Il Mio Elfo

Una lettera ad una persona cara


Capitano a volte cose strane. Telefonate strane, impreviste, inaspettate. Magari le hai aspettate per anni, e nemmeno ci speravi più. Ma quando arrivano, non so, ti lasciano tanta amarezza.In questi giorni mi è arrivata la telefonata che attendevo, di cui qualche volta ho fatto menzione perfino nel blog.Ma la telefonata non è stata quello che pensavo.A volte ti rendi conto di non essere compresa fino in fondo e che, mentre stai parlando, non ti escono esattamente le parole che vorresti dire. La testa va da una parte, il cuore dall’altra e tutto l’apparato fonatorio da un’altra ancora. Non so il perché non so se è stata la rabbia, la delusione degli ultimi due anni, l’incongruità delle tue parole. Il tuo essere così violentemente fuori tempo. Ma non l’ho capito. E mi sono anche profondamente arrabbiata. Sentirmi dire una cosa: “hai gestito malissimo il nostro incontro” – e stiamo parlando di una passeggiata e di una sosta al bar – mi ha messa a disagio. Ovvero: mi vergognavo per conto tuo. Come puoi dire ad una persona una cosa così. Cosa volevi dirmi?L’abitudine ad esaminare le cose e la gente che ti sta di fronte è talmente radicata in te che pensi che una persona come me possa gestire un momento. Io vivo, non gestisco niente. E non premedito le mie azioni, i miei sorrisi, le mie parole. Nemmeno i miei affetti, i tempi, le azioni come probabilmente fai tu.E poi, scusa, ma tu dov’eri? Ero io a gestire? Che cosa?. Sei grande nel sollevar dubbi e domande. Sei una persona molto sicura di te, e del ruolo di “insegnante” che sai di avere con me. Ma io ti vedo in modo diverso.Probabilmente avevo ragione io quando ti dicevo che anziché analizzare e ragionare avresti dovuto abbracciarmi quel giorno. Un abbraccio in silenzio può dare molto di più, e dire molto di più di ciò che pensi.Può fare bene, può farci sentire uniti al di la delle parole, spiegazioni, risentimenti.Non analizzarmi sempre. Se ti mando un messaggio è scritto di getto, pensandoti. Non è ragionato. Studiato “gestito”. Sapere che li hai conservati tutti mi ha fatto un piacere immenso. Sapere che son li, che ci hai pensato, nel bene e nel male. Perché alla fine dici cose che poi smentisci con i fatti. E credimi, hai avuto un “ruolo”  più complice di quanto dici.Non vale nascondersi, sparire, non dire. Io non so come spiegarti quello che sento. Quello che sento va oltre tutto, oltre la realtà delle cose, oltre il vissuto. E’ un bene che starà con te per sempre e che è slegato dal rapporto che non abbiamo mai avuto e non avremo mai.E’ un bene per quello che sei, perchè – anche nell’assenza e nel silenzio – io ti sento presente. E so che sei presente.Io ti voglio bene in un modo che va oltre l’amore.E non riesco a perdonare il tuo silenzio forzato. E non riesco a capire il tuo improvviso ritorno.E so per certo che tu non riesci a capirlo. Ed a capirmi.E so per certo che non voglio nemmeno spiegartelo.Dani..ti scrivo in questo spazio perchè non so dove altro scriverti. ti dedico con tutto il mio cuore la canzone qua a fianco "cercami" di renato Zero,ascoltane bene le parole, tutte, una per una, ascoltale profondamente e con attenzione. Con la meticolosità e lo spirito d'analisi che hai. Perchè da sempre mi ha fatto pensare a te. perchè è così che siamo. E perchè si,.si, si, si in realtà vorrei incontrarti. Ma non per rivangare il passato ed analizzarlo..e si, Io ti voglio bene in un modo che va oltre l’amore..x Laura. Non importa se mi riferisco ad un uomo o ad una donna. E' la stessa cosa. Mi riferisco ad una persona cara, importante per me e per tutta la mia vita. Una persona che non riesce veramente a capire quanto è iindispensabile. o forse si, ma per vari motivi non riusciamo ad essere sulla stessa lunghezza d'onda. Continuo a pensare che un sano e sentito abbraccio risolverebbe tutto. Ma questa mia convinzione è stata forse fraintesa. o non capita.  Ho sofferto anni fa. Laura. Ora molto meno.  Grazie però. ti voglio bene anche io..