Il Mio Elfo

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3 luglio 2008 La Stampa STUPRI E CANNIBALISMO TUTTI GLI ORRORI DI UN GIORNO DA KANE di Osvaldo Guerrieri, Asti Elio De Capitani è un regista di segno forte. Figuratevi che cosa può scatenarsi in lui se il suo segno entra in rapporto con un testo infinitamente più forte. Blasted di Sarah Kane è uno di questi testi, anzi è il testo che, scandalizzando fino alla sommossa, ha inaugurato nel 1996 in Gran Bretagna il «dopo Pinter», ossia un teatro violento che, tra realismo e simbolismo, torma a parlare con voce politica. Blasted è ambientato a Leeds, ma allude alla Bosnia. Nella relazione tra Cate e lan, nella camera d'albergo in cui si affrontano con un amore che non conosce la tenerezza ma la sopraffazione e lo stupro, irrompe una violenza di raggio molto più ampio incarnata dal soldato che ripete su lan tutto ciò che lui ha fatto alla donna. Catalogo degli orrori? Se ci fermiamo alla contabilità non possiamo negarlo: sessualità sfrenata, sodomia, sadismo, cannibalismo. Ma poi in questa guerra di corpi riverbera la pietà, fiorisce una stupefazione ghiacciata, e la macelleria si cristallizza nella percezione di un'enormità insopportabile. De Capitani accetta lo scontro e, con piglio pantagruelico, affonda le zanne in questo bubbone di dolore assoluto che la Kane compose poco più che ventenne ed è il primo dei cinque testi che ci ha lasciati, prima di uccidersi nel '99 travolta dalla depressione. De Capitani ha dalla sua due splendidi attori, Elena Russo Arman e Paolo Pierobon, che rispondono con un'adesione, un realismo, una credibilità assoluti. Con loro c'è l'esordiente (e convincente) Andrea Capaldi. Un bellissimo spettacolo per stomaci forti e un grande successo. ------------------------------------------------------7 luglio 2008 La Repubblica GLI AMORI DI SARAH BELLI E DOLOROSI di Rodolfo Di Giammarco, Asti Fenomenale e allucinante, torna come capolavoro moderno un testo voltapagina di fine ‘900 a base di passioni brutali in un albergo che diventa un antro bombardato dalla bestialità della guerra (allora, della Bosnia). Il tempo dà ragione a Sarah Kane, autrice di Blasted a 23 anni, l'età di Büchner che scriveva Woyzeck, morta suicida nel 1999. Ad avviare un ripensamento della sua opera è una regia seria e visionaria di Elio De Capitani, tradotto dalla preziosa Barbara Nativi. Svaniti i clamori d'oscenità del 1995, la relazione alla deriva tra un giornalista-spia malato 45enne (il perfetto Paolo Pierobon) e una ragazza 21 enne (la partecipe Elena Russo Arman), a base di stupri sanguinosi in una camera post-ibseniana d'hotel, subisce il trauma d'una ferocia speculare, incarnata da un soldato un po' alla Brecht e un po' Hulk (Andrea Capaldi) che sodomizza l'amante-predatore, gli divora gli occhi, e si suicida. Alla vittima non resta che un delirio erotico e cannibalesco ai danni d'una bambina morta. Finale beckettiano nella forte scena arsa di Carlo Sala. Bello, doloroso da togliere il respiro.