di Wagner, Tristan und Isolde, sul sedile. Era del custode dell’AstaCollineGli attori si conoscono tutti. Tutti si vogliono bene. Degli amici di Enrico Roccaforte, venuti per la maratona, a cena sono andati a Milano e poi sono tornati a Torino per vedersi il Testamento. Enrico ieri ha fatto il compleanno e ai festeggiamenti c’erano attori, critici, registi, scrittori e il semplice pubblico (Da Filippo Timi a noi). Tutti si volevano bene.Ma intanto, il pensiero che andava per la maggiore era “Ricordate, chi guida verso il male è la donna”PianureIn Iran gli attori giovani non fanno la fame. In Italia a molta gente viene l’otite.Intanto “Teheran è un po’ come Torino, la gente suona sempre il clacson”, diceva Foad Mokhberi, attraversando Piazza VittorioPianureDove sono le colline?E poi, quest’anno, come in Passio Laetitiae et Felicitatis,Finis dell’istoriaFinis del teatroFinis del tutto (note di retro/scena - www.festivaldellecolline.it)