Il mignolo

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Solitamente è in questo periodo che mi chiedo quando ritorni la primavera, comunque vadano le cose, ogni anno. Sono su una terrazza, ora, lontana da tutto e da tutti, un po' sola, per metà, un po' in compagnia, per l'altra metà. Fondamentalmente sola, l'orario è quello che è. Ieri sera si è avverato un piccolo sogno, alla fine mi sono ritrovata in una piscina, con tutte le emanazioni fiabesche che può regalare l'acqua, il vapore che si alza verso il cielo nero pieno di stelle ed il silenzio. Non ero sola, un occhio alla testa di mio marito che non sparisse in quella profondità, lui non sa nuotare, mi fa tenerezza. -Non allontanarti troppo, stai davanti a me, voglio vederti-. E non c'era nessuno, ed era bellissimo. Non c'era più cicatrice, non c'era più limitazione. La nebbia saliva e non avevo timore di nulla, con il cuore estasiato da tanta bellezza. E così ho iniziato a coprire i ricordi, ieri pomeriggio ero proprio dietro ad un camion e stavo per uscire dall'autostrada, ho guardato la persona accanto a me, l'indicatore segnava già la marcia stabilita, non solo stradale ma forse anche quella della mia ostinazione e di un codice d'onore senza senso -che grande inganno penso-, così al bivio ho superato il camion, a sorpresa ho cambiato indicatore, ho accelerato ed ho proseguito mentre sorridevo e placavo lo stupore divertito di chi era con me - ma, non dovevamo uscire qui?- - in questi due giorni facciamo quello che ci pare, ora ti porto a Venezia, speriamo non ci sia l'acqua alta- e non c'era. Ora non c'è più amarezza, ho vissuto un luogo con la persona giusta - che grande inganno era, non ho ammazzato nessuno-. E fra poche ore ne vivrò un altro, riempirò le mie giornate, spero di riuscirci.il 2 gennaio c'è la TC. Ed ho paura.