Amelie

In una lontana città, manga di Jiro Taniguchi


Jiro Taniguchi, nato a Tottori nel 1947, è la mia più recente scoperta. E direi che arrivo tardi a scoprire un autore che non solo è affermatissimo in Giappone, ma ha pubblicato numerose opere anche in Italia.Arrivo tardi in quanto per troppo tempo sono stata restia verso delle tavole che mi sembravano eccessivamente semplici e per questo motivo prive di attrattiva. Se sono qui a scriverne è perché sbagliavo…In una lontana città è un fumetto pubblicato in due volumi dalla Coconino Press al prezzo, al solito eccessivo, di 14 euro l’uno. Protagonista della vicenda è Hiroshi, un signore di mezza età con una vita delle più comuni, spesso permeata di monotonia: una moglie, due figlie, un lavoro. La sua vita viene però sconvolta da un avvenimento assurdo: si ritrova d’improvviso e inspiegabilmente in una lontana città, quella in cui abitava da ragazzino. Ma lo shock più forte è quello di ritrovarsi in un corpo da adolescente; Hiroshi ha infatti fatto un salto nel passato e si ritrova a rivivere gli stessi momenti di quando aveva quattordici anni. Una diversa dimensione di tempo comincia a scorrere e il nostro protagonista ha nuovamente a che fare con le mattinate a scuola, i vecchi amici, i primi amori…continuando a mantenere la mentalità di un uomo di quarantotto anni.Il tema della storia è apparentemente qualcosa di già visto, soprattutto nei vecchi film anni ’80 (chi non ricorda Big, con Tom Hanks?), ma lo stile squisitamente lento e riflessivo è abbastanza personale da non farci sembrare la storia ripetitiva.Due sono le tendenze di Hiroshi; c’è la tentazione di abbandonarsi a questo nuovo tempo per gustare una giovinezza perduta che con il senno di poi si assapora meglio: come si può gettare via una così preziosa seconda opportunità? D’altra parte rivivere il passato con la mentalità di un adulto apporta delle piccole modifiche al flusso del tempo: quali conseguenze potrebbero portare?È estate nella piccola cittadina.. e non è un’estate qualsiasi, proprio quel 31 agosto il padre di Hiroshi se ne andò di casa, così, apparentemente senza motivo, lasciò una famiglia in cui i problemi parevano non esserci. È questo il dilemma del giovane Hiroshi: come può un padre dall’esistenza così tranquilla abbandonare i suoi affetti all’improvviso? Ma quattordici anni sono pochi per capire e niente può giustificare, c’è solo il dolore che rimane nel cuore anche a distanza di anni.Il ritorno al passato porta Hiroshi a stabilirsi l’obiettivo di capire il padre e di impedire il suo abbandono soprattutto per evitare il dolore di sua madre e della sorellina più piccola.L’epilogo di questa storia è un finale dolceamaro che lascia la consapevolezza che niente poteva essere cambiato, che forse le vite degli uomini sono legate a un destino che non si può fare a meno di combattere, ma che inevitabilmente si compie. Il padre di Hiroshi non ha mai avuto quella serenità che il giovane Hiroshi gli attribuiva, sopportava anzi in silenzio le gabbie di una vita che non sentiva più sua: “Penso che deve esistere un’altra vita per me, da qualche parte un’altra vita oer poter scegliere da solo, per me stesso”. Alla malinconia che avvolgono queste tavole si accompagna una speranza: Hiroshi, in una improvvisa illuminazione, vede negli errori, nell’egoismo del padre uno specchio della propria vita: quante volte si è sentito oppresso da vivere quotidiano? E il salto nel passato non è anch’esso una fuga, proprio come quella del padre, per poter essere una persona diversa? Sarà questa improvvisa consapevolezza che lo riporterà al presente, lo aiuterà a cambiare e ad apprezzare ciò che è abituale, monotono, ma che può regalare una preziosissima serenità.Diversi i profili di donna che compaiono nel manga e che pur non essendo caratterizzate in maniera approfondita sono figure presenti, in bilico tra la saggezza e la rassegnazione nel perdonare l’uomo, eterno bambino