Il Mio Elfo

Romeo e Giulietta.


Ecco, ci siamo. oggi debutta. Romeo e Giulietta. E resterà in scena per un mese esatto, fino al 15 febbraio.L'ho aspettato così tanto, il mio sogno che si avvera. Romeo e Giulietta. Una vita che lo aspetto. Sono romantica. e Romeo e Giulietta messo in scena dai miei Elfi è un qualcosa, un qualcosa di incredibile. Non vedo l'ora di vederlo, di sentirlo, di respirarlo. Spero insieme agli amici, spero con loro.e poi, scusate se è poco, c'è in scena la vera, originale ed indimenticabile CESONIA!!!!!!!!!!!!!!!!!  quella donna meravigliosa!Intanto mando merda, merda, merda, tanta merda a tutti loro. ----------------------------------------------------------------------❐ galleria fotografica ELFO | 15 gennaio - 15 febbraio 09 ROMEO E GIULIETTA di William Shakespeare regia e traduzione di Ferdinando Bruni scene di Andrea Taddei costumi di Ferdinando Bruni con Nicola Russo, Federica Castellini, Ida Marinelli, Luca Toracca, Edoardo Ribatto, Alessandra Antinori, Fabiano Fantini, Alberto Mancioppi, Alessandro Rugnone, Andrea Fugaro, Nicola Stravalaci, Silvio Laviano, Jacopo Fracasso luci di Nando Frigerio suono di Giuseppe Marzoli duelli e risse a cura di Beniamino Caldiero maschere di Giovanni De Francesco durata 180' una produzione Teatridithalia in collaborazione con Estate Teatrale Veronese e AMAT novità
 Un nuovo “Shakespeare” messo in scena da Teatridithalia dopo Amleto (1993), Sogno di una notte di mezza estate (1997), Il mercante di Venezia (2003) e La tempesta di Shakespeare (2005), quattro titoli di successo tuttora tra i più richiesti del repertorio della compagnia. Anche questo spettacolo, debuttato lo scorso luglio, nella cornice magica del Teatro Romano di Verona, è stato prodotto con il contributo dell’Estate Teatrale Veronese e di AMAT.Ferdinando Bruni dirige un cast ricco di giovani interpreti, affidando il ruolo di Giulietta a Federica Castellini, attrice venticinquenne, formatasi alla Scuola del Piccolo Teatro e già apprezzata tra gli interpreti del Ventaglio di Ronconi, e quello di Romeo a Nicola Russo, attivo nelle produzioni dell’Elfo sia come interprete (Sogno, Resti umani, Zoo di vetro, Come gocce su pietre roventi, Bottega del Caffè) che come regista (Le muse orfane e La storia dell’oca di Bouchard). Edoardo Ribatto (lo straziante Prior Walter di Angels in America) è Mercuzio. Alla loro prima collaborazione con la Compagnia e non ancora trentenni Alessandro Rugnone (Benvolio), Andrea Fugaro (Tebaldo), Silvio Laviano (Paride), Jacopo Fracasso (paggio). I ruoli cruciali della Balia e di Frate Lorenzo sono affidati a due nomi storici dell’Elfo: Ida Marinelli e Luca Toracca. Accanto a loro Alessandra Antinori (Donna Capuleti), Alberto Mancioppi (Capuleti), Fabiano Fantini (Principe) e Nicola Stravalaci (Montecchi).«Brucia fino in fondo la tua vita e muori giovane. Questo motto – ci ricorda il regista nelle sue note – che nel corso degli ultimi decenni del secolo scorso ha avuto tanta influenza sulla cultura (e sulla sottocultura) giovanile, alimentato dai miti delle vite spericolate e delle morti premature delle icone del cinema e della musica, da James Dean a Jim Morrison, racchiude in sé due possibili opposti significati: da una parte la fiducia nell’eroismo di una fine sfolgorante, nel pieno del vigore e della bellezza, che allontani per sempre lo spettro noioso della maturità e l’orrore della vecchiaia, dall’altro un avvertimento catastrofico che mette in guardia contro i pericoli di una vita che non vuole compromessi. Uno sguardo giovane quindi che sfida il buon senso in nome della passione e uno sguardo maturo che osserva questa sfida con la trepidazione del disincanto.Anche in Romeo e Giulietta questo doppio sguardo sembra convivere: da una parte un inno alla giovinezza, alla passione, alla velocità, al pericolo, dall’altra un presagio di rovina, un memento mori. Tutta l’opera riverbera di contrasti, fra buio e luce, notte e giorno, gioia e lutto, balli e funerali, ma il contrasto portante, quello che muove la dinamica delle emozioni, del coinvolgimento di chi assiste fosse anche all’ennesima rappresentazione di Romeo e Giulietta e che la rende sempre tragicamente attuale è quello tra un amore assoluto e un odio altrettanto assoluto, in quanto cieco, in quanto ormai immemore delle ragioni della sua nascita. Una lunga scia di sangue frutto di faide, di lotte faziose, di scontri politici o religiosi perseguiti con l’ottusa bestialità delle risse fra tifoserie collega la storia tragica dei due amanti di Verona con le vicende sanguinose della nostra epoca, e non c’è bisogno di ambientare la vicenda in Kossovo o in Israele, perché le parole di Shakespeare e la tragica fine dei suoi personaggi non risuonino in noi, perché le lotte fra Capuleti e Montecchi non richiamino alla mente altre lotte molto vicine nel tempo e nello spazio». DALLA RASSEGNA STAMPA: Gli impeti dei due giovani amanti, il loro essere estremi, irragionevoli, ebbri di vita, di sentimento, di desiderio, e il continuo, pervasivo presagio di morte che sin dall’inizio incombe sulla vicenda sono i tratti più riusciti della lettura registica [...]. Nella lignea, duttile scena di Andrea Taddei, bravi i due giovani protagonisti, Federica Castellini è una Giulietta innamorata del suo amore, sicura e fragile che corre impavida e terrorizzata verso il sepolcro, e Nicola Russo è un Romeo nevrotico e irrequieto, affettuoso e aspro, inesperto e assoluto, anche lui in corsa verso la stessa meta stabilita dagli uomini più che dal destino. Magda Poli, Corriere della Sera Trionfalmente applaudita Ida Marinelli, la balia d’una splendida verità. Luca Toracca nella tonaca di quel Frate Lorenzo che è il vero protagonista della tragedia, in quanto causa numero uno, per la vocazione a combinare continui pasticci, dei dolorosi eventi. Nell'essenziale impianto scenografico di Andrea Taddei e con i bellissimi costumi, anche questi, opera del traduttore e regista, sono poi da ricordare Edoardo Ribatto, Alessandro Rugnone, Alessandra Antinori. Carlo Maria Pensa, Libero Sin dall’inizio l’impronta della versione di Bruni sembra puntare sulla forza della parola e su una recitazione marcata che nel lungo fa emergere la bravura di Edoardo Ribatto-Mercuzio e della veronese Federica Castellini nel ruolo, pur sempre difficile di Giulietta. Plauso anche alla balia Ida Marinelli e a Luca Toracca, un frate Lorenzo degno di De Filippo. Tiziana Cavallo, Corriere di Verona da www. elfo.org.