Il Mio Elfo

Se


Se in piena notte una fa certi sogni poi, al mattino, non si deve lamentare....E' che voglio andare a teatro e non riesco ad organizzarmi. Devo chiamare SOS TATA con una scusa e farle tenere i pargoli per, diciamo, tre ore....anche 4, vah.Per questo sogno, sogno tutta notte e mi risveglio perplessa.Come si deve sentire uno, incredibilmente vestito dalla vita in giù, ed incredibilmente nudo dalla vita in su, ad irrompere su un palco sfatto, con un mitra in mano? sapendo che di li a poco farà un gran macello? Come ti sentivi A.? ogni tanto me lo chiedo ancora.A proposito ho trovato una bellissima recensione di Blasted su un blog molto carino:http://carlolock.blogspot.com/So che è un po' tardi ma.........Teatro estremo: Blasted Chi non è abituato al teatro estremo dovrebbe conoscerlo. Non amo il teatro classico, "tranquillo" e composto, quello delle signore impellicciate della domenica pomeriggio, quello pudico e garbato, di buona maniera. Sono pochi i teatranti e i registi che "osano" rappresentare qualcosa che strapazza, che violenta lo sguardo, l'udito, un teatro volgare, dalle emozioni forti. Il teatro è molto più borghese del cinema, anche nel suo stesso essere luogo, silenzioso e di rispetto, anche di rappresentanza. I teatri del centro, quelli più costosi, sontuosi e di una certa tradizione storica solitamente non hanno in cartellone una pièce come Blasted, l'ultima regia di Elio De Capitani. Lasciamo questa opera ai teatri alternativi periferici, perché le signore impellicciate non potrebbero sopportarla: sangue, violenza gratuita (verbale e fisica), perfino bestemmie, ma al tempo stesso, caratterizzata da un intento visionario senza pari e da trovate sceniche non indifferenti.Scritto da Sarah Kane, l'autrice inglese morta suicida nel '99, Blasted è l'apoteosi di una violenza che corre in avanti, una violenza che distrugge per costruire il futuro, ma che, al tempo stesso, apre alla dissoluzione dell'istinto umano.Una coppia in crisi, lo scenario della guerra in Bosnia, una guerra che è soltanto il macrocosmo che ingloba la malvagità privata, rinchiudendola in un recinto claustrofobico. Un gioco tra vittima e carnefice (lei e lui) che si sfilaccia per fare il posto alla sopraffazione di un maschio su un maschio (il carnefice diventa l'oggetto di un turpe desiderio sessuale da parte di un soldato che entra in camera dalla strada per far razzia e che costituisce il punto di svolta dell'azione, sconvolgendo il sistema dei personaggi e il piano dell'intreccio). Anche la bellissima scenografia riproduce la sintonia con il mondo esterno (mano mano che le bombe distruggono la città, anche la camera d'albergo dove recitano gli attori prende le sembianze di un campo di battaglia, si abbrutisce, si spettina, suda, tracolla, esattamente come Cate e Ian, che quasi perdono i connotati iniziali, colti dalla fatica, dal terrore, dallo smarrimento, dalla disperazione, dalla violenza).Sul finale la stanza collassa, i muri respirano affannosamente, si alzano e si afflosciano, nell'atto del coronamento di un espressionistico percorso visionario (luci, rumori forti, bombe, elicotteri, piagnistei, urla strazianti). La tensione avvolge lo spettatore e la tensione è l'unica cosa che riesce a scuotere quel lezioso ambiente "finto" e "borghese" del teatro. Un'emozione forte a teatro è come una corsa sull'ottovolante e penso che Blasted riesca molto bene ad eguagliare la forza espressiva di un cinema orrorifico. Le impressioni che scrivo sono anche rafforzate e spiegate dal fatto che ho assistito allo spettacolo in prima fila, un'esperienza che mai mi era capitata con una pièce di questo genere.Anche i tre attori Elena Russo Arman (Cate), Paolo Pierobon (Ian), Andrea Capaldi (il soldato sodomita), alla fine si fanno applaudire con un'aria stravolta, come appena usciti da un campo di battaglia. Un dramma "fisico", non solo un sofisma intellettuale. Geniale.