Il mignolo

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Oramai è chiaro, questo non è un blog nato per riscuotere adesioni, per guadagnare fama, per cercare compiacenza. Questo è uno scritto dettato dall'esigenza di sputare fuori determinati vissuti interiori, nei confronti della realtà che vivo. Mi sono quindi interrogata nei riguardi di una sua, seppur minima, funzione sociale, se in qualche modo alcuni termini, alcune parole possano essere condivise e magari di supporto a chi si ritrova a vivere esperienze simili. E quindi sì, il mio intento sociale ha trovato definizione nel dubbio che mi sono posta: condivisione. Un obiettivo e uno strumento sempre e comunque presente nelle mie azioni quotidiane e che raramente è stato accantonato se non per cause di forza maggiore, alle quali mi sono arresa, oppure ho rispettato, oppure più semplicemente ne ho preso atto, andando contro la mia natura. (È di una noia infinita il mio rimando sempre al passato, e, cosa non da poco, in netto contrasto con chi, oggi, mi vede coriacea. Eppure attraverso momenti di debolezza estrema, languore allo stomaco ed emozione vibrante in gola. Alternati a parentesi di stallo emotivo e noia dispersiva). Così, è accaduto un fatto. Tanto per essere coerenti con quanto scritto sopra. Nella mia tac c'è qualcosa che non va. E quindi se, da dicembre scorso, i miei esami potevano essere ripetuti semestralmente, ora avranno cadenza bimestrale. Mi sembra una clamorosa retrocessione. Un po' come passare da una serie A a una C. Senza aver giocato nessuna partita.