C’era
tanta gente, mai vista tanta nella mia vita ed erano tutti venuti per
sentirlo. Qualche cane abbaiava e un venditore di focacce urlava per attirare acquirenti. Era bello lui, soprattutto i suoi occhi, sembrava guardare sempre ciascuno negli occhi. Le donne impazzivano per lui, ma nessuna si diceva potesse averlo, ma la gente mormorava di una. Una voce, una voce unica la sua, incantava tutti con le sue favole. Rideva, si che rideva quando gli chiedevo perché.......C’erano alcuni con lui, alcuni che lo seguivano sempre, non come me che ero li solo per curiosità e per amicizia. I
soldati controllavano i documenti, parlavano di
lui come di un folle e i preti peggio ancora, ma si sa che i preti non
vogliono mai nulla che mini il loro potere. Lui
rideva di tutto questo, e rise ancora di
più quando gli chiesi se ero io il demonio di cui a volte parlava. Io
gli dicevo che la gente non capiva, che raccontavano di lui cose
assurde e impossibili e che si stavano approfittando della sua buona
fede. Solo allora, solo allora smise di ridere e mi guardò negli occhi. Stava per dirmi qualcosa, ma si fermò e alzò le spalle ancora una volta. C’era tanta gente quel giorno e quando iniziò a parlare tutti rimasero in silenzio per ascoltarlo. Le donne guardavano i suoi occhi, le donne s’innamoravano di lui, ma lui sembrava non darsene conto. Poi
moltiplicò quei pesci e quei pani e io inizia davvero a pensare di
essere io il demonio di cui tanto parlava, ma mi misi a ridere anche io
come Lui.