Certe cose è meglio che restino nel campo del sogno o dell'immaginazione: appena fanno il loro ingresso nella realtà, qualcuno si precipita a distruggerle. |
"...c'è qualcuno che ti aspetta e vorrebbe accompagnarti,
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Capita, di notte, di vivere un'altra vita all'interno dei sogni. A volte assurda, a volte fantastica, altre ancora assieme a chi non c'e' piu'. Ma, rinfusamente, non e' di questo che voglio scrivere. Gia', perche' puo' invece anche capitare di non riuscire a dormire ed in una sorta di limbo, ritrovarsi col proprio altro io. Quello profondo e nascosto magari pure a se' stessi, che ti pone le domande piu' difficili e pretende risposte che di giorno non potresti mai dare. Istanti che al risveglio ti paiono offuscati ed impossibili, ma che in quei momenti, durante i quali il tempo pare rallentare fino a fermarsi, sono vividi e carichi di una tensione emotiva tale da farti toccare con mano cio' che forse neppure esiste. No, non sono diventato psico qualcosa. Ho solo riascoltato dopo tanto tempo questa canzone degli After Forever. Alle 2 di notte, cercando di prendere sonno e chissa'... qualche risposta...
At night, assimilate life It's there; cause there's so much we don't know And a face with no features or name
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"OM TARE TUTTARE TURE SVAHA"
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Gli alpinisti, quelli veri, sono così: poche parole, quasi mai sbagliate. Una stretta di mano ed una pacca sulla spalla, lassù, sulle cime e poi via, sempre uniti da quella corda sacra ed inviolabile. Senza paura, ma con timore e rispetto. Con coraggio, ma con prudenza e sicurezza. Ed è uno di questi, che mi iniziò molti anni or sono, alla progressione fra le rocce. I primi passi alla palestra naturale di Virle, quindi la falesia di Caionvico e la sua "Tana dello scorpione", il granito di Rogno. E poi in un continuo crescendo di difficoltà, le prime salite alpinistiche: la Corna delle Capre, il Ciavazes, la Val di Mello, il Monte Fumo, il Cop di Breguzzo... Ma quante pareti abbiamo percorso insieme? Ieri te ne sei andato. Come tuo solito, con riservatezza, con quelle bracce concerte, lo zaino già caricato sulle spalle e la tua "Allora, non sei ancora pronto?", come a rincorrere il prima possibile quel qualcosa che solo lassù si riesce a trovare e che "ti riempiva" l'anima. Grazie Beppe! Sono certo che ovunque tu sia, potrai riempirti delle tue montagne, delle tue stelle e di quei cerchi nel grano che tanto hai amato. La corda è libera, ora puoi volare. |
Inviato da: scorpione602
il 27/04/2015 alle 23:39
Inviato da: Afroditemagica
il 14/04/2015 alle 01:17
Inviato da: lareginanera_nera
il 29/04/2014 alle 14:54
Inviato da: lareginanera_nera
il 19/04/2014 alle 08:32
Inviato da: gabrielliluca
il 18/04/2014 alle 20:42