Il Mio Elfo

Il Mio Elfo è il mio mondo. Un mondo fatto di teatro, arte, musica e vita. Il mio mondo di attori, spettacoli, amici, bambini, viaggi e piccole avventure. IL mio Elfo è la mia grande passione, è IL TEATRO DELL'ELFO di Milano, il teatro del mio cuore. All'Elfo ho pianto, ho riso, mi son scordata preoccupazioni ed HO VISSUTO GRANDI EMOZIONI. All'ELFO ho conosciuto i miei più grandi amici, ho scoperto un mondo nuovo. All'Elfo dedico questo blog. Il mio primo ed unico blog. Cesonia.

 

TRA DIRE E FARE -GIORGIA.

 

DARREN HAYES - LOST WITHOUT YOU

 

THE ONLY ONE - DARREN HAYES

 

GULLIVER-MIGUEL BOSè-

 

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IL TEATRO DELL'ELFO

Dall'enciclopedia ENCARTA.... fondata a Milano nel 1972, la compagnia dell’Elfo si ritagliò fin dai suoi esordi uno spazio originale all’interno del panorama teatrale degli anni Settanta anche grazie all’allestimento di spettacoli come "1789: scene dalla rivoluzione francese, Pinocchio Bazaar, Le mille e una notte". Nel 1978, con l’acquisizione di una sala teatrale, la compagnia diede inizio a un nuovo corso, segnato dal grande successo di Sogno di una notte d’estate (1981), un’inedita versione musical-rock del testo di Shakespeare. Lo spettacolo costituì l’apice della crescita della compagnia, esperienza collettiva di un gruppo di registi e attori che vide in Gabriele Salvatores uno degli esponenti di maggior spicco. Negli anni successivi si affermarono nuove personalità registiche, come Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, mentre il gruppo si dedicò alla scoperta dei migliori autori contemporanei; nacquero così Nemico di classe di Nigel Williams e Visi noti, sentimenti confusi di Botho Strauss, per la regia di De Capitani; Comedians di Trevor Griffiths, per la regia di Salvatores; Le lacrime amare di Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder, diretto da Bruni e De Capitani. Nel 1992 l’unione del Teatro dell’Elfo con il Teatro di Porta Romana diede vita a Teatridithalia. Portando al successo alcuni attori di primo piano della scena teatrale italiana, tra cui Paolo Rossi e Silvio Orlando, la compagnia proseguì la ricerca sulla drammaturgia contemporanea con gli allestimenti di testi di Brad Fraser, Steven Berkoff, Bernard-Marie Koltès, Yukio Mishima, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Testori e Mark Ravenhill. In tempi più recenti, il rinnovato incontro con Shakespeare ha dato vita a una versione violentemente espressionista di Amleto, a una nuova edizione del Sogno (1997) e a una brillante rivisitazione del Mercante di Venezia (2003).
 

 

Cercando sul Web, ancora Aljosha.

Post n°65 pubblicato il 23 Luglio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

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Danzo come un funambolo sulla corda del tempo
rimanendo a testa in giù,
incapace di distinguere il prima dal dopo.
Come un pagliaccio mi imbarazzo per portar sorrisi,
quando invece solo spavento anime innocue.
Domo bestie in gabbie di carne e mi esibisco in numeri da star,
sono il pasto e l'attrazione principale.
Sono una scimmia nel panico, urlo e grido,
volo nella mia paura di palo in palo e spesso cado
ma sono sicuro di non cadere mai.
Nelle mie fobie giro come una giostra triste,
circondato di amori squattrinati,
che desiderano solo salire nell'angoscia e iniziare a giocare.
Sono un'oscura tenda di emozioni erranti,
... ciò che è luce per alcuni è buio per me.

RudeBad
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Aljosha Coatti, sin da piccolo ha iniziato a lavorare nel circo di famiglia Happy Circus, di proprietа del nonno Antonio Carnera Medini. All' etа di 16 anni entra nell' Accademia d'Arte Circense di Verona dove acquisisce le basi acrobatiche. Sotto gli insegnamenti di Andrea Togni si è perfezionato nei numeri aerei e al palo cinese.
Aljosha , messosi in luce in un recente Festival di Latina, ha trascorso l’ultima stagione al circo Oscar Orfei (Fam. Armando Orfei).Dallo scorso mese di aprile è entrato a far parte del Niuman Circus.


A proposito, sul web lo si trova come Alioscia, Aliosha, Aljosha, Alyosha, Alosha...insomma, bellissimo, come si scrive il tuo nome???

 
 
 

IL CIRCO NIUMAN

Post n°64 pubblicato il 23 Luglio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Quando ero bambina adoravo andare al circo. Mi portava sempre mio nonno, ed io passavo delle ore bellissime, incantata a guardare lo spettacolo affascinante e colorato di uomini ed animali. Ci sono andata per anni, al circo, e da ragazzina ricordo di aver sognato ad occhi aperti di fuggire con un artista. Un trapezista od un funambolo. Sognavo la vita del circo, in carovana.

Poi, un giorno, non so come, diventata “grande”, ho smesso di andarci.

Dice Saint-Exupery che non bisogna mai abbandonare il bambino che è dentro di noi, e so solo ora cosa mi sono persa in tutti quegli anni.

Al circo ci sono tornata per la prima volta lo scorso anno, con mio figlio William. Ho visto spettacoli di due circhi, non ricordo quali, carini, bravi artisti, ma non ho saputo ritrovare la magia. I sogni.

Una decina di giorni fa invece, un po’ riluttante, ho accompagnato William allo spettacolo del Circo Niuman nel piazzale dietro il lunapark a Cesenatico. Riluttante perché pensavo di ritrovare la solita serie di (poco emozionanti) numeri:spade, rulli, giocolieri.

Già dalla fantasia gitana (zingarata) che apre lo spettacolo ho capito di trovarmi davanti ad un qualcosa di diverso. Ecco, la meravigliosa ouverture svela l’animo frizzante, coinvolgente, raffinato, mai banale, colorato dello spettacolo.
Uno spettacolo non lungo ma giustamente denso, bilanciato nei suoi numeri che alternano animali (meravigliosi i cavalli di Donald Niemen, e molto coreografici e divertenti i cani dalmata di David Busnelli e Guendalina Niemen) a grandi artisti i cui numeri sono davvero ricercati, curati. I costumi bellissimi, le ragazze brave e carinissime.
Ottimo il giovanissimissimo Erik Niuman agile funambolo dall’aria simpatica. Divertenti il Clown in coppia con il fortissimo e simpatico bimbo (Arcangelo Busnelli e Warren Niemen) Magico il giovane David Busnelli al trapezio, volava in alto, ad un certo punto anche senza filo di sicurezza. Dolce e raffinato il numero di contorsionismo de “la sirenetta” di Vanessa Niemen, giovane e bella nella sua semplicità. Bravi a tutti quelli che non ho citato. Ci siete piaciuti tantissimo TUTTI. PROPRIO TUTTI.

Ma, ora veniamo al dunque. Lo spettacolo non sarebbe stato così bello e magico e coinvolgente ed emozionante; non ci avrebbe fatto sognare di nuovo (di fuggire con l’artista…nel mio caso) se non ci fosse stato lui, il bravissimo e bellissimo Aljosha Coatti, con i suoi due numeri mozzafiato dei nastri e del palo cinese. Accidenti, non è facile descrivere quello che più ci piace. Non ho parole per dire quanto toglie il fiato il suo numero dei nastri. Sembra volare.
Ho visto lo stesso numero in un altro circo (Royal) qualche giorno più tardi. L’artista (pur brava) lo faceva a scatti, violentemente.
Lui no, è dolce e gentile nei movimenti e nelle evoluzioni. Bellissimo. Nel Palo cinese non so come faccia a reggersi con le sue forti braccia e restare così, a mezz’aria….Dico solo che sarei tornata mille volte a vederlo, non fosse stato l’ultimo giorno di repliche.
E dico solo che essere abbracciati da quelle braccia deve essere un’esperienza mistica.

Chissà quanti giovanissimi cuori infranti lascia dietro di sè quel giovane ragazzo dai lunghi capelli, l’aria zingara ed il fisico perfetto. Nota bene: l’avrei definito eccezionale anche se fosse stato basso, brutto e gobbo, ma non lo è, e quindi evviva la bellezza da ammirare, la perfezione dei lineamenti. …bello, bello anche nel nome (che ricorda i fratelli Karamazov)
Insomma, io che potrei essere sua mamma, visto quei 16-18 anni che ci separano (ma non lo sono!!! …) posso permettermi di dirlo: Sembra un angelo e non lo è!

Siamo tornati a casa contenti. William, che ha solo 5 anni, ha seguito lo spettacolo senza fiatare, immobile. Io e la mia amica Giovanna abbiamo disturbato non poco le file davanti con i nostri commentini su Aljosha (apprezzato anche da lei). Wil ha deciso che da grande farà il clown.

Presa da entusiasmo e sull’onda di fantasie romantiche, qualche giorno dopo ho portato tutta la famiglia a vedere il circo Royal. Non ho ritrovato quasi nulla della magia e del sogno vissuto.
A presto, circo Niuman, verremo sicuramente a rivedervi, vi siete presi un pezzetto dei nostri cuori.

Daniela/Cesonia.

Ps. Per chi dovesse passare dalla Romagna, il mitico Niuman Circus dovrebbe essere a Rimini in questi giorni!

 
 
 

Son tornata dalle vacanze TRA CALCIATORI E VELINE al Bahama Village

Post n°63 pubblicato il 22 Luglio 2008 da Cesonia00
 
Tag: vacanze
Foto di Cesonia00

Ovviamente la velina ero io, circondata da aitanti calciatori che si allenavano in spiaggia per riabilitarsi dai vari acciacchi, al bagno Bahama a Valverde di Cesenatico.
Scherzo, non mi vedevano nemmeno quelli li, e l'unica volta che mi han rivolto la parola mi han chiamata "signora". Accipicchia! Son così vecchia?
Rimbambita?
Saranno stati i pargoli a seguito, ma è bastato portare Wil a far la doccia per trovarmi a scambiare due parole con loro. Gentile Giorgio del Taranto, che non si da arie e parla con un bambino di 5 anni! ( mentre gli altri scimuniti lo prendevano in giro)
Insomma, saranno stati una ventina, a tre ombrelloni più avanti dal mio. Se entravi in acqua eri circondata. Non mi lamento eh, ma una dal fisico non più brillante come me un po' si sente a disagio.
Ragazzotti alti e belli, con fisici da paura! Ma a sentirli parlare...beh, insomma, meglio di no, và!
Uno tra loro era bellissimo, alto con capelli lunghi e fisico...insomma da calciatorissimo. Peccato gli occhialoni da sole alla moda, l'orecchino, la coda di cavallo ed i tattuagi che lo facevano un po' "buro". Per il resto un faccino veramente carino con un bel nasino e dei capelli alle spalle veramente intriganti.
Va beh, ci ho guadagnato in diottrie.
E le veline c'erano davvero, un sacco di ragazzine sculettanti, ma veramente sculettanti intorno ai loro ombrelloni
Ed anche questo è spettacolo. O no?

 
 
 

OGGI HAMLET'S PORTRAITS AL MITTELFEST A CIVIDALE DEL FRIULI

Post n°62 pubblicato il 18 Luglio 2008 da erica_teatri
 
Foto di Cesonia00

UN RICORDO DEL FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI 3 SETTIMANE FA (PRECISE)

comincerò col parlare dell'ultima serata del progetto, quella dedicata ad amleto, venerdì 27, da spettatrice golosa ho cominciato da lì, x avere il gusto d andarci con l'amica torinese residente (ke si è occupata dei biglietti).
luisa ed io entrando finalmente in sala, vediamo con sorpresa seduti in fondo al palcoscenico a raso amleto ed orazio ke guardano (sì senz'altro!) gli spettatori ke si accomodano, le luci resteranno accese in sala, bestia da stile docet.
il testo viene riportato alla mente come in un racconto fra amici, del resto 'la vicenda è nota' e un po' si sfalda l'atmosfera d morte.
amleto, parlando dell'apparizione dello spettro del padre con orazio indosserà l'armatura del padre, poi spogliandosene la poserà su un piano d tavolo ke diventerà lastra tombale. forse, dopo la trance, la possessione, lo spettro troverà finalmente requie... nn credo... nessuno...
l'incontro con lo spettro del padre, la trance in cui cade amleto è un grande momento per spettatori e attore, vari minuti a dare vita alle parole d rimpianto e vendetta dello spettro, ad occhi kiusi, muovendosi al suono delle proprie parole e delle poke note dissonanti.
rievocando l'amore per ofelia, amleto suonerà il clavicembalo (monteverdi?), accarezzando la tastiera con un 'cara' meravigliosamente sussurrato, salvo richiuderla bruscamente allontandosi per sempre da lei, dalla vita.
alla fine, nella scatola ke orazio gli reca, amleto troverà gli scheletri (da muovere come le figure del teatro bunraku) d laerte e suo, verrà così rievocato il duello finale e infine il non amleto siederà sconsolato con le due marionette sulle ginocchia.
il resto è silenzio ce la diciamo da soli, se necessario.

sabato 28 h10.30 un bel po' d gente attende speranzosa e sorridente in via rosolino pilo 6 ke al teatro astra si compia la maratona non essere.
si entra in sala poco dopo incuriositi sorridenti incitati dai bekkini-imbonitori ke in palandrana nera pantaloni rossi a righe nere anfibi e cilindro c 'incoraggiano' all'acquisto convenientissimo d teski d personalità famose (tutti uomini), il banketto ha un drappo con 2 teski e 'memento mori' ben evidente, si ride e si riascolta 'el pueblo unido...' siamo lì tutti a cantarlo ripensando a... 'pilade' no???
cambio d scena ed ecco con sorprendenti gioki d ombre l'incontro con lo spettro ke dapprima assiste alla sua morte da sdraiato con l'armatura solo appoggiata al corpo, molto suggestivo.
proseguo sempre + incuriosita.
finalmente l'usurpatore re claudio ('vedrai, sarà una cosa molto diversa'): cicisbeo imbonitore in takki alti da queen si rivolge a noi come se fossimo geltrude e quasi c convice con parole mellifue (choderlos de laclos o de sade?) ma è un attimo ecco l'hommage a 'money money' per farci sorridere ammirati.
da morto giocherà con cuscino e corona appoggiati su piccole ruote effetto carrarmato da muovere col telecomando al suono dell'inno d'italia.
poi sarà il tempo d Geltrude, Ofelia, Laerte, 3 grandi solidudini mostrate senza remore, ke ognuno ne prenda un pezzetto e la riconosca come sua... d nuovo mi ha colpito la presenza scenica d nicole/geltrude, la scena è 1 installazione bianca, da sperdersi, l'abito a lutto della regina isabella (edoardo II) si staglia dolorosamente.
arriveranno poi le spie, polonio, R&G. orazio assiste ma nn interagisce, discetterrà a sipario kiuso d morale e scienza, dell'origine dei sogni, rigorosamente in smoking.

imperdibile la stazione dei comici a corte, avrei voluto fortemente ke Cecilia fosse lì con me, una scena ferma in luce azzurrina (come delle vekkie tv b/n), tutti i personaggi seduti. molto pittorica, mi ha ricordato las meninas d velasquez, come già detto amleto è seduto quasi in proscenio, con il cappuccio nero della tuta ancora 1 volta tirato, nn una parola se nn alla fine.

amleto
...
amleto
...
amleto
(buio)
sì mamma!
(fine)

a seguire la scena del duello dove MF prepara le armi bianke x tutti e poi combatte con gli altri personaggi avendo come secondo orazio, una scena entusiasmante lunga almeno 40'. tutti ma in specie MF ne escono con le magliette lucide d sudore ke pure stilla dai volti.
si chiude con hamletmachine d muller 'io ero amleto, me ne stavo sulla costa...' scandito da tutti insieme, marco mette la punteggiatura a colpi d spada...

 
 
 

STASERA 'APNEA' SU RAI3 H23.30

Post n°61 pubblicato il 13 Luglio 2008 da erica_teatri
 
Foto di Cesonia00

Verità svelate
Una mattina, nel parcheggio di un pronto soccorso, Franz viene trovato morto sul sedile della sua automobile. Paolo intanto lo aspetta alla palestra dove sono soliti incontrarsi per tirare di scherma. Siamo nella ricca provincia del Nord Est, fatta di case belle costruite con i soldi. Paolo scoprirà che l'amico appena scomparso non era la persona che lui credeva, scoprirà lo spietato mondo delle concerie, e scoprirà come ascoltare un bambino autistico...

Un film pensato nel 2001, concluso nel 2004 e nelle sale a febbraio del 2007
E' uscito nelle sale italiane, un pò per miracolo, un ottimo esordio cinematografico: Apnea. Roberto Dordit esordisce al lungometraggio con uno strano giallo sociale ambientato nel profondo nord est, fra le contraddizioni d'una realtà imprenditoriale afflitta da esasperate pressioni del mercato internazionale. La storia produttiva del film è illuminante sullo stato dell'arte cinematografica nel nostro paese: dichiarato nel 2004 di interesse culturale e nazionale dal Ministero per i Beni Culturali, ha avuto accesso ai fondi destinati alle opere prime e seconde (art. 8), consistente in un contributo di 250 mila euro come aiuto alla distribuzione, contributo però tagliato dal celeberrimo Decreto Urbani. Un film pensato nel 2001, concluso nel 2004 e nelle sale a febbraio del 2007.

Morti bianche
In un'intervista, Dordit ha dichiarato di aver sentito parlare per la prima volta dei frequenti incidenti che accadono nelle concerie venete nel bel Schei di Gian Antonio Stella. “Schei” significa soldi. “Schei” significa, applicato all'industria, che ogni cosa ha un prezzo e che il potere è nelle mani di chi possiede più “schei”, e che tutto il resto sono solo chiacchere. In Italia la questione delle morti bianche registra cifre preoccupanti, costantemente richiamate dalle istituzioni incapaci di porre rimedio a una realtà produttiva che produce – appunto – poco più di tre incidenti mortali al giorno sul posto di lavoro. Spesso le vittime sono stranieri. Gli extracomunitari che lavorano silenziosi senza mai aprir bocca, disposti a sopportare qualsiasi umiliazione pur di ottenere quei due soldi necessari alla propria dignità, sono esseri invisibili in questi nostri paesi ospitanti, che di ospitale non hanno nemmeno più la fantasia. Loro fanno quei lavori che oggi nessuno più vorrebbe fare. Gli “ospiti” sono persone a metà, costrette in condizioni dove non è nemmeno prevista la possibilità di avere una prole, sotto-proletari ai quali sono negati i diritti di cittadinanza più elementari. Esseri umani la cui vita vale meno di niente. Lo sfruttamento della manodopera a basso costo, fuori da ogni legge ed al di là d'ogni principio legato alla sicurezza è la chiave attorno alla quale è costruito il freddo giallo sociale allestito da Roberto Dordit. Le concerie sono luoghi pericolosi dove lavorare. Le vasche all'interno delle quali la pelle subisce i trattamenti per la colorazione sono contenitori di gas letali per l'organismo e la loro pulizia è un'operazione rischiosa perchè da svolgersi in completa apnea. Se si respira quell'aria si muore, si muore intossicati nel giro di pochi minuti. Questo tipo di lavoro è una delle classiche mansioni che gli italiani non vogliono fare più, perchè troppo pericolose e troppo mal pagate. Il Nord Est d'Italia è zona geografica specializzata in questo tipo di attività commerciale, le sue concerie sono fra le più rinomate ma la concorrenza derivata dal costo irrisorio della manodopera nei paesi del terzo mondo sta velocemente mettendo in crisi un intero settore. Per stare al passo con tale concorrenza, magari uno avanti, bisogna ridurre al massimo i costi, e ciò significa produttività oltre ogni legge. Straordinari e sicurezza sono le due variabili che in maniera inversamente proporzionale vengono maggiormente chiamate in causa dalla produzione. Si oltrepassano le ore massime di straordinario e si chiude un occhio sul rispetto rigoroso delle norme di sicurezza.

Lavorare in apnea per non morire
Questo è ciò che viene richiesto ai lavoratori nelle concerie italiane. I metodi di lavorazione della concia delle pelli appaiono assolutamente inumani, e qui risiede la forza della pellicola, non a caso patrocinata dalla CGIL. La macchina da presa segue i personaggi che si muovo nelle fabbriche: ne vediamo di moderne, di abbandonate, seguiamo il procedimento industriale, vediamo cosa fanno gli operai. Un catalogo di immagini che può darci qualche elemento per comprendere davvero cosa possa essere una fabbrica degli anni 2000. I luoghi di lavoro sono territori estromessi dai media, raramente vediamo in cosa si concretizzano quelle professioni ai limiti della legalità spesso fondamentali per il ciclo produttivo.
Paolo è interpretato da un sornione Claudio Santamaria, giovane giornalista sportivo d'una pubblicazione di provincia, che lentamente inizia a scavare sotto le apparenze del tragico infarto che ha stroncato l'amico conducendo un'indagine che lo porterà a scoprire gli scheletri che affollano l'apparente rispettabilità del capitalismo veneto. Un eccellente Elio De Capitani da corpo e voce al magnate locale (sarà proprio grazie a questa interpretazione che giungerà a Il Caimano di Moretti), vero paradigma attorno al quale costruire il polo negativo della narrazione. Vorrei segnalare a chi non lo sapesse che Elio De Capitani ha realizzato, pur essendo fra i migliori attori in circolazione nel nostro paese, solamente quattro pellicole, due delle quali negli ultimissimi anni e con ruoli piuttosto vicini per caratterizzazione del personaggio (se sia più di “fantasia” Berlusconi o questo imprenditore del Nord Est è difficile dire): Il Caimano (Nanni Moretti, 2006), Apnea (Roberto Dorit, 2004), Veleno (Bruno Bigoni, 1993) e Sogno di una notte d'estate (Gabriele Salvatores, 1983). Compongono il cast Giuseppe Battiston, nome spesso presente nei film a sfondo sociale del nostro cinema (Pane e Tulipani, La meglio gioventù, La tigre e la neve, La bestia nel cuore, A casa nostra); l'attrice italo-australiana Michela Noonan, che presta la sua fastidiosissima parlata anglo-italiana alla figlia dell'industriale/caimano; Fabrizia Sacchi - nel ruolo moglie dell'amico scomparso - che da un'intesa prova per un personaggio non completamente risolto e decisamente problematico; e infine il piccolo Daniele Mauro, che interpreta il figlio autistico dell'industriale De Capitani e presta la propria collaborazione per il carattere più controverso dell'intero film. Questo ragazzino, afflitto dal problema dell'autismo, sarà "proppianamente" l'aiutante dell'eroe (Santamaria), che risolverà il caso proprio riuscendo a entrare in contatto con quella parte nascosta che il bambino chiude autocentricamente dentro di sé. Risultano però piuttosto slegati dal resto della narrazione i momenti dedicati all'esplorazione del mondo interiore del piccolo Leo, e solamente accennati i motivi per cui Paolo riesca in qualche modo a comunicare con lui. Forse è solamente la sua capacità di ascoltare che li avvicina; forse solamente più amore può “curare” questo male oscuro.
Girato in digitale e fotografato con colori desaturati e sovraesposti, il film restituisce la sensazione di oscurità dell'intera vicenda e di un intero territorio all'interno del quale istinti utilitaristici brulicano e si concretizzano lontano da occhi indiscreti, lontano da animi che non potrebbero accettare la cinica etica con la quale il denaro viene prodotto. Un'ultimissima notazione su una colonna sonora di pregevole livello per gli amanti dell'elettronica, contenente i Koop e, udite udite, Matthew Herbert con la sua big band.
Intanto al botteghino, durante il primo week-end di programmazione, il film ha incassato 14.681 euro, con media-copia di 2.936 euro su 5 copie censite da cinetel. Un ottimo risultato per un film che ha trovato con così tanta difficoltà la sua strada. Dato incoraggiante, seppur minuscolo.

Alessio Galbiati - www.spaziofilm.it

 
 
 

Vi saluto con qualche chicca!

Post n°60 pubblicato il 05 Luglio 2008 da Cesonia00
Foto di Cesonia00

Un paio di anticipazioni e poi...parto per il mare.........buone vacanze a tutti
Dani.


Sara' poi la volta, dal 23 al 26 luglio, di uno speciale "Romeo e Giulietta" proposto dal Teatro dell'Elfo con la regia di Ferdinando Bruni e la partecipazione di Federica Castellini. Tra gli interpreti Nicola Russo (Romeo), Ida Marinelli (la balia), Edoardo Ribatto (Mercuzio), Luca Toracca (frate Lorenzo), Nicola Stravalaci (Montecchi), Fabiano Fantini (il Principe), Silvio Laviano (Paride). In occasione del debutto di "Romeo e Giulietta", verra' consegnato il tradizionale Premio Simoni legato al festival, che incoronera', per volonta' della giuria presieduta da Carlo Maria Pensa, Rossella Falk.
www.padovanews.it
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....e attori giovanissimi selezionati per l’occasione dal Teatro dell’Elfo saranno i protagonisti di uno speciale Romeo e Giulietta.
Sarà poi la volta, dal 23 al 26 luglio, di uno speciale Romeo e Giulietta proposto dal Teatro dell’Elfo con la regia di Ferdinando Bruni. La celebre compagnia milanese (fon-data nel 1972 da Gabriele Salvatores) di cui resta memorabile il freschissimo Sogno di una notte di mezza estate andato in scena al Teatro Romano con la regia di Elio De Capitani nel 1997, si cimenta questa volta con Romeo e Giulietta. «Mi accorgo – spiega Ferdinando Bruni – che uno dei motivi per cui questa opera riesce a parlarci ogni volta come se fosse la prima è una sua quasi magica capacità di muoversi insieme a noi attraverso le epoche della nostra vita, di sembrare ogni volta diversa, di raccontarci sempre qualcosa di nuovo. Mi accorgo di provare una pena e una gran tenerezza per Giulietta, Romeo, Paride, Tebaldo e Mercuzio, come se la loro vicenda – conclude Bruni – ci raccontasse la vicenda di tutte le giovani vittime innocenti e inconsapevoli di un potere ‘adulto’ e cinico, stolido e crudele». Tra gli interpreti Nicola Russo (Romeo), Ida Marinelli (la balia), Edoardo Ribatto (Mercuzio), Luca Toracca (frate Lorenzo), Nicola Stravalaci (Montecchi), Fabiano Fantini (il Principe), Silvio Laviano (Paride) mentre Giulietta deve ancora essere scelta tra le giovani selezionate nel corso dei provini svoltisi lo scorso aprile a Milano.

www.tourism.verona.it
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SEMINARIO DI ESPRESSIONE E CREATIVITA' segnalato da DANIELE

Post n°59 pubblicato il 05 Luglio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

IL mio amico Daniele, vecchia volpe dell'Elfo, mi ha segnalato questo seminario. Lo riporto qua, se a qualcuno dovesse interessare mi contatti privatamente che darò il numero di Daniele.
Dani, caro, la prossima volta scrivlo sul blog! Da settembre vorrei la tua partecipazione da attento spettatore ed amico. Se ti registri su LIBERO ti faccio pure membro del blog, no dico, membro del blog.
baci baci
Dani.
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25, 26, 27 Luglio 2008

SEMINARIO DI ESPRESSIONE E CREATIVITA´

presso Fabbrica del Vapore - Mascherenere, via Procaccini 4, Milano

"Viaggio intorno alle ombre"

Il viaggio è aperto
A tutti coloro che hanno il desiderio di percorrere il proprio viaggio intorno alle ombre dell'anima...
A tutti coloro che hanno il desiderio di raccontarsi o raccontare...
A tutti coloro che sono stati morsi dall'inquietudine di non sapere dove stare, a tutti coloro che stanno cercando la propria terra dove poter amare...

...un viaggio che continuerà con appuntamenti mensili in altri luoghi da contaminare!

condotto da: Natascia Curci

"Il gesto, la presenza, l´emozione: partire per viaggiare...
viaggiare per ritornare."
Il percorso propone un´esperienza psico-fisica intensiva al fine di veicolare con maggior coscienza e libertà senso ed emozioni.
Esploreremo insieme questi elementi:

? scoperta di un corpo nuovo
? il movimento: plastico / fluido / volo / irradiazione
? l'attenzione e lo sguardo
? il gesto psicologico
? espressione facciale e corporea
? esercizi di rilassamento e di riscaldamento
? senso della composizione / stile / verità / naturalezza /
forma / interezza
? sensazioni e sentimenti
? partire da una verità per poter creare il personaggio

Il lavoro si svilupperà attraverso una serie di esercizi di gruppo e individuali.
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Orari e costi

venerdì 25 luglio: dalle 16.00 alle 21.30
sabato 26 luglio: dalle 10.00 alle 19.00
domenica 27: dalle 10.00 alle 19.00

costo: 85 euro - riduzione per iscritti Animanera e Mascherenere [70 euro]

Ogni partecipante porterà con se':
abbigliamento comodo per l'attività fisica (possibilmente evitando la tuta da ginnastica) e un abito di scena.
Si lavorerà senza scarpe, eventualmente con calzature morbide o calzettoni.
Richiesta inoltre di una valigia da viaggio con 5 oggetti ( ciò di cui non puoi fare a meno ).

Per info ed iscrizioni [Raffaella D'Angelo]:
raffadange@hotmail.com
n° max di partecipanti: 20

Natascia Curci è attrice e tra i fondatori, insieme ad Aldo Cassano, della compagnia teatrale Animanera [www.animanera.net].
Attraverso percorsi di formazione e incontri che hanno segnato il suo Fare artistico, Natascia ha elaborato uno stile personale che va dalla performance alla creazione di installazioni viventi animate in luoghi particolari e inusuali quali bauli o roulotte.
Oltre all'attività di attrice in Animanera, lavora con la collaboratrice di Enrique Vargas, Patrizia Menichelli ed è attrice clown per "Soccorsoclown" di Firenze. E' conduttrice di laboratori teatrali, anche nel settore "Malattie mentali e disabili" di Grosseto.
"Ci sono tanti modi per viaggiare, come tanti luoghi che si possono scoprire senza mai allontanarsi da casa, solo guardando fuori dalla finestra o stando in orizzontale con lo sguardo nel vuoto.
Ma come ci si prepara per poter affrontare un viaggio..........
Ci allontaniamo da chi, da cosa?
Ci si mette in cammino per raggiungere chi?
E in che modo decidiamo di fare questo viaggio?
Ad occhi chiusi, in treno, su di un letto, aggrappati al nostro grande sogno o amore.....soli immersi nella nostra ombra che ci segue senza lasciare un istante le nostre paure....
E quanto può durare il viaggio?
Quel viaggio di cui stiamo parlando può essere racchiuso in un'azione,in un gesto quotidiano, in uno sguardo, un'incontro....
Quel viaggio forse ha gia agito dentro di noi,forse è ancora dento di noi come un ricordo dal quale non riusciamo più a separarci.....e allora ecco che abbiamo bisogno di ripartire!
Non ci fermiamo quasi mai nella vita di un'azione, non portiamo il nostro respiro nel cammino che quell'azione sta percorrendo, siamo così distratti..da voler solo arrivare al "compiuto", al "già fatto".
Ma il viaggio può essere la scoperta che nel nostro semplice camminare, agire, vivere, noi stiamo andando, stiamo viaggiando..."

con la collaborazione dell'Associazione Mascherenere, via Procaccini 4, Milano

 
 
 

DA UN AMLETO ALL'ALTRO

Post n°58 pubblicato il 05 Luglio 2008 da erica_teatri
 
Foto di Cesonia00

 LATELLA PORTA AMLETO IN UN MUSEO

TORINO. «È come entrare in un museo che, in sei sale tematiche, espone undici quadri. Gli spettatori possono scegliere di visitare una o più sale in uno o più giorni (fermandosi, quindi, davanti a determinati quadri in particolare) o di visitare tutte e sei le sale in un solo giorno (avendo, perciò, una visione d'insieme della mostra)».
   Così Antonio Latella definisce la struttura del suo monumentale allestimento «Non essere - Hamlet's portraits», presentato al teatro Astra dallo Stabile dell'Umbria e dal Festival delle Colline Torinesi. Le sei sale s'intitolano «Ombre», «Potere», «Fratelli/Follia», «Spie», «Teatro» e «Testamento», e i «quadri» che vi sono esposti (ovvero undici spettacoli in sé compiuti) s'intitolano a loro volta «I becchini», «Le guardie», «Re Claudio», «Regina Gertrude», «Ofelia», «Laerte», «Polonio», «Rosencrantz e Guildenstern», «I comici», «Il duello» e «Amleto». E sabato, per chi ha avuto il coraggio e la forza (all'Astra non c'è l'aria condizionata...) di affrontare una simile maratona, gli undici spettacoli sono stati dati l'uno di seguito all'altro, dalle 10,30 di mattina alle 2 di notte.
   Chiedo a Latella se c'è un filo conduttore che leghi fra loro gli spettacoli in questione. Risponde che ce ne sono tre: «Orazio, sempre presente in quanto testimone; la pantomima, sempre ricorrente in quanto emblema del teatro; e, naturalmente, l'"Essere o non essere", che compare in tutti gli undici "quadri" come proverbiale sigla del capolavoro shakespeariano».
   C'è da aggiungere che, come del resto dichiara il titolo dell'allestimento, Latella si schiera - rispetto al fatidico dilemma - dalla parte della seconda ipotesi. E questo significa, in ultima analisi, che siamo di fronte non a una messinscena dell'«Amleto», ma a quella delle nostre disillusioni e, però, anche delle poche e tuttavia invincibili speranze che alla morte dell'ideologia sono sopravvissute. Vedi lo spettacolo iniziale, bellissimo, in cui i becchini, a metà fra i clown e gl'imbonitori da fiera, vendono i teschi non solo dei più celebri interpreti del Principe Danese (primi fra tutti, s'intende, Olivier, Gassman e Bene), ma d'illustri personaggi che vanno da Dante a Rimbaud, da Leopardi a Majakovskij. Mentre al discorso di Nietzsche sulla menzogna del progresso corrisponde il levarsi di «El pueblo unido jamás será vencido», con tutti i teschi avvolti in un'enorme bandiera rossa.
   In altri termini, non c'imbattiamo in una delle solite regie, per quanto intelligenti, ma in una chiamata di correo nei nostri riguardi e, di conseguenza, nella possibilità (e nel dovere) di compiere a nostra volta una scelta, e rispetto, come dicevo, alla fruizione dell'allestimento in sé e, specialmente, rispetto agl'interrogativi di portata generale che esso pone sul piano politico, culturale e sociale.
   Ebbene, il detonatore che può far esplodere una scelta del genere è costituito da una serie pressoché ininterrotta di sequenze nello stesso tempo eccellenti sul versante formale e addirittura abbaglianti su quello simbolico. E almeno in alcune di esse c'è, tanto per capirci, una potenza visionaria alla Nekrosius, ma raddolcita da un calore e da una tenerezza tutti mediterranei. Penso, poniamo, a Ofelia che annega le sue innumerevoli Barbie in altrettanti barattoli pieni d'acqua, pronunciando ogni volta il nome di una donna famosa (attrice, poetessa, cantante) che si è uccisa. O all'indicibilità odierna dell'«Essere o non essere» affidata a un Laerte che si spoglia con urla strozzate delle magliette indossate l'una sull'altra, e ciascuna «decorata» con un frammento del capitale monologo. O, segnatamente, alle metamorfosi in progressione della Gertrude di Nicole Kehrberger: comincia come una delle svagate damine di Fragonard, continua suonando Schubert col flauto traverso e conclude come un cigno nero che muore sulla musica tratta da «Mater» di Vladimir Godard. Grande, magnifica Nicole.
   Fra gli altri interpreti principali, non meno bravi, Marco Foschi (Amleto), Annibale Pavone (Orazio), Anne-Sophie Durand (Ofelia), Enrico Roccaforte (Laerte) e Rosario Tedesco (Re Claudio). Angelo Montella, del Nuovo, sta trattando per portare lo spettacolo anche a Napoli: «Costa davvero molto, ma faremo tutto il possibile».

 Enrico Fiore - 30.6.08 - il mattino.it                                                  

 
 
 

RECENSIONE!

Post n°57 pubblicato il 04 Luglio 2008 da erica_teatri
 
Foto di Cesonia00

AMLETO A VERONA DIMENTICA I SUOI DUBBI

 
  E' Il dramma delle nostre insicurezze, delle no­stre ansie e paure, dei nostri dubbi.
 È Amleto uno specchio infrangibile dentro il quale ognuno si guarda e crede di riconoscersi. È Am­leto,   il capolavoro che ha su­bito le letture più diverse e singolari.
  Dal Teatro Romano di Vero­na dove ogni estate é il nome del gran bardo che trionfa (si festeggia quest’anno il ses­santesimo Festival shake­speariano) mancava da di­verse stagioni. Vi ritorna in una edizione che fa leva su nomi di attori di forte popo­larità. Da Franco Brancia­ro
a Silvio Orlando e, nel ruo­lo del titolo, l’aitante e bion­do Alessandro Preziosi, star televisiva che è anche pro­duttore dello spettacolo.
  A mettere in scena è Arman­do Pugliese . Regista che co­nosce bene le regole del me­stiere e che propone uno spettacolo che non manca di trovate interessanti. Di fe­lici soluzioni, in alcuni mo­menti formalmente e visiva­mente bello, anche se non manca di qualche incon­gruenza, decimato com’è dai molti tagli: fugace l’ap­parizione dello spettro ed e­liminato Fortebraccio (un errore). Uno spettacolo (la versione quella di Montale) che corre via rapido, con ta­glio
quasi cinematografico. Anche se poi tutto rimane in superficie, con valore mera­mente illustrativo, e dunque assenti letture significative.
  L’azione ambientata (sceno­grafia di Andrea Taddei) in un grande spazio neutro che si arreda disinvoltamente man mano che scorre l’a­zione. Vari stili come i co­stumi, che si assemblano. Grandi armadi barocchi, se­die e divani
biedermeir co­me si trattasse di una com­media borghese, e un letti­no da clinica psichiatrica sul quale all’inizio (poi scom­parirà) vediamo struggersi un giovanotto, Amleto, no­stro contemporaneo, tutto di bianco vestito come il mi­tico Gérard Philippe nel k­leistiano Principe di Hom­burg.
 Addosso ha quel ma­lore interiore che si porterà
fino alla fine.
  Un Amleto per il quale Ales­sandro Preziosi si spende con generosità. Sulla scena a muoversi scattante e velo­ce, sicuro come un vecchio mattatore dell’800. Le pre­ziose frasi scespiriane a sci­volar via dalla sua bocca sen­za una vera sostanza. Un Amleto che rivela una sorta di cinismo e a cui però vie­ne a mancare quel dubbio, quella malinconia, quel mi­stero, insomma quella intel­ligenza disperata che è solo dei veri e autentici protago­nisti.
 
A rivelare ben altra classe è Franco Branciaroli che resti­tuisce un re Claudio che ri­sulta quasi un deuteragoni­sta. Più che crudele, beffar­do e subdolo. Giocato su quelle sue straordinarie qua­lità vocali dove anche una semplice battuta lascia un segno. Piuttosto marginali risultano invece le presenze di Carla Cassola e Silvia Si­ravo, rispettivamente la Re­gina e Ofelia. Mentre spicca, in un cast parecchio medio­cre, un Silvio Orlando che però tende ad eccessiva­mente caratterizzare il suo Polonio, avvolgendolo in u­na buffoneria che risulta ta­lora eccessiva. The rest is si­lence 
come direbbe il poeta.

 Un cast di richiamo al Teatro Romano per l’apertura del festival shakespeariano: Franco Branciaroli, perfido re, ruba la scena al protagonista Alessandro Preziosi, bravo, ma superficiale

di Domenico Rigotti - 3.7.08 - edicola.avvenire.it

 
 
 

Premio al Buen Corazon

Post n°56 pubblicato il 03 Luglio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Qualche giorno fa, Laura mi ha dedicato il PREMIO AL BUEN CORAZON.
Non me lo merito e si vede proprio che, nonostante siamo cugggggine da 37 anni circa, non mi conosce bene. Dove la metti la mia verve polemica e rompiballe?
Va beh, cerco di rispondere alle domande.......

- UN COLORE? . L'azzurro/blu del mare di Cayo Guillermo (Cuba). Mai visto un colore così bello. Il mare a mezzogiorno iniziava bianco trasparente, poi azzurrino, azzurro intenso e blu. Ma un azzurro che non so descrivere.

-UN NUMERO? boh....non ne ho uno in particolare....non so cosa rispondere....

-UN LIBRO? -"Non ti Muovere" della Mazzantini. IL mio libro preferito, una storia d'amore folle, di paura, di rinunce, di dolore, di passione... ed "il piccolo Principe"che ha illuminato il mio concetto di amicizia.

-UNA CANZONE? - moltissime canzoni. Quella più recente di Jovanotti "A te" e tutte quelle che cito nel blog

-UNA PIETANZA? - la pasta gratinata! o le lasagne. Un frutto: l'anguria

-UN DESSERT? - profiteroles....al cioccolato e diplomatica.

-UN POSTO? - sono tre: Crespi d'Adda vicino a Trezzo, Ironbridge Gorge nello Shropshire ( i luoghi della mia tesi) e tutta Cuba.

-UN FILM? "il Terminator" con Michael Biehn l'uomo più affascinante del mondo. mi piace dall'uscita del film ad oggi. Ho consumato gli occhi a furia di vedere quel film. E poi, mi ripeto "City of Angels" con Cage e Meg Ryan e "Non ti Muovere" con Castellitto.

-UN MOMENTO DEL GIORNO? Dalle 2 alle 3 del pomeriggio quando posso stare al pc! e quando incontro le amiche ed i loro bimbi e stiamo tutti insieme al parchetto.

-BLOGS; FORUM O CHAT? Sicuramente Blog, un tempo il Forum dell'Elfo. Le chat non so nemmeno come sono fatte.

-UN PUNTO DI RIFERIMENTO ATTUALE? Mio marito, i miei figli, la mia casa.

-UN PUNTO DI RIFERIMENTO STORICO? Il mio prof, più storico di così, lo conosco da anni. Sarà un punto di riferimento per sempre. Se intendete un personaggio storico "William Shakespeare" e "Ernesto Che Guevara"

- UN PUNTO DI RIFERIMENTO NELLA FINZIONE? boh, che difficile. "Hello Kitty" va bene? no, scherzo, "l'ape maia e Willi" che sono spiccicati ai miei figli in tutto e per tutto.

-UN CAFFE? Non ne bevo praticamente mai. Quello del bar dove andavo a pranzo al lavoro: corretto con l'amaretto di Saronno e panna montata.

-PROGETTI IMMEDIATI? Dopodomani vado al mare: non devo perdere i bimbi in spiaggia: è il mio incubo. Inserire bene Marina all'asilo e William a scuola e poi cercarmi un piccolo e poco impegnativo partime.

-SEI FELICE? Si, ma se fossimo completamente felici smetteremmo di sperare. MI manca sempre una telefonata.......

- OSI DIRE LA TUA ETA'? - Certamente, vado per i 18.

Ufff........cha fatica!

 
 
 

Un altro piccolino in arrivo: Jonathan Than

Post n°55 pubblicato il 03 Luglio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

E' un buon periodo, lo so. Dopo Ary e Milvio e Gabriella Vuy abbiamo altre buone notizie. I nostri amici Monica Toni e la piccola Tea allargheranno la famiglia! E' arrivata la buona notizia che tanto aspettavano! Il piccolissimo Jonathan li sta aspettando in un paesello del Vietnam. Ora attendiamo tutti la partenza, e di vedere il bellissimo e si dice "paffuto" faccino del monello. E' un bimbo fortunato. Avrà due bravissimi genitori ed una super sorella, adorata dai miei bambini e da tutti noi. La bimba più bella e piena di vita del mondo. Ecco, Than dovrà solo avere un po' di pazienza perchè lei è e sarà sempre la sorella maggiore!
Siamo anche contenti di sapere che Tea potrà tornare a vedere luoghi a lei intimamente cari a cui è appartenuta per un pezzetto della sua vita.
INBOCCAALLUPISSIMO!!!
Dani&co.

 
 
 

Estate Teatrale Veronese: il programma

Post n°54 pubblicato il 03 Luglio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Per chi come me ha passato la sua vita di studente tra i libri di letteratura inglese questa è un'occasione unica. Shakespeare è il mio preferito. Mi pare ovvio, ho chiamato mio figlio William non a caso. Certo, io ne parlo ma poi mi perdo tutti gli spettacoli. Chi va è Erica, beata lei. Io sarò al mare...nemmeno poi troppo lontano. Ma non s'ha da fare. Vedremo l'anno prossimo......
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60° festival shakespeariano - SHAKESPEARE IN VERONA

Per festeggiare i sessant’anni di storia del suo prestigioso Festival Shakespeariano l’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona dedica tutto il mese di luglio a William Shakespeare con cinque allestimenti in prima nazionale (quattro di prosa e uno di danza) nel millenario Teatro Romano, spettacoli di strada negli angoli più belli del centro storico cittadino, e decine di altri eventi (anche di musica e cinema) nella medievale Corte Mercato Vecchio e nel seicentesco Giardino Giusti. Un grande omaggio a William Shakespeare con venticinque spettacoli (per un totale di oltre settanta rappresentazioni), protagonisti circa cinquecento artisti provenienti da vari Paesi europei.


Teatro Romano - Regaste Redentore 2 Verona

AMLETO
di William Shakespeare, con Alessandro Preziosi, Franco Branciaroli, Silvio Orlando e Carla Cassola, regia Armando Pugliese
01-02-03-04-05 luglio ore 21.15 (prima assoluta)

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
da William Shakespeare, con Giorgio Albertazzi, Enrico Brignano, Serena Autieri e Giampiero Ingrassia, regia Giorgio Albertazzi
09-10-11-12-13 luglio ore 21.15 (prima assoluta)

ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare - Teatro dell'Elfo regia Ferdinando Bruni
23-24-25-26 luglio ore 21.15

PERICLE, PRINCIPE DI TIRO
di William Shakespeare, con Daniele Pecci, regia Paolo Valerio
30-31 luglio – 1-2 agosto ore 21.15 (prima assoluta)

danza - LA TEMPESTA
Bayerisches Staatsballett (Monaco di Baviera) da William Shakespeare, coreografia Jörg Mannes, musiche Anton Bruckner, Jean Sibelius, Piotr Ilic Ciaikovskij
17-18-19 luglio ore 21.15

Corte Mercato Vecchio Verona

MACBETH
Punto in Movimento - da William Shakespeare, regia Roberto Totola
11-12 luglio ore 21.15 (prima assoluta)

SOGNANDO SHAKESPEARE
A.LI.VE. - Accademia Lirica Verona - azione teatrale-musicale interpretata da bambini e ragazzi
14 luglio 21.15 (prima assoluta)

OTELLO - ALTRE VERITÀ
Teatro Scientifico - Teatro / Laboratorio - da William Shakespeare, regia Luca Caserta
16-17 luglio ore 21.15

WILLIAM SE VOLETE (o Shakespeare, as you like it)
Fondazione Aida
28-29 luglio ore 21.15 (prima assoluta)

EN ATTENDANT LE SONGE…
(Aspettando il Sogno… ) da William Shakespeare regia Irina Brook
31 luglio – 1-2 agosto ore 21.15 (prima nazionale)

danza - SHAKE
Ersiliadanza - coreografia Laura Corradi
04-05 luglio ore 21.15 (prima assoluta)

danza - SHAKESPEARIANA
Compagnia Teatro Nuovo di Torino - coreografia Robert North
18 luglio ore 21.15

danza - GIULIETTA E ROMEO
Balletto di Roma - coreografia Fabrizio Monteverde
26 luglio ore 21.15

cinema - SHAKESPEARE / BRANAGH
sei film di o con Kenneth Branagh
20-21-22-23-24-25 luglio ore 21.15

Giardino Giusti

SHAKESPEARE AL GIARDINO
Compagnie amatoriali veronesi - regia Luciana Ravazzin
07-14-21-28 luglio – 4 agosto ore 21.15

Piazza dei Signori (Dante) - Verona

shakestreet - GIULIETTA E ROMEO
Teatro Tascabile di Bergamo
07-08-09 luglio ore 21.30

shakestreet - ROMEO Y JULIETA
Oplas Teatro
15-22-29 luglio ore 21.30

Piazza Erbe - Centro Storico Verona

shakestreet - SHAKESPEARE IN ROAD
Lorenzo Baronchelli
09-16-21 luglio ore 21.30

shakestreet - SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
Teatro Invisibile
24-25-26 luglio ore 21.30

Corte Sgarzarie Verona

shakestreet - MACBETH ALL’IMPROVVISO
Gigio Brunello
10-11-12 luglio ore 21.00

shakestreet - ERRE TRE
Umberto Fabi
14-15-16 luglio ore 21.00

shakestreet - HAMLET IL VENTRILOQUO
Dante Cigarini
19-21-22 luglio ore 21.00

Piazza Indipendenza Verona

shakestreet - MICROCIRCO IN SALSA SHAKESPEARE
Compagnia del Teatro Viaggiante Acquarone Ferraris
28-29-30 luglio ore 21.30

Piazza Erbe - Centro Storico Verona

shakestreet - SHAKESPIRISMI
Fabio Koryu Calabrò
14-18 luglio – 1 agosto ore 21.30

Piazza delle Erbe e zone adiacenti Verona

shakestreet - SUGGESTIONI BAROCCHE
Silence Teatro
02 agosto ore 23.30

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Più dolce sarebbe la morte
se il mio ultimo sguardo
avesse come orizzonte il tuo volto.
E se così fosse, mille volte vorrei nascere
per mille volte ancor morire...

 
 
 

MI SONO LOGATA DA CASA!!!

Post n°53 pubblicato il 03 Luglio 2008 da Cesonia00
 
Tag: login
Foto di Cesonia00

Non ci posso credere! sono riuscita a logarmi da casa!!! Ho fatto qualche modifica alle opzioni avanzate del pc e ci sono riuscita!!!! Non posso crederci! sono TROPPO contenta!
Infatti...ero un po' depressa...ieri anzichè andare alle prove di Romeo e Giulietta ( NO,dico, Ferdi ha detto "voi siete sempre le benvenute" ed io non sono potuta andare) mi son scarrozzata i pupi in biblioteca, ho scritto due righe di corsa (in biblio non si potrebbe scrivere su blog), son corsa al supermercato per accorgermi di aver scordato il portafoglio sul tavolino del pc. ed allora, abbandona i bimbi alla cassa, corri indietro, un caldo bestia. Meno male che il paesello è piccolo, la gente onesta, e quello che si perde si ritrova SEMPRE.
bene, ora mi sfogo un po' ed aggiorno un po' la faccenda.
Sono in partenza per il mare. Andremo per il terzo anno consecutivo a Valverde di Cesenatico. Stessa spiaggia, stesso mare, stessi amici. Già perchè li ho un'amica con due bimbe piccole e si sta un po' insieme. La cosa che preferisco è non far niente per 15 giorni e lo splendido Bahama Village, la mia spiaggia preferita! Evviva.

 
 
 

Buone Vacanze a tutti

Post n°52 pubblicato il 02 Luglio 2008 da Cesonia00
 
Tag: vacanze

Eccomi qua, ho qualche secondo di tempo e scrivo dalla biblioteca del mio paesello. Voglio augurare buone vacanze a tutti nella speranza di poter riprendere i contatti a fine luglio. Verso il 20 un tecnico dovrebbe venire a casa mia per sistemare il pc. Non posso piu' logarmi su libero e tantomeno vedere la posta.
Qualcuno sa aiutarmi. mi da un errore di time out.
baci a tutti
Dani.

 
 
 

ALLA FINE DEL FESTIVAL

Post n°51 pubblicato il 01 Luglio 2008 da erica_teatri
 

Colline e pianure del festival
di Mari Accardi e Gessica Franco Carlevero

Colline
La morte è diventata una compagna di merende. Con i teschi ci si gioca a palla e con gli scheletri si ballano i lenti. Muori ma sei ancora vivo perché essere e non essere convivono. Dopo questo festival ci faremo stampare un simbolo qualsiasi di morte sulla maglietta come Guilderstern e Rosencrantz, perché tanto “bisogna morire… bisogna morire”.

Intanto, mentre Michela Lucenti si dava a passé, pirouette e plié, il suo cane piccolo girava tra il pubblico del Vittoria.

Pianure
Così come essere e non essere convivono, convivono anche estate e inverno. Nella borsa ci va un ombrello, la giacchettina, un ventaglio, l’Autan e una bottiglietta d’acqua da riempire poi alla fontanella. Per Rientra u cuori avevamo gli stivali, le calze di lana e i capelli bagnati di pioggia. Per La pesca avevamo le infradito, la canottiera e i capelli sempre bagnati, ma di sudore. Con questo tempo schizofrenico delle frasi normali diventano battute comiche. Quando alle due di notte, col rumore dei ventagli e il lucido che imbrattava le facce di pubblico e attori, Amleto ha detto ad Orazio: “Qui si gela” tutti si sono messi a ridere, loro compresi.

Perché intanto Ersilia Lombardo in Vita Mia diceva “Chi comanda non suda, e chi suda non comanderà mai”

Colline
Si recita leggendo un testo o guardando il proprio marito leggere il proprio testo, come in Appendice. Si recita “tagliando il vento” con le mani o fermi su un divano. Giocando a tennis o a ping pong, guidando una bicicletta, annegando in una vasca o cavalcando un mega palo cinese titubante. Si recita con una sedia o con mille microfoni. Forse recitava anche chi si lavava i piedi nel lavandino del bagno durante le pause di Hamlet’s Portraits.

Già, intanto, “Fare teatro è come fare il prete” diceva Gianfranco Berardi

Pianure
Perché non sfruttare gli spazi? L’ultimo giorno del festival, abbiamo scoperto che il sottoscala dell’Astra con gli specchi e i bagni poteva essere la location ideale. Come ha notato Mario Perrotta, lì c’erano già le pozzanghere.

E intanto Chiara Lagani si lasciava innaffiare seraficamente dagli innaffiatori da giardino.

Pianure
La lingua veicolare non è l’inglese ma il francese. Meglio portare con sé un dizionario di frasi comuni.

Intanto, dopo avere ricevuto dei complimenti, Sergio Boris domandava ad Ave Fontana il significato di –completamente-, “Me han dicho –completamente- che significa completamente?”

Colline
Altissima percentuale di palermitani, il che porta a chiedersi se a Palermo è rimasto qualcuno.

E Intanto, l’Italia si fermava ai quarti di finale

Colline
Tra uno spettacolo e l’altro non si parla di spettacoli ma di nipoti appena nati, carciofi, parenti che chiamano dal Canada, genitori stupiti delle usanze torinesi, vino rosso, vino bianco, viaggi estivi in Francia.

Intanto, si scopriva a chi apparteneva la macchina con il libro di Wagner, Tristan und Isolde, sul sedile. Era del custode dell’Asta

Colline
Gli attori si conoscono tutti. Tutti si vogliono bene. Degli amici di Enrico Roccaforte, venuti per la maratona, a cena sono andati a Milano e poi sono tornati a Torino per vedersi il Testamento. Enrico ieri ha fatto il compleanno e ai festeggiamenti c’erano attori, critici, registi, scrittori e il semplice pubblico (Da Filippo Timi a noi). Tutti si volevano bene.

Ma intanto, il pensiero che andava per la maggiore era “Ricordate, chi guida verso il male è la donna”

Pianure
In Iran gli attori giovani non fanno la fame. In Italia a molta gente viene l’otite.

Intanto “Teheran è un po’ come Torino, la gente suona sempre il clacson”, diceva Foad Mokhberi, attraversando Piazza Vittorio

Pianure


Dove sono le colline?

E poi, quest’anno, come in Passio Laetitiae et Felicitatis,

Finis dell’istoria
Finis del teatro
Finis del tutto

 (note di retro/scena - www.festivaldellecolline.it)

 
 
 
 
 

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Un blog di: Cesonia00
Data di creazione: 19/04/2008
 

 

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GLI ELFI NELLA MITOLOGIA

I mitologi della scuola germanica sostengono che gli Elfi non siano altro che le raffigurazioni simboliche degli elementi naturali del fuoco, dell'aria, dell'acqua e della terra. Sembra che gli elfi siano in grado di trarre la loro essenza da questi quattro elementi (sidifferenziano morfologicamente secondo l'appartenenza ai quattro elementi naturali).Dal gran numero di racconti popolari sono stati narrati come esseri socialmente organizzati, considerati come un popolo vero e proprio che viveva e agiva grazie alle proprietà degli elementi naturali. Gli elfi sono amici del genere umano, di indole indipendente e molto fiera, tra le loro caratteristiche vi è quella di indossare una cintura magica che consentirebbe di diventare invisibile, oggetto di alto valore simbolico nelle credenze non solo popolari ma anche colte delle genti europee dell'antichità. La razza della luce per eccellenza, sono ottimi arcieri e buoni maghi.
 

TEMPESTA

 

BLASTED

 

IL SENTIERO DEI PASSI PERICOLOSI

 

ILMIOCIRCO

Il circo è vita, il circo è gioia, il circo è FANTASIA, IL CIRCO e' ALEGRIA!

 

Royal Circus- Giovanna Carchia

 

 
 

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