Il Rigattiere

Post N° 12


Il gatto ha labbra grosse e zampe di tigre, sta seduto sul davanzale in granito della finestra. Guarda dentro la stanza con la pazienza di chi non è insofferente all’attesa. I bambini giocano chiassosamente. Fuori la neve scende a fiocchi grossi come palle di natale; leggera come i pensieri del primo sonno, si scioglie sul folto pelo del gatto come acqua nel deserto. Il gatto ha un cuore grande come i suoi occhi; e i suoi occhi, a guardarli bene, sembrano talmente grandi da poterci entrare dentro con una carrozza, come nel tunnel della magia alla fiera di maggio. L’aria è mite e, dalla finestra socchiusa, non entra gelo ma fresca aria d’inverno. Il gatto osserva, con rapidi movimenti della testa, gli spostamenti della micia tra i bambini; tra le loro gambe a fare le fusa, in braccio ai più intrepidi per farsi lucidare il pelo, immobile di fronte all’unico adulto nella stanza: una giovane donna che sorridendo osserva i giochi di bimbi. I giochi di bimbi sono il sogno dei giochi degli adulti. La giovane donna lo sa bene, mentre li guarda giocare, così sorride a ciascuno e ad ognuno è pronta a regalare un dolce e innocente “sì!”. Qualcuno, poi, ha una storia da raccontare così che tutti ascoltano e replicano; anche la gatta ha il suo bel dire a riguardo di questo e di quel pasticcio. La luna bussa alla finestra con aria da vigile urbano: si è fatto tardi. La gatta, con un salto, esce dalla finestra come sfoglia di pasta tra i rulli dell’impastatrice. La donna chiude la finestra sugli sguardi attenti dei due gatti. I bimbi tornano a casa salutando i presenti e lanciando un pensiero di fiore su di un aereo di carta, miracolosamente scampato alla serata, a chi non c’era; magari vedendolo passare alla finestra, tra i fitti fiocchi bianchi, sgancerà sorrisi e piacevoli racconti per la notte. http://www.hortusmusicus.com/opere/opere.php?aut=BeneventiAlberto