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La teoria della classe agiata


Thorstein Vebler , economista e antropologo, nel 1899 pubblicò "La teoria della classe agiata"Egli rilevò, che fin dall'antichità, l'uomo distinguevatra gesta gloriose e gesta industriose.Le prime lo mettevano in contatto con le forzeincontrollabili della natura (bestie feroci e nemici),mentre le seconde con forze più controllabili(i campi coltivati, l'artigianato).Poi incorporò le gesta in oggetti fisici:nel primo caso abbiamo i trofei, nel secondoi prodotti quotidiani del lavoro.Essendo parte della sua natura l'istinto predatorio,vale a dire l'idea di primeggiare con gli altri,l'uomo tenta di accumulare trofei legati alle gesta gloriose.se invece prevale il suo istinto all'efficienza, cioè lo stimolo a fare le cose per bene,l'uomo rivolge la sua attenzione ai prodotti industriosi.in seguito con la civilizzazione, diminuisce l'accettazione sociale della guerra come valore, ma rimane l'idea di una gerarchia di prodottibasata sullo status che esse sono in grado di fornire.Ecco dunque i prodotti-trofeo.I prodotti più inutile, sono i più belli.Nel passaggio da comunità-villaggio a società di massa,quando non ci si conosce più tutti,come era nel villaggio, sono d'aiutoi prodotti-trofeo più visibili anche all'occhiopiù superficiale, come lo sconosciutoincontrato per strada.Per fare un'esempio un abito eleganteo una Ferrari Testarossa.Chi fa invece un lavoro piùproduttivo ad esempio che richiedel'impegno di parecchio tempo risultameno visibile, ma più preziosoper la società tutta.La succitata opera di Vebler, non prendein esami i trionfi sportivi,ma anche in quel caso abbiamo una diversavisibilità, ad esempio fra il campione di calcio o il campione di uno sport minore.In entrambi i casi si tratta di trofeie non di produzione.Infatti cos'è ad esempio un goal,e cosa produce?Lo vediamo, ma è intangibile,rispetto ad esempio ad un' auto.