Il Mio Elfo

CHICAGO SNAKES REUNION


LEONARDO | 11 - 23 novembre 08 Filarmonica Clown CHICAGO SNAKES REUNION tratto dalla pièce di Bolek Polivka regia di Bolek Polivka con Valerio Bongiorno, Bano Ferrari, Piero Lenardon, Carlo Rossi Scene e Costumi di Alessandro Aresu, Mirella Salvischiani, Almea Cerri - in collaborazione con NABA Luci di Matteo Crespi produzione Teatro de Gli Incamminati novità  Nato dall’estro poliedrico e anticonformista dell’attore-drammaturgo ceco Bolek Polivka, Chicago Snakes Reunion è uno spettacolo che ha lasciato il segno nelle produzioni di teatro comico degli ultimi vent’anni, diventando un classico del teatro popolare d’arte. Bolek Polivka, al secolo Boleslav Polivka, è nato il 31 luglio del 1949 a Vizovice, in Moravia. Da giovane ha studiato recitazione presso l’Accademia del Teatro di Brno, per poi esibirsi molto presto nel teatro “Na Provazku”, attratto dalla pantomima. Nel 1976 ha dato avvio alla sua carriera cinematografica e televisiva, con la partecipazione alla commedia TV “Traja Chrobaci” (Davvero Carina). Ha recitato in ruoli da protagonista in più di 30 film e produzioni televisive europee, principalmente in Repubblica Ceca, molte delle quali sono in realtà adattamenti dei suoi scritti teatrali. Polivka ha raggiunto la popolarità negli anni ’80 per le sue performance comiche e clowneristiche negli spettacoli televisivi intitolati “Mane Bolka Polivky” (Il menage di Bolek Poliva), che lo vedono impegnato in continue e fruttuose collaborazioni con l’acclamata regista ceca Vera Chytilovà. Polivka ha ricevuto premi e nomination in diversi festival cinematografici europei, venendo premiato anche per i suoi lavori teatrali. E’ proprietario e direttore artistico del teatro Divadlo Bolka Polivky (Il teatro di Bolek Polivka) di Brno ed ha collaborato con alcuni dei migliori attori comici del ventesimo secolo, come Vyacheslav Polunin e Django Edwards. La Filarmonica Clown, gruppo che ha radici lontane nel teatro di gruppo milanese e nel repertorio nazionale della commedia dell’arte, ha tratto dal testo uno spettacolo esilarante e poetico, all’insegna del gioco e dell’ibridazione dei generi: dalla commedia farsesca alla clownerie moderna, passando per il cabaret e l’avanspettacolo. Su un palcoscenico attraversato da sciabolate di luce e fumi lattiginosi, la pittoresca band americana dei Chicago Snakes si esibisce in uno scatenato concerto rock ricco di tutti gli ingredienti classici del genere: decibel altissimi, saltelli isterici, abbigliamento vistoso e pose demenziali. Ma un inconveniente tecnico inceppa improvvisamente l’intero meccanismo, rivelando l’inganno di una performance in playback, nella quale ogni gesto, ogni parola, ogni atteggiamento sembra congeniato per celare la vera identità dei musicisti: non artisti d’oltreoceano, ma poveri diavoli della bergamasca che viaggiano in 500 e bevono “mica male”. Superato l’iniziale stordimento, i quattro “serpenti di Chicago” reagiscono alla vergogna, ribaltando la situazione di sopravvenuta inferiorità e diventando ancora protagonisti dello spettacolo, attraverso un divertentissimo e vorticoso gioco di gag e invenzioni stravaganti. La scena conclusiva è tutta da scoprire, se è vero che il comico che impregna tutto lo spettacolo, come ha scritto Giuseppe Piacentino su Il Giornale, “finisce per confinare col tragico, lasciando che tutti questi frutti dell’immaginazione saltino per aria in un nulla atmosferico, fluttuando tra le nebbie di un ordigno fumogeno”. «Uno spettacolo di puro piacere del gioco, con una progressione di risate». (Modesto Panizza, Il Cittadino) da www.elfo.org