Creato da ceronte_rinox il 05/10/2009

IL MONDO A COLORI

Questo è un blog di immagini prese ovunque.

 

CIO CHE I MEDIA NON DICONO SULL'INFLUENZA SUINA

Post n°7 pubblicato il 06 Novembre 2009 da ceronte_rinox
 
Foto di ceronte_rinox

 

DOPO LE MUCCHE, I POLLI E I MAIALI, A CHI TOCCHERA' ORA??

 
 
 

5 RAGIONI PER PERDONARE

Post n°6 pubblicato il 25 Ottobre 2009 da ceronte_rinox
 
Foto di ceronte_rinox

“Perdona e dimenticherai”, così recita una bellissima canzone della nostra cantante (friulana) Elisa.

Quanto vale il perdono al di là delle personali e soggettive concezioni etico – religiose?

Secondo quanto scrive Harvard Women's Health Watch, perdonare aiuta prima di tutto noi stessi e ci fa stare meglio.
Concordo pienamente sul fatto che perdonare chi ci ha fatto del male, migliora notevolmente il nostro stato psico-fisico e ora che scopro che anche la ricerca scientifica sostiene questa teoria, mi sento meno fesso e sto ancora “più meglio” !!

Per chiunque volesse abbandonare lo stress che si accumula odiando una persona ecco qui di seguito fedelmente riportati i cinque effetti positivi che il perdono ha sulla salute secondo, appunto Harvard Women's Health Watch:

1. Stress ridotto. I ricercatori hanno rilevato che alimentando mentalmente un rancore si mette il corpo sotto sforzo, nella stessa misura di un evento stressante e notevole: i muscoli si contraggono, la pressione del sangue aumenta, insieme alla sudorazione.
2. Stato di salute del cuore migliorato. Uno studio ha trovato un collegamento tra il perdono per un tradimento e i miglioramenti della pressione del sangue, del ritmo cardiaco ed un carico di lavoro diminuito per il cuore.
3. Relazioni interpersonali più forti. Una ricerca del 2004 ha dimostrato che le donne che erano capaci di perdonare i loro mariti e avevano un’attitudine benevola verso di loro, risolvevano i conflitti più efficientemente.
4. Dolore ridotto. Un piccolo studio fatto su persone affette da mal di schiena cronico, ha dimostrato che quelli che hanno praticato la meditazione, concentrandosi per convertire la rabbia in compassione, hanno sentito meno dolore e ansia rispetto a quelli che facevano una cura classica .
5. Maggiore felicità. Quando si perdona qualcuno, si diventa più consapevoli e responsabili per la propria felicità, piuttosto che dare la responsabilità alla persona che ci ha feriti. Una ricerca ha dimostrato che le persone che parlano del perdono durante le sessioni di psicoterapia hanno miglioramenti superiori a quelli che non lo fanno.

Chiaro è che questo esercizio non prevede, a parer mio, la ripresa dei rapporti con chi tanto ci ha ferito.
Perdono non è sinonimo di coglioneria, ma piuttosto un bell’esercizio di utile “egoismo” e di sano amor proprio.

http://www.psicologiagenerale.it/progetti/emozioni//images/perdono.jpeg

 
 
 

BEGLI AMICI!

Post n°5 pubblicato il 21 Ottobre 2009 da ceronte_rinox
 

Quanti sono gli amici che ci circondano?
Da qualsiasi statistica escluderei a priori il rapporto uomo – donna, ben più complesso dell’amicizia in sé per sé.
E’ possibile discriminare l’amico vero dagli opportunisti, quelli che certamente ci abbandoneranno proprio nel momento del bisogno?
Spesso si sente la frase: “quello lì ha molti amici…”.
Affermazione che nella realtà non trova riscontro pratico.
Gli amici non si contano sulla rubrica del cellulare.
Di amici io ne ho uno solo. U N O.
E mi ritengo fortunato.
Chi sono tutti gli altri?
Tolti i contatti di lavoro, rimane un “mix” di personaggi compositi e coloriti, che svariano  dalle conoscenze occasionali a quelle cementate da una frequentazione più assidua.
Ci sono quelli che ti chiamano solo quando hanno bisogno e quelli che si ricordano di te solo a fine anno.
Tra questi anche quelli che si autodefiniscono “amici” ma probabilmente ignorano  il significato profondo di questa parola.
E la vita mi ha provato che questi personaggi sono molti di più di quanti io credessi.
A volte ci vogliono ripetute fregature prima di trovare la forza per mandare a quel paese queste persone che hanno più del parassita  che dell’uomo.
Oggi, con colpevole ritardo, li chiamo e li circoscrivo come “squallidi approfittatori”.
Gente che approfitta di tutto, non solo dei soldi, ma anche della pazienza, della buona fede, dell’ingenuità, della disponibilità, dei momenti di difficoltà, della emotività e chi più ne a più ne metta.
Ho scoperto che una delle prove più elementari per testare le persone è quella di studiare il loro comportamento nel momento in cui entrano in gioco i soldi, associati ad esempio, al cibo o alle bevande.
Veramente curioso il comportamento di molti di loro quando in ballo entra il vile denaro.
In queste circostanze molte persone cambiano completamente personalità. Si trasformano.
Io ho osservato il comportamento e le reazioni di tante persone in questi momenti.
Ecco un mio personale spaccato di esperienze vissute.

PIDOCCHIOSO
Durante cene di gruppo con menù libero, è il personaggio che approfitta per scegliere le pietanze più care, cosa che da solo non farebbe MAI.

MORTO DI FAME

Peggio ancora, chi con menù fisso e portate comuni, ad esempio una bella grigliata mista, mangia con la velocità di un cane a digiuno per immagazzinare più cibo possibile.

EFFETTO “BOMBA A MANO”

A bere in compagnia, tutti si divertono, ma quando arriva il momento di pagare, si nota il fuggi fuggi generale.

IMBECILLE

“Vieni a bere un aperitivo?” … e poi paghi te che sei stato invitato. Desolante.

TIRCHIO INCALLITO - PIETOSO
Un paio d’anni fa un collega di lavoro, notoriamente tirchio, mi offre il caffè dopo pranzo, al bar. Avvenimento raro, considerato che in media lui ricambiava una volta su 20 e non esagero. Fatto sta che a me il caffè (da buon polentone) piace corretto con la grappa. Ordino la correzione e lui candidamente mi dice sorridendo “la grappa te la paghi tu”. E così è stato; non scherzava.
Ma c’è di peggio….

Lo SQUALLIDO (ma è un complimento…)
Una sera vado a cena con un tipo (anch’esso spesso pretenziosamente autodefinitosi amico). Arriva il momento di pagare. Lui si fa fare il conto e mi crede distratto. Il ristoratore (suo amico) fa un prezzo di favore e incassa. Di solito non mi piace fare le divisioni davanti alla cassa. Pertanto appena fuori dal ristorante gli chiedo quanto avesse pagato per dargli la mia parte. Sorpresa: il tipo, ignaro del fatto che io avessi ascoltato l’ammontare dell’importo fatto dal ristoratore, “lievita” il conto di “ben” 15 euro o giù di lì.
Che squallore! Una esperienza pietosa, ai limiti della umana sopportazione.

Ed io come sono?
Ho mille e più difetti ma non questo.
Io non sono così. Sin da quando ero ragazzo, anche se avevo solo “1000 lire” in tasca le dividevo in maniera naturale con gli amici. E credevo di avere tanti amici, infatti ero ricercatissimo! Figuriamoci.. pagavo sempre io..! E non è che avessi soldi da buttare!
Ora non è che io sia cambiato molto ma ho imparato dalla vita che tra amici, in genere ma non è una regola fissa, si litiga per pagare, e non ci si tira indietro.
Per me è un test di “sbarramento”. Se una persona è restia a mettere la mano al portafoglio, non potrà mai essere mio amico.

http://www.phyast.pitt.edu/~micheles/scheme/_images/il+gatto+e+la+volpe.jpg

 

 
 
 

DISGUSTO?

Post n°3 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da ceronte_rinox
 

GUT-CHECK ART

(Djordje Kojadinovic/Reuters)

Una visitatrice esce, "inseguita" da questa strana pittura, dal Salone dell'Arte di Belgrado, in Serbia, domenica. L'evento, a partire dal 1960, promuoveva usualmente solo artisti Serbi. Oggi è diventato un evento internazionale.

 

 
 
 

IL PRIMO APPROCCIO DI BERLUSCONI ALLA FIRST LADY AMERICANA

Post n°2 pubblicato il 05 Ottobre 2009 da ceronte_rinox
 

Dove sta guardando??

 
 
 

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