Il Mio Elfo

Il Mio Elfo è il mio mondo. Un mondo fatto di teatro, arte, musica e vita. Il mio mondo di attori, spettacoli, amici, bambini, viaggi e piccole avventure. IL mio Elfo è la mia grande passione, è IL TEATRO DELL'ELFO di Milano, il teatro del mio cuore. All'Elfo ho pianto, ho riso, mi son scordata preoccupazioni ed HO VISSUTO GRANDI EMOZIONI. All'ELFO ho conosciuto i miei più grandi amici, ho scoperto un mondo nuovo. All'Elfo dedico questo blog. Il mio primo ed unico blog. Cesonia.

 

TRA DIRE E FARE -GIORGIA.

 

DARREN HAYES - LOST WITHOUT YOU

 

THE ONLY ONE - DARREN HAYES

 

GULLIVER-MIGUEL BOSè-

 

meravigliosa! meraviglioso!

 

RENATO

 

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IL TEATRO DELL'ELFO

Dall'enciclopedia ENCARTA.... fondata a Milano nel 1972, la compagnia dell’Elfo si ritagliò fin dai suoi esordi uno spazio originale all’interno del panorama teatrale degli anni Settanta anche grazie all’allestimento di spettacoli come "1789: scene dalla rivoluzione francese, Pinocchio Bazaar, Le mille e una notte". Nel 1978, con l’acquisizione di una sala teatrale, la compagnia diede inizio a un nuovo corso, segnato dal grande successo di Sogno di una notte d’estate (1981), un’inedita versione musical-rock del testo di Shakespeare. Lo spettacolo costituì l’apice della crescita della compagnia, esperienza collettiva di un gruppo di registi e attori che vide in Gabriele Salvatores uno degli esponenti di maggior spicco. Negli anni successivi si affermarono nuove personalità registiche, come Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, mentre il gruppo si dedicò alla scoperta dei migliori autori contemporanei; nacquero così Nemico di classe di Nigel Williams e Visi noti, sentimenti confusi di Botho Strauss, per la regia di De Capitani; Comedians di Trevor Griffiths, per la regia di Salvatores; Le lacrime amare di Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder, diretto da Bruni e De Capitani. Nel 1992 l’unione del Teatro dell’Elfo con il Teatro di Porta Romana diede vita a Teatridithalia. Portando al successo alcuni attori di primo piano della scena teatrale italiana, tra cui Paolo Rossi e Silvio Orlando, la compagnia proseguì la ricerca sulla drammaturgia contemporanea con gli allestimenti di testi di Brad Fraser, Steven Berkoff, Bernard-Marie Koltès, Yukio Mishima, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Testori e Mark Ravenhill. In tempi più recenti, il rinnovato incontro con Shakespeare ha dato vita a una versione violentemente espressionista di Amleto, a una nuova edizione del Sogno (1997) e a una brillante rivisitazione del Mercante di Venezia (2003).
 

 

Un Piccolo pensiero per Asia

Post n°35 pubblicato il 05 Giugno 2008 da Cesonia00
 
Tag: Asia
Foto di Cesonia00

Ieri Asia è volata in cielo. Asia era il cane dei nostri amici da qualche anno dirimpettai. I miei figli la conoscono da che son nati, ed io la conosco da moltissimi anni. Era vecchia Asia, molto vecchia e la cosa che non dimenticheremo mai saranno i suoi grandi occhi, ormai sempre più tristi, che sembravano volerti parlare. Asia è l'unico cane di cui non ho mai avuto timore, pur essendo immensa e nera. E' perchè Asia era buona, grande, saggia.
Un pensiero per lei, ed una preghiera. E come dice mio figlio Asia ora sarà una bellissima stella luminosa in cielo.

 
 
 

lo spettacolo di Lorenza: "Bee Movie"

Post n°34 pubblicato il 04 Giugno 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

IL messaggio di Lorenza DEVE diventare un post del blog, non PUO' rimanere un semplice commento!!
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Eccomi! Cesonia come promesso ti scrivo,il dado e' tratto la recita e' riuscitissima! anche questa volta noi mamme e papa' abbiamo interpretato al meglio. Ormai da tre anni all'asilo di Cascina Gatti , durante la recita di fine anno un gruppo di genitori mettono in scena una rappresentazione teatrale. Si inizia ben tre mesi prima, si sceglie il tema, si prepara il testo, ci dividiamo le parti.Prepariamo tutto noi, la scenografia i costumi la parte musicale e facciamo sia da coreografi che da registi . Di sicuro noi ci divertiamo tantissimo, e' un momento di agregazione fortissimo e nascono delle nuove amicizie. Quest'anno come gia' sai, abbiamo messo in scena "bee movie". Per capire dovresti immaginarti le mamme e papa' , ed addirittura mamme con la pancia , che con in testa le loro antennuccie e un culotto appuntito tutto giallo, ballano come delle vere professioniste,uno spettacolo nello spettacolo. La cosa più bella e' vedere lo stupore sulle faccine dei bimbi,e la loro attenzione nel seguire ed appena riescono a intravedere sotto il costume il genitore partono gli applausi e le urla come un boato . Hai capito adesso ! e' una esperienza fantastica l'emozione che ti da' stare sul palco e' unica , da consigliare a molti ! Ringrazio tutte le mamme ed i papa' che coraggiosamente hanno fatto questa strada con me . Baci LORENZA

 
 
 

Geografia: Due appuntamenti importanti a Milano

Post n°33 pubblicato il 03 Giugno 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

A proposito di "chiarissimi "professori, vi segnalo due appuntamenti a Milano di grande interesse. Mi piacerebbe assistere al primo, vedremo.

Mercoledì 4 giugno 2008
ore 18,30
Libreria Azalai
Via Gian Giacomo Mora 15 Milano

Dibattito in occasione della pubblicazione del volume
TRADIZIONI E MODERNITÀ IN AFRICA
Forme associative e culture dei luoghi

Intervengono

Jean-Léonard Touadi
Giornalista e scrittore

Raffaele Masto
Giornalista inviato di Radio Popolare

Giorgio Botta
Coordinatore del Gruppo di Ricerca "Le ricchezze dell'Africa”

Sarà presente il curatore
Valerio Bini

Ed a seguire, il giorno dopo:

Giovedì, 5 giugno, ore 21.00,
Giorgio Botta, Chiara Pirovano, Valerio Bini:" CASCINE E TRADIZIONE NEL BASSO MILANESE OGGI"

Gli interventi sono accompagnati da proiezioni. La partecipazione è libera e gratuita. A conclusione degli incontri è prevista un'escursione guidata.
Sede degli incontri: Cappella di Sant'Ignazio d'Antiochia, Cascina Campazzo, Parco del Ticinello, via Dudovich 10, 20141 Milano (Zona 5 - Ticinese). Per informazioni: info@assparcosud.org e info@parcoticinello.it - tel. 02/89500565.

Precisiamo: Giorgio Botta
E’ professore straordinario presso l’Istituto di Geografia dell’Università degli Studi di Milano. Ha studiato le catastrofi naturali e quelle causate dall’azione umana in Italia, nel secondo dopoguerra. Nell’ambito degli studi sul viaggio e il paesaggio, particolare attenzione è stata riservata, alla ricostruzione storico-geografica del paesaggio della Bassa milanese e lombarda fra Sette e Ottocento, con l’ausilio delle testimonianze di viaggiatori. Recentemente ha rivolto la sua attenzione, nell’ambito della geografia culturale, allo studio delle tradizioni oggi in Italia. E' lui il "chiarissimo".

ps il "quadro virtuale" l'ho fatto io!

 
 
 

Messaggio di Lorenza

Post n°32 pubblicato il 03 Giugno 2008 da Cesonia00
 
Tag: Lorenza
Foto di Cesonia00

Ciao!
allora, x inserire il tuo messaggio clikka sulla scritta azzurra a destra alla fine di questo post "Commenti" poi riclikka su "Nuovo commento". Se scrivi li dovresti vedere subito la pubblicazione del tuo commento. Non mi è arrivato quello che hai scritto ieri, purtroppo. NOn so proprio dove è finito.
baci
dani.

 
 
 

Erica, membro del blog

Post n°31 pubblicato il 02 Giugno 2008 da Cesonia00
 

La mia amica Erica è ufficialmente diventata membro del Blog! Potrà scrivere post e pubblicare foto, audio, video.... Chissà, magari lei dal suo pc ci riesce!. Io non visualizzo la barra degli strumenti, purtroppo.
Erica, oltre ad essere mia amica, condivide con me da sempre i momenti teatrali e la passione per l'Elfo.
Daniela.

 
 
 

Moderazione

Post n°30 pubblicato il 31 Maggio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Ho deciso di togliere la moderazione al blog perchè mi sono arrivate segnalazioni di mancata pubblicazione di messaggi mandati:io ho pubblicato tutto quello che ho ricevuto fino ad ora. Quindi se qualcuno ha scritto e non ha visto pubblicato il suo messaggio è perchè io non l'ho ricevuto tra quelli da moderare.
Ora potrete verificare subito se il vostro messaggio arriva. Dani.

 
 
 

IL MEME DEI SEI PIACERI

Post n°29 pubblicato il 30 Maggio 2008 da Cesonia00
 
Tag: meme

Sono stata invitata al “Meme” di Laura.(http://daisettelaghi.blogspot.com/)
Purtroppo non ho bloggers da invitare ma estendo l'invito agli amici che qualche volta scrivono commenti su questo blog. Vi pubblicherò se avrete voglia di scrivere...
Ecco qua:

“Il Meme dei sei Piaceri”.

Sei, sono tanti da descrivere. Ci provo e vediamo che succede.
Non parlerò della mia famiglia, è ovvio che è un piacere stare tutti insieme. E’ più che un piacere stare con mio marito ed i miei bimbi, e sono felice di poter vivere con loro le mie giornate. Sono la mia vita.
Ma i sei piaceri voglio siano un qualcosa al di là. Altrimenti ci ripetiamo. E ci tengo a dire che i primi due sono a parimerito ed il settimo mi fa venire l’ipertensione.

Primo Piacere: Il TEATRO
Il primo piacere è il Teatro. Con il blog mi sono addirittura inventata un’abilità tecnologica che non ho per poter parlare dell’Elfo!. Ecco, io odiavo il teatro. Ai tempi della scuola era per me un qualcosa di artificioso e noioso. Terribile da sopportare, da subire passivamente. Poi, molti anni dopo, ho scoperto l’Elfo, e gli Elfi. È stato colpo di fulmine, amore immenso, rivelazione, emozione, scoperta.
Ho visto il “Sogno di una notte di mezz’estate”, ho sciupato gli occhi a forza di guardare quel magico Puck. Li ho conosciuto Ferdinando. Epifania. Rivoluzione, rimescolamento di stomaco. Emozione. E Bottom, Elio, incredibilmente spassoso, bravo, coinvolgente. Poi è stata la volta di “Amleto” ed ho scoperto Ida, magnifica. E si sono seguiti mille spettacoli, visti e rivisti più volte ed ogni volta una scoperta, un’emozione diversa. Partendo da un saluto, un impacciato complimento abbiamo conosciuto gli elfi. Ed alla stima si sono aggiunti l’affetto e l’amicizia. Ed abbiamo scoperto Alessandro (Genovesi), Luca (Torracca), Cristina (Crippa), Massimo (Giovara), Corinna (Augustoni), Elena (Russo), Nicola (Russo),Fabiano(Fantini), Marina (Remi), Giancarlo (Previati), Gianni (Palladino) e molti altri attori grandi, bravi, amici. Voglio un bene immenso a tutti loro e non finirò mai di ringraziarli.
Così l’Elfo è diventato un modo per mantenere un legame con il mio interesse per la letteratura, un modo per divertirmi ed imparare cose nuove. Un modo per fare salotto, incontrarmi con le amiche e parlare, parlare, parlare.
Non dimenticherò mai l’Edoardo II, la tragedia che amo di più, lo spettacolo più bello che abbia mai visto. Ha segnato degli anni, tra di noi amici, e ne parliamo ancora oggi. Siamo un po’ matti, forse, ma la comunione di interessi sembra essere costruttiva e ci aiuta a superare guai ed impicci della vita di tutti i giorni. E’ la catarsi del teatro!

Il secondo Piacere: LA GEOGRAFIA

E’ un amore che risale ai tempi dell’università e che non mi abbandona, mai, mi segue e mi tormenta. Dopo anni di studio piuttosto piatti e deludenti ho fatto la grande scoperta. La geografia umana. Ed è stata ancora un’epifania nella mia vita, dove ogni mio interesse vero è figlio di una passione e di una rivelazione, appunto. Un po’ per caso ho conosciuto un professore che si merita l’appellativo di “chiarissimo”. Uno su mille ce la fa, davvero. Uno solo si distingue su quella massa noiosa e boriosa. IL mio prof era (ed è) acuto, ironico, simpatico, divertente, giovane dentro e fuori. Gli ho voluto, gli voglio e gli vorrò sempre molto bene. Mi ha insegnato la cosa più preziosa del mondo: mettere entusiasmo in quello che si fa. E mi ha resa capace di guardare quello che ci sta intorno. E questa cosa la sto trasmettendo ai miei figli.
Beh, la scrittura e la discussione della tesi è stata l’esperienza più appassionante della mia vita. E l’amore per la materia non è più passato, nonostante le scelte di vita e di lavoro andate in tutt’altra direzione.
E così la geografia è per me un piacere ed un dolore insieme. E’ il rimpianto di quello che ho perso, è la pochezza di coraggio che ho avuto, è il rimorso di non aver accettato una partecipazione ad un gruppo di studio in un freddo pomeriggio di ottobre. E la orribile sensazione di aver perso un legame importante.

Il terzo piacere: CUBA

Cuba è la terra dai mille volti, dai mille colori, profumi e dalle mille passioni. La terra del sole, del mare, delle lunghe strade sterrate, dalle cittadine luminose e colorate, dalle bimbe con le treccine ed i vestitini rosa. E’ il Paese della musica, dell’allegria sempre e comunque, della luce che va via all’improvviso e l’acqua della doccia che si spegne sul più bello. E’ il Paese dei Mojito bevuti in riva al mare, dei tramonti infuocati, dei mille colori dell’oceano, delle distese di canna da zucchero e di Mangrovie. E’ la terra delle mille razze, dell’amicizia, dell’acqua trasparente, dei granchi giganti, delle iguane che sembran finte. E’ Moron, Cienfuegos, Trinidad e Santa Clara. Cuba ti manca, quando torni a casa, in una maniera difficile da spiegare, ti resta dentro. E ti cambia. ED è sempre un piacere anche solo pensarci.

Il quarto piacere: LEGGERE

Si, leggere, quando posso, quando riesco, quando non crollo. Il fatto è che i libri le leggo e li rileggo. Una volta non basta. Il mio libro-rivelazione è stato “Il Piccolo Principe” di Saint Exupery. Il libro che ho preferito è “Non ti Muovere” della Mazzantini. Ho letto perfino Moccia, voglio dire, la storia di Niki non è male! Il libro di teatro che leggo spesso è “Edoardo II” di Marlowe. Il libro di poesie che rileggo sempre è "la voce a te dovuta" di Pedro Salinas.
Ora sto leggendo una serie di libri sull’arte di essere genitori. La pedagogia mi piace. E tutto serve con i pischelli.

Il quinto piacere: LE CANZONI

Più che la musica mi interessano le parole delle canzoni. Battiato, per esempio:quando si riescono a capire i testi sono bellissimi (“ E ti vengo a cercare”). Essendo un po’ Mme Bovary, mi identifico con le parole. (vedi ad avere 15 anni!) ed allora passo da Jovanotti, a Max Pezzali, a Tozzi, a Giorgia, a Elisa, per toccare l’apice della depressione con Tiziano Ferro. Tutto rigorosamente in ITALIANO. Poi, se vogliano un’eccezione all’estero con Miguel Bosè la posso fare. Ma li, mi piace soprattutto la sua faccia e la voce! Beh, ha una voce stra sexy e quell’arietta un po’ perversa che non è niente male….

Il sesto piacere: Guardare ALESSANDRO PREZIOSI e MICHAEL BIEHN (il “buono” del Terminator) alla tv.

Visto che non posso vederli dal vivo… Ecco, quelli sono il bello dei belli per me. Ed essendo anche dei bravi attori, seri ed intensi è davvero un piacere guardarli in tv. Un po’ come fanno gli uomini con le partite: canottiera e mutande, frittatona con cipolle, birra fredda e….una puntata del “capitano” o “il Terminator”! Ah, che pace dei sensi!!!!

Ho un settimo piacere, ma sembra irrealizzabile: ricevere una telefonata che aspetto da un anno.

Sono stata brava? Che fatica!
Baci
Dani.

 
 
 

Giorni di Pioggia

Post n°28 pubblicato il 29 Maggio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Sono una di quelle persone che amano le canzoni evocative. Ricordi...ricordi, non è forse fatta di ricordi la nostra vita? Non ci sono spesso i ricordi nei nostri sogni? A proposito: meglio avere rimorsi o rimpianti nella vita? Rimorso per aver detto o fatto qualcosa o rimpianto per non averla fatta?
Amo spesso le canzoni per i loro testi. Ed in questi giorni di pioggia son queste le parole che mi girano in testa.
I Pooh non li sopporto, ma questa canzone x me è bellissima.

"dammi solo un minuto"

Lo so, so tutto
non parlare piu',
lo so che forse e' meglio
ma crederci non voglio
non c'ero preparato
ci vuole cfiato a dirti:
"addio"
C'e' fumo e
odore caldo qui
di dolci e di caffe'
ognuno pensa a se'
e' il giorno piu' normale
ma io sto male, male.
Dammi solo un minuto
un soffio di fiato
un attimo ancora
stare insieme e' finito
abbiamo capito
ma dirselo e' dura
e' stato un bel tempo
il mio tempo con te.
Dammi solo un minuto
un soffio di fiato
un attimo ancora
noi tranquilli e lontani
ognuno per se'
piangeremo domani
ma che coraggio che hai
come fai?
E poi guardo
in fondo cosa sei
un fuoco presto spento
se tira un po' di vento
un gioco senza impegno
ma lasci il segno tu.
Dammi solo un minuto
un soffio di fiato
un attimo ancora
stare insieme e' finito
abbiamo capito
ma dirselo e' dura
svegliati svegliami dai
come fai?
Ma e' vero che sta
tremando il tuo respiro
ma si che e' proprio vero
come mai i tuoi occhi
ora stanno piangendo
dimmi che era un sogno
e ci stiamo svegliando.
come mai i tuoi occhi
ora stanno piangendo
dimmi che era un sogno
e ci stiamo svegliando.
come mai i tuoi occhi
ora stanno piangendo
dimmi che era un sogno
e ci stiamo svegliando.

 
 
 

Cosa devo pensare?

Post n°27 pubblicato il 27 Maggio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Se sul sito dell'estate teatrale veronese trovo questa foto con Ferdinando e Nicola Russo cosa devo pensare? Che Nicola sarà Romeo?? vado per deduzione......ma mi sembra piuttosto ovvio......o no?

Sempre sul sito ho trovato questa primissima descrizione....starò all'erta per le novità.
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ROMEO E GIULIETTA 23-24-25-26 luglio ore 21.15
Dove: Teatro Romano - Regaste Redentore 2 Verona


Quella di Romeo e Giulietta è una storia che si consuma tra i contrasti: tra due famiglie avverse da tempo immemore (fino ad essersi dimenticate il motivo di tanto odio) e l’amore puro ed ingenuo dei suoi eredi; tra il mito giovanile di una vita vissuta tanto velocemente da divenire leggenda e lo sguardo maturo che tenta di mettere in guardia dall’illusione di un’esistenza senza compromessi; tra chi legge nel finale un destino già scritto e chi piange l’evitabile fatalità. Contrasti che la storia dell’umanità continua a riproporre da secoli e che si possono ritrovare negli intenti fratricidi di varie forme di terrorismo dei giorni nostri. La tragedia di Romeo e Giulietta non ha bisogno di essere trasferita in quei luoghi dove tutt’oggi c’è la guerra per richiamare contraddizioni più vicine nel tempo e nello spazio. Per questo il regista Ferdinando Bruni ha deciso di ambientarla ancora una volta a Verona: una città percorsa dalle fiaccole delle ronde e stremata dalle risse ma ancora capace di organizzare balli e far incontrare i giovani. Come ai tempi di Shakespeare ha scelto di raccontarla in un allestimento essenziale in cui saranno luci, suoni e musiche ad accompagnare gli attori sul palco nello svolgersi dei tumulti. E al centro di tutto, protetti dal canto degli usignoli, i due protagonisti vivranno il loro amore cristallino.

 
 
 

Trilogia della Signora K

Post n°26 pubblicato il 27 Maggio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Finalmente debutta la "Trilogia della Signora k"! L'abbiamo aspettato tanto questo spettacolo!: non vedrò la prima ma appena tolti i punti alla mano ci vado così vi saprò dire tutto! Nel frattempo....tanta tatna "merde" agli attori. Elio spero tu stia bene, Un abbraccio a te, a Cristina e Elena. Siete grandi!
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dal sito dell'Elfo. WWW.elfo.org

Elfo, dal 27 maggio al 22 giugno 2008
Trilogia della signora K
L’Analfabeta/L’ora Grigia/La chiave dell’ascensore
di Agota Kristof
regia di Cristina Crippa e Elio De Capitani
scene e costumi di Ferdinando Bruni
con Cristina Crippa, Elio De Capitani, Elena Russo Arman, Jean-Christophe Potvin e Stefania Yermoshenko (violino)
luci di Nando Frigerio suono Jean-Christophe Potvin
una produzione Teatridithalia prima nazionale
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In scena tre testi di Agota Kristof, esempi diversi della produzione di un’autrice che sfugge a qualsiasi etichetta e parentela. Il primo è un racconto, intitolato L’analfabeta (2004), che ci fornisce, con stile estremamente asciutto, senza un’ombra di compatimento, gli elementi essenziali della sua biografia e soprattutto del suo rapporto con la lingua e la scrittura. Il secondo un testo teatrale, L’ora grigia, che ci porta altrove, di fronte a un Lui e una Lei, una prostituta avanti negli anni e un suo vecchio cliente, un ladro; i due s’incontrano in quella strana ora che precede l’alba, l’ora dei sogni, dei vagabondi e dei moribondi, per bere e parlare, in un gioco di ricordi, litigi, menzogne veritiere e false verità, mentre nella stanza accanto, un violinista aspirante suicida dà forma con la sua musica a un curioso contrappunto. Un testo segnato da un suo particolare, malinconico fascino.
Questi i contenuti di un progetto che si è andato sviluppando a partire da una lettura scenica alla Biblioteca comunale di Monza nel 2005 e che, nell’allestimento definitivo, si accrescerà di un terzo tassello, il testo teatrale La chiave dell’ascensore.
«Anche qui la verità si gioca nello spazio apparentemente ristretto che divide l’io e il tu di una coppia, sottolinea Elisabetta Rasy nell’introduzione ai due testi. Anche la scena si mostra per quel che è, non solo un territorio separato, come la camera della prostituta, ma addirittura inaccessibile a chi non ha una certa chiave, uno speciale strumento, cioè uno speciale potere. Gran parte di ciò che accade e soprattutto di ciò che conta, in queste due pièces accade fuori, altrove: la scena di Agotha Kristof è un luogo di reclusione, uno spazio concentrazionario. Dove agiscono, mascherati da piccole situazioni intimiste, ampi cerimoniai di tortura e messa a morte. Alle vittime non c’è che una chance, nel claustrofobico spazio che sono condannate ad abitare: far sapere che c’è un’altra versione dei fatti. Non c’è coraggio, virtù, grandezza nel conflitto che oppone la prostituta al suo cliente o la moglie al marito, e la mano del cielo che s’incarna nel violista fallito o nel compiacente medico di regime – del regime coniugale che vige nella stanza rotonda alla quale si può accedere solo con l’ascensore – sta nell’abietto gioco delle circostanze. Ciò che salva la scena delle relazioni in atto dal perdersi definitivamente in una musica funebre è, appunto, un unico possibile gesto di coraggio che coincide con un gesto di disperata resistenza: la testimonianza di un’altra verità, la verità della vittima».
Cristina Crippa ed Elio De Capitani saranno gli interpreti delle due coppie, Elena Russo Arman sarà una narratrice-autrice e ci guiderà attraverso i tre testi, Jean-Christophe Potvin interpreterà la figura muta del musicista e la violinista Stefania Yermoshenko ci accompagnerà con la musica dal vivo.
Nel 1956 Agota Kristof, poco più che ventenne, con in braccio una bambina di quattro mesi, varca attraverso i boschi il confine tra l’Ungheria e l’Austria. Accolta come profuga, da Vienna, giunge a Zurigo e infine a Neuchatel, dove attualmente vive. Si lascia alle spalle un’infanzia felice anche se aspra e povera, una vita dura ma segnata da un’immensa passione per la lettura e la scrittura. Si lascia alle spalle una lingua, un’identità sofferta ma forte. Ricomincia in Svizzera, lavora in una fabbrica di orologi, in condizioni materiali accettabili, ma nel deserto intellettuale e relazionale, in un asettico e crudele sradicamento. Poco per volta, conquista una nuova lingua: capire, parlare, leggere, scrivere. Inizia componendo liriche, ma passa ben presto alla prosa e, in particolare, dal 1972, a testi per il teatro e per la radio. Il successo internazionale arriva con il primo romanzo, Le grand Cahier (1986), prima parte della Trilogia della città di K. La lingua in cui Kristof scrive, il francese, non è dunque la sua lingua materna, ma una di quelle “lingue nemiche”, come il russo e il tedesco, che hanno fatto irruzione con violenza nella sua esistenza. C’è stata una ferita, una perdita e proprio questo, forse, determina nel suo stile una particolare precisione, nitidezza, passione e, nel contempo, una distanza dolorosa.

Allo stesso modo che nei romanzi più noti, anche nella produzione drammaturgica – che conta circa una dozzina di pièce, di cui solo queste due pubblicate in italiano da Einaudi – ritroviamo lo stesso bisogno di raccontarsi, di ristabilire una propria versione dei fatti, di riappropriarsi della propria verità e della vita come estrema difesa dalla disarmonia e dall’abbandono. Nel percorso della Kristof, il testo teatrale e la sua messa in scena vengono così a rappresentare l’uscita dal deserto, il ritrovamento di una collettività di ascoltatori a cui si può nuovamente parlare e appartenere. «Una lingua è perduta e al suo posto c’è una scena», sintetizza con efficacia Elisabetta Rasy.
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inoltre:
4 giugno ore 18.00 - Mondadori Multicentre, Duomo - In occasione del ciclo “Gli incontri di Milano per lo Spettacolo”, Cristina Crippa ed Elio De Capitani (registi) presentano Trilogia della Signora K L’analfabeta/L’ora grigia/La chiave dell’ascensore di Agota Kristof. Conduce l’incontro Antonio Calbi, Direttore del Settore Spettacolo del Comune di Milano.

 
 
 

CACCIA AL TEATRO!

Post n°25 pubblicato il 26 Maggio 2008 da Cesonia00
 

Un'amica del Blog, Nadira, mi ha segnalato questo simpatico evento nel contesto del Festival di Spoleto. E' un piacere pubblicarlo!


:::CACCIA AL TEATRO:::
Spoletocittàteatro

Spoleto 5 luglio 2008

“Una caccia al Tesoro all’interno del Festival Internazionale di Spoleto”

come giocare..

· Squadre da tre componenti (solo maggiorenni!)
· Costo d’iscrizione alla caccia: 15€ a squadra
· posti sono limitati..affrettatevi!!
· Premio per la squadra vincitrice………… : VIAGGIO!
Il regolamento e il modulo d’iscrizione lo potete trovare sul sito del festival:
www.festivaldispoleto.it

Per ulteriori informazioni:
Scrivete a cacciaalteatro@hotmail.it


In collaborazione con:
Istituto d’Arte di Spoleto (sezione scenografia,sezione fotografia e sezione metalli) e con il Carcere di Massima sicurezza di Spoleto (sezione Carceraria di Tessitura),

Caccia al teatro è un gioco. La città di Spoleto è un teatro all’aperto.
Il Festival Internazionale di Spoleto è una concentrazione di stimoli e creatività.
Proponiamo di giocare.
Al teatro, con il teatro.
Teatri ma anche luoghi della città, di una Spoleto teatrale nei suoi vicoli, negli edifici che si offrono come quinte e scenografie inusitate, negli ambienti che sono il palcoscenico del festival.
Un gioco a squadre nel pomeriggio del 5 luglio, perché l’idea di andare a teatro assuma tratti fisici, colori, odori, volti.
Una caccia al tesoro a squadre.
La possibilità di maneggiare il teatro nei suoi vari aspetti,dal testo alla regia, dalla scena alla recitazione, di respirare la tradizione spoletina e di partecipare attivamente al Festival.
La squadra vincitrice si aggiudicherà un week-end (viaggio e soggiorno) in una capitale europea offerto da CTS.
INOLTRE PER GLI ISCRITTI L’ESCLUSIVA OFFERTA DEL “Carnet Caccia al teatro” che consente la possibilità di partecipare al gioco e di vedere ben 2 spettacoli (le lezioni del maestro Ronconi con gli attori del Centro teatrale di Santa Cristina,e “L’opera da tre soldi” di B.Brecht con la regia di Bob Wilson) a soli 30€, si potrà inoltre usufruire di una speciale convenzione che permetterà ai giovani di pernottare durante il festival a prezzi estremamente ridotti.
Le prenotazioni sono aperte dal 19 maggio 2008.
Per iscriversi solo alla Caccia al teatro…
· è sufficiente compilare il form sul sito del festival

Per acquistare il carnet CACCIA+2 SPETTACOLI…
· www.ticketone.it

::un progetto ideato e realizzato da::
Alessia Angelillo, Simona Fremder, Silvia Guenzi, Davide Pansera

 
 
 

Post di Erica. Intervista a Ferdinando.

Post n°24 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Anche questo troppo importante e bello per rimanere un commento. Lo metto come post.

Ferdinando Bruni si racconta: «Milano? La porta dell’Europa» di Enrico Groppali

Definire questo diavolo che entra, esce, sparisce e riappare dal palcoscenico dell'Elfo a quello del Leonardo dopo essere passato anni fa sulla scena del Porta Romana, è praticamente impossibile. Perché Ferdinando Bruni corre sempre indaffaratissimo da un luogo all'altro lasciando trasparire, ma solo a tratti, un'immagine che gli somiglia. Dando spesso e volentieri l'impressione di inseguire se stesso. Vero? Falso? Chiediamo la sua opinione. «Non falso, ma falsissimo. Mi muovo in continuazione, non lo nego, ma solo perché organizzare, pianificare, incentivare e soprattutto potenziare due sedi diverse è un impegno che non lascia spazio. Come un gioco a rimpiattino con lo specchio, tanto che a volte si dubita della propria identità». Ma non della propria collocazione sul palcoscenico milanese. Non ha mai pensato di continuare la carriera altrove? «Anche se avessi preso in considerazione una simile eventualità, non avrei potuto. Il teatro dell'Elfo, matrice dei Teatridithalia, è fin dalle origini una realtà meneghina. Impensabile da trasferire sotto altri cieli». Tutto qui? «Mi sembra non si possa dire altro. Io e tutti quelli che si sono uniti al nostro gruppo di lavoro, da Elio De Capitani mio omologo sulla scena nella duplice veste di attore e regista a Ida Marinelli e Cristina Crippa, veniamo tutti da esperienze comuni. Fin dalla nostra matrice che è la Civica Scuola d'Arte Drammatica da cui, una volta usciti, è nata la scommessa dell'Elfo». Scommessa vinta su tutti i fronti, mi pare... «Scommessa che è tuttora in corso. Perché se, all'inizio, la scelta di restare uniti in un unico luogo prevedeva solo alla lontana l'ipotesi di fondare un teatro destinato alla stabilità, oggi con la prossima apertura, nel 2009, di ben tre sale all'interno dell'ex-Teatro Puccini, siamo diventati praticamente milanesi a vita». Cosa rappresenta per lei la nostra città? «Ieri il luogo della formazione e oggi il luogo dell'espansione». Ossia? «Vede, noi dell'Elfo siamo tutti figli di Paolo Grassi che han cominciato negli anni Settanta col teatro-quartiere, il decentramento, l'utopia di una città ideale d'arte e cultura aperta sì ai classici del teatro ma soprattutto a ciò che di più curioso, eccitante e innovativo si vedeva sui palcoscenici d'Europa ed America». In parole povere mi sta dicendo che un progetto simile poteva nascere solamente qui... «Esatto». E perché mai? «Perché solo Milano che, bene o male, rappresenta la porta sull'Europa e sul mondo, era in grado di accogliere dei novellini che fino al giorno prima avevano respirato l'aria di Strehler e i veleni di Fo, l'arte della Mnouchkine e l'estetismo di Chéreau. In un altro contesto saremmo stati presi per degli zombi». Ma oggi, a parte il teatro, c'è ancora qualcosa che la stupisce in questa città in continuo divenire? «Più che stupirmi, mi commuovo ancora quando dalle ceneri del passato ritorna, quasi per incanto, il volto della Milano manzoniana coi suoi canali e i suoi avvallamenti che risorgono quando meno te lo aspetti...» Può farmene un esempio? «Solo ieri mi hanno avvertito che al Puccini, proprio sotto quello che una volta era il palcoscenico, è stata scoperta l'esistenza di una roggia da cui una volta si attingeva l'acqua. Ecco, ciò che mi commuove oggi è questo: il ritorno di ciò che è stato rimosso che ci ammonisce sul nostro incerto futuro». Negli ultimi tempi voi dell'Elfo avete riscoperto Testori, dapprima con la nuova edizione della «Monaca di Monza» e poi con «SdisOrè» di cui è stato protagonista. Come mai? «La risposta è semplice: Testori, da grande poeta lombardo ha dato vita e voce alla Milano di ieri e di oggi. Fino ad esumare in veste di penitente una creatura come Virginia De Leyva e a tramutare l'Oreste di Alfieri in un puro folle ai margini della metropoli». (ilgiornale.it 23.3.08) e.

 
 
 

Post di Erica Alessandro Preziosi in Amleto

Post n°23 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Beh, anzichè essere risposta ad un post merita di avere un posto a parte il tuo commento. Grazie! AMLETO 01-02-03-04-05 luglio ore 21.15 Dove: Teatro Romano - Regaste Redentore 2 Verona «Attraverso Amleto vogliamo parlare di noi e dell'oggi con l'intento di riportare il teatro classico e l'arte al loro ruolo fondamentale: ovvero essere lo specchio del mondo in cui viviamo». Con queste parole Alessandro Preziosi introduce la più famosa opera shakespeariana nella quale esordì, venticinquenne, interpretando Laerte con la regia di Antonio Calenda e che ora, a dieci anni di distanza, lo vede vestire i panni di primo attore, diretto da Armando Pugliese. Un progetto che si propone di «recuperare la dimensione politica e metaforica del testo di Shakespeare in tutta la sua attualità». Occasione per la messa in scena: celebrare il 60° anniversario del Festival Shakespeariano veronese. Per coincidenza l’Amleto viene allestito quarant’anni dopo le rivolte giovanili del 1968 e, attraverso il caleidoscopio conflittuale che anima il principe di Danimarca, racconta un dramma personale ed al contempo diviene cifra dell’atavico conflitto tra padri e figli, delle aspirazioni e delle delusioni dei giovani. Alessandro Preziosi torna dunque protagonista al Teatro Romano dove nel 2004 aveva interpretato Edmund in Re Lear. Altri due interpreti d'eccezione di questo Amleto sono Franco Branciaroli (re Claudio) e Silvio Orlando (Polonio). contenta??? ke festival! www.estateteatraleveronese.it erica

 
 
 

di nuovo al blog

Post n°22 pubblicato il 24 Maggio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Rieccomi qui, alla fine sono sopravvissuta, ed anche piuttosto bene visto che ad una settimana dall'operazione riesco a scrivere sul pc con la mano destra!
Inutile dirlo, pensavo che gli amici avrebbero contribuito al blog in questi giorni, ed invece, come sempre mi accorgo di pretendere troppo dalle persone e, di conseguenza, ne resto delusa. Credo sia un problema mio.

Scrivo per fare i complimenti pubblici ad una persona molto cara che è diventata PRESIDENTE della cooperativa per cui lavora. Gli auguro di fare bene il suo lavoro e di impegnarsi al massimo nel suo nuovo compito. Gli auguro soprattutto di riuscire a trovare il tempo per la sua bella famiglia. I ragazzi crescono ed hanno bisogno della sua presenza. La nostra amicizia dura da tantissimi anni e ne rimango sempre meravigliata perchè va oltre ogni distanza, incomprensione, scelta.
Sei una persona importante e lo sarai per sempre, sei nel mio cuore e so di essere nel tuo.

Ci sono invece persone che preferiscono nascondersi dall'amicizia o dai sentimenti per non turbare l'equilibrio faticosamente raggiunto. Così facendo ignorano chi vuole loro molto bene. E sentirsi ignorati è la cosa peggiore del mondo. Anche se a fin di bene, anche se è comprensibile finisce per diventare crudele e spietato. Chi sta dall'altra parte non se ne fa una ragione. Certi sentimenti così intensi non si provano spesso nella vita. Magari una sola volta.
Come disse una volta Ferdinando Bruni ad una conferenza stampa sulla FEDRA: "solo chi ha amato infelicemente una volta nella vità potrà capire". Vale per l'amore e vale per l'amicizia.

A presto...

p.s. è abbastanza attrice mia figlia?

 
 
 

Piccola pausa?

Post n°21 pubblicato il 15 Maggio 2008 da Cesonia00
 
Foto di Cesonia00

Bene, domani è il fatidico giorno. Lo aspetto da qualche mese e finalmente ci siamo. Mi operano al tunnel carpale della mano destra. Non è l'operazione che mi preoccupa, ne ho passate di ben peggiori, ma la ripresa. Pare che dovrò stare 15 giorni senza usare la mano.
Ecco, questo si che mi preoccupa. Viene mia mamma ad aiutarmi, ok, ma come faccio con le due creature? Dipendono molto da me per le cose più banali. Sarà l'occasione per sgrullarli un po'.
Una cosa è certa. Con la sinistra non so scrivere. Per cui immagino di dover fare una breve pausa con il blog. Non lo so per certo, vedremo i movimenti che potrò fare, ma sarà dura.
Allora: potreste scrivere voi. Tutti gli amici scomparsi, tutti quelli che fanno un saltino sul blog. Lasciate un messaggio! non importa se non c'entra, "Il mio ELfo" è tutto il mio mondo, non solo il teatro!

Vi lascio il testo di una canzone, una delle mie preferite da molti anni, la canzone che più mi ricorda una persona importante.

"dimentica dimentica" - (u. tozzi)


la luce del mattino
la vita di operai
sul dito un maggiolino
e' primavera ormai
e apro le finestre
il glicine e' gia' qui
il mondo si riveste
come ogni lunedi
all'orizzonte magico
come un amante che
fa il grande senza accorgersi
che prigioniero e'
dimentica, dimentica...
che il dispiacere scivola
la mia paura e' vivere
uscire, amare e ridere
e non volare adesso giu'
perche' accanto a me non ci sei piu'...

aprirsi un po' a mia madre
con la sua mania
diceva: "piu' lavoro,
i soldi vanno via..."
e vanno le stagioni
come motociclette
di giovani spacconi
finche' la vita smette...
dimentica, dimentica
t'accorgi un giorno che
quelli che ti capiscono
son tutti dietro a te
dimentica, dimentica...
che il dispiacere scivola
la mia paura e' vivere
uscire, amare e ridere
e non volare adesso giu'
perche' accanto a me non ci sei piu'...


beh, io spero di esserci ancora, e piuttosto a lungo. Spero domani non si debba parlare di malasanità, tiè.
tantibaci
Cesonia.

 
 
 
 
 

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Un blog di: Cesonia00
Data di creazione: 19/04/2008
 

 

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GLI ELFI NELLA MITOLOGIA

I mitologi della scuola germanica sostengono che gli Elfi non siano altro che le raffigurazioni simboliche degli elementi naturali del fuoco, dell'aria, dell'acqua e della terra. Sembra che gli elfi siano in grado di trarre la loro essenza da questi quattro elementi (sidifferenziano morfologicamente secondo l'appartenenza ai quattro elementi naturali).Dal gran numero di racconti popolari sono stati narrati come esseri socialmente organizzati, considerati come un popolo vero e proprio che viveva e agiva grazie alle proprietà degli elementi naturali. Gli elfi sono amici del genere umano, di indole indipendente e molto fiera, tra le loro caratteristiche vi è quella di indossare una cintura magica che consentirebbe di diventare invisibile, oggetto di alto valore simbolico nelle credenze non solo popolari ma anche colte delle genti europee dell'antichità. La razza della luce per eccellenza, sono ottimi arcieri e buoni maghi.
 

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