Il Mio Elfo

Quasi quasi mi iscrivo.......


Una bella scoperta mentre sono alla ricerca di notizie sullo sconvolgente Blasted. Sono capitata nel sito dello IULM e ci ho trovato Elio!!Il teatro nella società dello spettacolo - Elio De Capitani - a.a.2008/2009Il teatro nella società dello spettacolo Corso di Il teatro nella società dello spettacolo - CFU 5Obiettivi e contenutiCari studenti,ho appena messo in scena Blasted, il testo d’esordio scritto nei primi anni novanta dall’inglese Sarah Kane, allora ventitreenne. Il corso verterà innanzitutto su questo mio lavoro – uno dei momenti i più impegnativi, più duri ma anche più densi nella mia vita di artista - di cui gli studenti potranno vedere all’inizio del corso le prove e successivamente una delle ultime repliche a teatro, in mezzo al pubblico. Verterà soprattutto sul testo di Sarah Kane, sulle altre sue opere e sugli autori che la hanno ispirata, o che hanno ispirato me nel metterla in scena. Il prossimo anno si celebreranno i dieci anni dalla morte che l’autrice si procurò da se medesima nel 1999, nel pieno di una forte crisi depressiva, appena compiuti i ventotto anni e dopo avere scritto cinque testi memorabili in soli cinque anni, rappresentati e discussi con grande eco in tutto il mondo. Più che scadenza commemorativa, il decennale segna un tempo organico di riflessione, che nulla toglie all’ incandescenza del testo – rimane pur sempre una delle opere più terribili, crude e spietatamente umane mai scritte nella storia del teatro - ma che lo distacca dal clamore della cronaca e anche dagli equivoci del celebre debutto al Royal Court, in quel 12 gennaio 1995, che vide Blasted e la Kane sommersi da un’ondata di scandalo, di proteste, di critiche sdegnate e feroci, come fu nel 1956 per Ricorda con rabbia di Osborne. Altrettanto possente si alzò il coro delle voci di segno opposto, tra cui spiccavano quelle di Bond e di Pinter, che già acclamavano la forza visionaria della sua scrittura, collocando quella ragazza di soli ventitrè anni tra gli autori più autorevoli e innovativi del ventesimo secolo.Meditavo da tempo sulla scrittura di questa giovane autrice, già potentemente immaginifica in questa sua opera prima, che impone a me regista, agli interpreti come pure agli spettatori un’esperienza teatrale di grande intensità e autenticità. Non c’è nulla di gratuito nella crudezza della Kane, nulla è osceno: è vero, a un certo punto tutto muta inarrestabilmente, entrando nel regno e nei segni del sacro che fa terrore, della soglia che temiamo anche solo di avvicinare, ma che ci fa attingere - proprio grazie al fatto di essere una soglia - a qualcosa di terribile, ma terribilmente umano e ineludibile per quanto è nuovo e importante, che potremmo capire anche da soli, nelle esperienze della vita, ma pagandolo ancora più caro, sulla nostra stessa pelle. Quante letture ci hanno lasciato lo stesso segno profondo. A teatro però il segno è ancora più inciso e l’esperienza ha un’evidenza lacerante, almeno in quelle esperienze-limite in cui la scrittura scenica riesce a incarnare l’immaginario dell’ autore, il testo profondo e non solo le parole. Ho tentato questa esperienza con la Kane perché ritenevo fosse il momento giusto per me, per l’aria che tira nel nostro paese, ma soprattutto per Paolo Pierobon e Elena Russo: ero certo ora di avere gli attori ideali, disposti ad andare fino in fondo con me nell’azzardo di questo viaggio. Ho chiesto loro cose impossibili e non si sono mai tirati indietro, come a del resto il giovane Andrea Capaldi, nel ruolo del soldato, che si è unito per ultimo a questa esperienza scardinante. È una delle poche volte in cui a teatro ho avuto la sensazione di non fermarmi al risultato pur ambiziosissimo che mi ero prefisso, ma di superarlo di gran lunga fin dai primi giorni di prova. È molto strano che un’artista, al termine di un lavoro così stremante, abbia voglia di parlarne e di analizzare con parole quello che è riuscito a esprimere in maniera ineguagliabile con la scrittura scenica. Ma nessun argomento urgeva cosi prepotentemente da essergli preferito come materia delle lezioni di questa stagione, che avrebbe dovuto, nelle prime intenzioni, vertere esclusivamente sul King Lear di Shakespere. La felice coincidenza che quel testo abbia generato nella mente di Sarah Kane la vertigine finale che scaglia Ian, il protagonista, il una blasted heath, una landa sferzata dal vento come quella della follia di Lear, ha saldato il cerchio di un corso, che, come i precedenti tre anni dedicati agli Amleti del Novecento, vuole essere un ponte tra il lascito del passato, il prezioso tesoro che è affidato a noi dalle generazioni precedenti, e quello che si forma altrettanto preziosamente sotto i nostri occhi – molto spesso terribilmente inconsapevoli o distratti – per mano degli artisti contemporanei. L’intento formativo del corso è semplice: puramente un briciolo di consapevolezza nel mondo del disorientamento inconsapevole.Organizzazione del corsoModalità d’esame e di verifica del profittoTesti obbligatori per l’esame2-Altre opere di riferimento che verranno proiettate durante il corso:King Lear di Shakespeare (DVD versioni filmiche di Brook – King Lear, 1987 e Kurosawa – Ran, 1985)Il signore delle mosche di Peter Brook (The lord of the flies, 1963, DVD)Gangs of New York di Martin Scorsese (Id., 2002, DVD)Apocalipse now di Francis Ford Coppola (Id., 1979, DVD)Taxi Driver di Martin Scorsese (Id., 1976, DVD)The last of England di Derek Jarman (Id., 1987, DVD con libro)*Orestiade di Eschilo (DVD versioni teatrali di Ronconi, Stein, Raffaello Sanzio, De Capitani e Ninagawa)Hearts of Darkness: A Filmmaker's Apocalypse di Fax Bahr, George Hickenlooper, Eleanor Coppola (Id., 1991, DVD)* Jarman Derek, CIÒ CHE RESTA DELL'INGHILTERRA, traduz. a cura di Nicoletta Vallorani, ed Alet. Scritto mentre l'autore stava girando The Last of England, questo libro è la storia dei suoi film e della sua vita. Non a caso le ricche illustrazioni presenti nel testo legano episodi e riflessioni di Jarman in un vero e proprio montaggio cinematografico. Ben più di un diario, racconta l'Inghilterra dai '60 agli '80 alle prese con il mito degli Stati Uniti e della droga, ma anche di Pasolini e Warhol; riflessioni che si intrecciano con i drammi personali dell'artista: la solitudine infantile, l'omosessualità, la madre che-sorrideva-sempre, il padre ex militare nella Raf, l'Aids. Preziose e appassionanti le riflessioni di Jarman sul cinema: dall'analisi del lavoro del regista quando diventa "l'esperienza di un'anima", alla descrizione delle tecniche di scrittura nel corpo a corpo con i limiti costrittivi di una sceneggiatura. (Uscito in Italia a cura di Nicoletta Vallorani)3-Libro che funge da manuale del corso:SAUDERS Graham, Love me or kill me. Sarah Kane e il teatro degli estremi, Editoria&Spettacolo, Roma 2005. Testi consigliati per l’esameKANE Sarah, Tutto il teatro, Einaudi, Milano, 2000   1-Opera di riferimento:Blasted di Sarah Kane, traduzione di Barbara Nativi, regia Elio De Capitani, scene di Carlo Sala, con Elena Russo Arman (Cate), Paolo Pierobon (Ian), Andrea Capaldi (soldato), luci di Nando Frigerio, suono di Giuseppe MarzoliIn scena a Milano, al Teatro dell'ELFO dal 21 ottobre al 16 novembre 2008 Il colloquio d’esame verterà sugli argomenti trattati nel corso delle lezioni e forniti da:• • La visione integrale delle opere video-filmiche proposte.• • La lettura dei testi indicati (vedi bibliografia); integrata da altre letture per i non frequentanti(contattare il docente). La prima lezione verterà sulla presentazione del corso e del programma definitivo agli studenti. Dato il carattere molto particolare del corso di quest’anno, si consiglia la presenza alla presentazione sia ai frequentanti che ai non frequentanti, per prendere conoscenza delle modalità di approccio alla materia e per trovare percorsi di studio alternativi alla frequentazione coerenti con l’approccio. Le lezioni saranno integrate da una lezione-visita alle prove di Blasted, guidata da Anna Franceschini e fondamentale risulterà la visione dello spettacolo messo in scena al Teatro dellElfo tra il 21 ottobre e il 16 di novembre.  "Da King Lear a Blasted: il seme e l'albero secondo Sarah Kane" Prof. Elio De Capitani