Creato da: Giuseppe_TV il 19/10/2014
Associazione di Promozione Sociale - email: ilsoledinotte2013@libero.it

I miei link preferiti

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2019 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

amorino11avvocatocittadinoGiuseppe_TVm12ps12xavier1962cassetta2Arianna1921iltuocognatino2Desert.69QuartoProvvisoriozaffiro70dglAnchei0tipensowhiskynsodamonellaccio19felixyax
 

Ultimi commenti

Prego. Oltre al numero da chiamare per parlare c'è un...
Inviato da: Giuseppe_TV
il 19/12/2023 alle 11:39
 
Grazie, forse chiamerò!
Inviato da: Arianna1921
il 19/12/2023 alle 11:37
 
Ormai di eventi nefasti ce n'è uno al giorno...
Inviato da: Giuseppe_TV
il 13/10/2023 alle 08:44
 
Oggi è venerdì 13. Speriamo non succeda qualcosa di...
Inviato da: cassetta2
il 13/10/2023 alle 08:37
 
Ti capisco, anch'io ho avuto un anno...
Inviato da: Giuseppe_TV
il 12/08/2022 alle 09:57
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi di Agosto 2019

 

Il Dott. Meneghetti Primario in Psichiatria a Treviso

Post n°422 pubblicato il 23 Agosto 2019 da Giuseppe_TV
 

Il dr. Leonardo Meneghetti assumerà la direzione dell’Unità Operativa complessa di Psichiatria del Distretto Treviso dal 1° ottobre.

Il dr Meneghetti si è laureato in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Padova nel 1989; nel ’94 ha conseguito, sempre  a Padova, la specializzazione in psichiatria.

Ha svolto la sua intera carriera, dal ’93 ad oggi, all’Ulss 6 (ex Ulss 15 Alta padovana), iniziando come assistente medico dell’Uoc di psichiatria, unità operativa di cui è diventato, nel 2006, primario. Ha inoltre ricoperto il ruolo di direttore del Dipartimento di salute mentale.

Ha al suo attivo una corposa attività didattica in psicoterapia presso diverse scuole: si è occupato,  nello specifico, dell’insegnamento della psicopatologia fenomenologica. 

Pubblicato da Ufficio Stampa ULSS 2 Marca trevigiana, il giorno 23 agosto 2019

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Elena, ancora una morte durante la contenzione

Post n°421 pubblicato il 16 Agosto 2019 da Giuseppe_TV
 

Editoriale di Giordano Cotichelli pubblicato il 15/8/2019 dal sito https://www.nurse24.it/

La notizia è quasi scomparsa tra le pieghe delle narrazioni estive fatte di crisi governative infinite, morti illustri, commemorazioni e le solite raccomandazioni per ripararsi dal "caldo africano" (anche se fra un po’ si comincerà a parlare anche del caldo siberiano, fra incendi e fughe radioattive varie). Poche righe in cronaca. Qualche passaggio veloce, un po’ di retorica mista a pietismo e scandalismo vario. Il tutto già perso nel dimenticatoio della memoria, dell’usa e getta delle notizie; delle persone.

  

Basta morire legati in un letto

I fatti. Lo scorso martedì, presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è esploso un incendio che ha causato la morte di una degente, ritrovata in un secondo tempo, carbonizzata. Avrebbe compiuto venti anni il prossimo ottobre.

Era stata contenuta al letto, causa lo stato di agitazione e le intenzioni suicidarie manifestate. Forse la tragedia, stando alle notizie dei media, è stata innescata dall’uso di un accendino da parte della vittima stessa. Si chiamava Elena. Di più non si può dire.

Successivamente parleranno periti, dirigenti, sindacalisti e politici; purtroppo non potrà avere voce in capitolo Elena. Né lei, né le tante come lei che si chiamavano:

Francesco, morto a 59 anni il 4 agosto del 2009, o Agostino, 45, morto nel suo letto di contenzione il 23 dicembre 2018, o Giuseppe, deceduto dopo sette giorni di contenzione il 22 giugno 2006. Oppure, andando indietro ancora nel tempo, Antonietta, morta il 31 dicembre 1974, a 40 anni, anche lei vittima di un incendio mentre era contenuta al letto.

E molte altre storie potrebbero aggiungersi in un triste e vergognoso elenco a denuncia di qualcosa che non dovrebbe mai accadere nei confronti di chi sta male, di chi ha bisogno, di chi soffre di un disagio. Nei confronti di nessuno.

Ogni vittima della contenzione riporta indietro di anni le lancette dell’orologio di una società moderna, di una medicina all’avanguardia, di un’assistenza a misura d’uomo. Non c’è versione aggiornata del Codice deontologico degli infermieri dal 1999 ad oggi in cui non vi sia un articolo che prenda in considerazione la contenzione, dove però la dimensione morale sembra quasi piegarsi ai diktat della contingenza, delle risorse, dell’eccezionalità.

 

Il risultato alla fine è qualcosa di stridente, fuori fuoco, che mal si adatta alla rappresentazione asettica, neutrale, quasi scontata, di una professione che invece vive su di se, direttamente, o indirettamente assieme ai pazienti, tutte le contraddizioni e le disuguaglianze, le storture e i torti di una società stratificata, iniqua ed ingiusta.

Questo per dire che non si può restare passivi davanti alla morte di una paziente, di tanti pazienti; rassegnarsi a ciò che ineluttabile non è. Ineluttabile non è. Si perché è qualcosa contro cui si può lottare. Da subito, al fine di evitare che permangano le condizioni di degrado e miseria che stanno all’interno di questo percorso vizioso che è il taglio delle risorse umane, istituzionali, sociali, culturali che sta trasformando il nostro paese in una grande camera di contenzione. Basta vittime.

Basta morire legati, in un letto o in qualsiasi altro luogo. Basta abbassare la testa. È ora di alzare lo sguardo, per guardare con empatia e commozione la famiglia di Elena! Alzare lo sguardo per sfidare chi sbraita di voler riaprire i manicomi per poter accaparrarsi qualche voto in più, o qualche tessera sindacale facile. Alzare lo sguardo per difendere la dignità dei pazienti, dei professionisti e delle persone. Tutte, ma in particolare quelle più fragili.

 

Un atto dovuto ad Elena, Francesco, Agostino, Giuseppe, Antonietta e ad ognuno di noi, come donne e uomini liberi, come infermiere e infermieri.

Giordano Cotichelli
NurseReporter

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Incendio in Psichiatria a Bergamo muore una paziente 19enne

Post n°420 pubblicato il 15 Agosto 2019 da Giuseppe_TV

Bergamo, 14 agosto 2019 - E' stato sigillato e messo in sicurezza il Reparto di Psichiatria al terzo piano dell'ospedale di Bergamo dove martedì è scoppiato l'incendio che ha ucciso una ragazza di 19 anni e intossicato alcuni pazienti. A decidere è stata la Questura di Bergamo che ha sottoposto a sequestro il piano intaccato dal fuoco. Il primo e il secondo piano sono stati chiusi ma non risultano sotto sequestro. Alcune stanze sono già state ripristinate, ma i lavori proseguiranno per tutta la giornata. La torre 7 è comunque ancora vuota e non si conoscono le tempistiche per il rientro dei degenti (un'ottantina, da ieri ricoverati in altri reparti o in altri ospedali) della Psichiatria, dell'Oncologia e della Nefrologia.

Le indagini, coordinate dal pm Letizia Ruggeri e affidate alla squadra Mobile della questura, dovranno individuare eventuali inneschi. Il giorno dopo la tragedia l'ipotesi più accreditata è che sia stata la diciannovenne a dare fuoco con un accendino dopo un primo tentativo di suicidio alle 9,30. 

L’ospedale in un comunicato fa cenno allo stato alterato della giovane: "La paziente deceduta era stata bloccata pochi istanti prima dell’incendio a causa di un forte stato di agitazione dall’équipe del reparto. Scattato l’allarme, nell’ambito delle procedure di evacuazione dei pazienti prontamente attivate, il personale infermieristico ha aperto la porta della camera dove si trovava la diciannovenne per portarla in salvo. Ma il personale si è trovato davanti a un muro di fumo e nonostante l’uso dell’estintore non è stato possibile raggiungerla. Hanno tentato diverse volte, anche con gli addetti della squadra antincendio, senza purtroppo riuscire. Al momento, l’ipotesi più probabile – fanno sapere dal Papa Giovanni XXIII – è che le fiamme siano divampate proprio in quella camera. La perquisizione personale e della stanza, prevista in psichiatria per ritirare oggetti pericolosi, è stata eseguita anche nella mattina. La direzione e tutto il personale sono profondamente scossi e addolorati da quanto è accaduto. Un’indagine interna è già stata avviata". 

Link all'articolo: 
https://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/incendio-ospedale-morta-1.4737691

 
 Altri spunti di riflessione sull'articolo de Il Foglio:
https://www.ilfoglio.it/salute/2019/08/15/news/morire-legati-a-un-letto-d-ospedale-269567/

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963