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Tempo fà incontrando un caro amico sul web, mi sono resa conto di quanto peso hanno nel presente le occasioni perse.

 

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I GIORNI SPECIALI


Che belli i giorni speciali...quelli che ricordi per tutta la vita, che ogni tanto un profumo, un colore o una situazione simile a quella vissuta ti fà rivivere la stessa emozione.

Quelli della mia vita sono stati quattro....
due sono legati ai miei quattro figli... due sono stati due tuffi ben riusciti, penso a quei due giorni e mi chiedo se mai avessi la possibilità di riviverli, cosa sarei disposta a fare...penso che la svolta sia stata davvero questa, dopo tutto, ho raddoppiato le gioie!!!

due a tutto quello che c'è stato prima di loro...
Il primo è stato l'incontro con quello che poi doveva diventare mio marito...strano, ma oggi, rivivendo quel giorno, non l'avrei mai pensato, eppure è stata una bellissima scoperta....
L'altro ed ultimo....penso che sia proprio questo anno della mia vita, una svolta decisiva, fare la mamma a tempo pieno, curare la mia famiglia ed ultimo ma non ultimo passaggio, la consapevolezza che questa storia è finita, anche se restano i ricordi, posso davvero confermare oggi, che io sono VIVA!
 

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Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da francesca19720
 

Mi manca un tassello, sono certa che è uno...ma difficile da trovare, dalle domande, dai ricordi alcuni frammenti li ho messi assieme....ma un tassello mi manca ed è la chiave di lettura di tutto questo pezzo di vita.... non potrò mai  partecipare completamente ..se non lo troverò.....

 
 
 

La svolta continua...

Post n°20 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da francesca19720
 

Non cercavo un uomo un compagno, sentivo solo il bisogno di avere delle persone vicine, anche se sottovalutavo la mia famiglia, i miei amici, i miei colleghi, ma cercavo qualcosa che forse neppure io riuscivo a capire.
Iniziai a frequentare questo ragazzo, che dopo il primo approccio con la mia storia, non mi chiese nulla, nè particolari, nè motivazioni, io andavo bene così e basta....
quella fù davvero la svolta....
quel momento lo ricordo adesso, non ero solo apprezzata per quello che apparivo, ma per quella che ero....
ecco...questa penso fù la grande svolta.
Continuai a lavorare, continuai a darmi da fare per ritrovare una vita "normale" in un mondo che in quel momento non mi apparteneva, ma dovevo scendere a compromessi forse.....a lasciare prima il giudizio volto alle apparenze e poi a tutto il resto, questo era quasi voler dare una seconda opportunità a qualcosa che a me stava stretto.....
Non era quasi possibile una resurrezione così rapida, la consapevolezza della morte, mi aveva improvvisamente catapultata in un mondo che fino a quel momento avevo rifiutato.....eppure era così....non mi ero adattata ma adeguata a quello che a me non andava bene, a tutto quello che io fino a quel giorno avevo contrariato, schifato e  rifiutato, eppure, era un passaggio obbligatorio.....per poter passare poi ad essere considerata per quello che ero davvero, buona o cattiva, giusta o sbagliata, ma per essere accettata per quella che ero....

 
 
 

La svolta

Post n°19 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da francesca19720
 

Ero arrivata alla fine, ma fortunatamente ci fù la svolta, il momento in cui decisi che davvero valeva la pena riprovare a vivere, dovevo trovare la forza di rimettermi in piedi, ricominciare a sorridere, ma quando succedeva, ricordo che mi faceva male il volto, non ero abituata a sorridere, mi facevano schifo i miei denti e mi sentivo un ebete...che cosa strana.......questa cosa mi succede ancora, poi non ci penso,cerco di pensare ad altro, ma sò che chiamarlo "altro" è RIDUTTIVO!!!
penso a quanto di buono ho e me ne frego!
Avevo appena avuto un lavoro, una persona mi aveva proposto un lavoro come segretaria in un'importante azienda, pensavo di non farcela, di non riuscire a svolgerlo, se non per il mio aspetto fisico.....sapevo di avere in parte quei canoni che si ricercavano per una figura del genere, un buon biglietto da visita. Una ragazza giovane e bella che poteva comunque presentarsi ed apparire ...
accettai....sperando che quello poteva essere il mio grande salto!
Dopo il mio colloquio, fui presa, non tanto per la mia esperienza, ma per il fatto che io ero una persona bisognosa di aiuto, ed una persona che apparentemente poteva essere un buon biglietto da visita. Naturalmente la mia storia era conosciuta da pochissimi, il dolore che provavo, la frustrazione, era tutto messo in secondo piano. Ma io ne avevo bisogno, sentivo davvero il desiderio di voler risorgere.
Iniziai il mio lavoro, con la paura delle persone care, la paura che potessi cadere al lavoro, che potessi avere dei mancamenti, ricordo che quando ero seduta davanti a quella scrivania, tutto quello che vedevo attorno girava come in una giostra, così mettevo in bocca una caramella ed era come se resuscitavo...
che cosa strana...una caramella, una bomba che in quel momento mi faceva stare bene....ma che io in fondo non volevo...ma dovevo mangiare....
Passarono i giorni, non successe nulla, se non avere quello che sempre avevo desiderato, essere guardata con occhi diversi, in un ambiente diverso, potermi vestire e sfoggiare le mie ossa....che schifo penso ora!
ma che grande soddisfazione che era, se ripenso a quei momenti....e quanta lucidità avevo per capire e pensare che piacevo per quello che si vedeva subito e basta!
Se ci penso oggi è tremendamente triste....ma se torno indietro di anni, penso a che soddisfazione provavo...
Dopo poco tempo, ebbi di nuovo una vita sociale modesta, uscivo, era estate, ed in questi posti dove io vivo c'è davvero vita!
iniziai ad accettare inviti di vecchi amici, di conoscenti che mi avevano teso quella famosa mano che avevo sempre rifiutato....
Una sera, su una bellissima spiaggia conobbi un ragazzo magrissimo, non troppo bello, ma capii subito che era l'uomo che mi avrebbe accompaganata per tutta la vita.
Iniziammo a frequentarci, io non ero di certo innamorata e neppure lui....ma il tempo, le nostre vite e  le nostre esperienze...ci avvicinarono...ci fecero sentire partecipi l'uno dell'altro....e questo per me era più importante dell'amore......



 
 
 

Anoressia Tutto come un'abisso

Post n°10 pubblicato il 29 Settembre 2008 da francesca19720
 






Così ci si sente, come in un abisso, come se un vortice ti risucchia e tu hai perso il controllo della situazione, stai lì a guardare e invece di poggiare i piedi a terra, perchè vuoi farlo, sprofondi in un vortice, lento, che ti risucchia pianissimo, te ne accorgi, ogni tanto scorgi una mano che ti vuole prendere ma fai finta di non vederla. Questo è quello che succedeva, non volevo che qualcuno mi portasse con i piedi per terra, che mi ricominciasse a far vivere, equivaleva ad ingrassare, tornare indietro, come avrei potuto permettere di rovinare tutto il mio lavoro?? come potevo dare la possibilità a qualcuno di aiutarmi? in realtà era questo quello che stavo facendo. Iniziò così il calvario, gli svenimenti erano sempre più frequenti, erano quasi giornalieri, non riuscivo più a stare in piedi, stavo lentamente morendo, dentro lo ero già, non provavo dispiacere per le lacrime di mia madre, ma solo fastidio, non mi importava degli sguardi dei miei cari amici, della loro volontà di starmi vicino, vogliono solo farmi tornare quella che ero prima ed io non lo voglio, questo pensavo....Le visite al pronto soccorso si fecero quasi giornaliere, la sera crollavo a terra, cadevo di peso, le mie ginocchia erano livide, il mio bacino evidente, le ossa si contavano, ma nonostante questo, il mio specchio rifletteva sempre un'immagine che a me non piaceva, tonda, con il mio grande seno e la vita arrotondata, ma era quello che i miei occhi vedevano...non era quello che ero davvero. Ormai ero arrivata a 42 chili dai miei 76, nonostante questo, io ero sempre quella di un anno prima, era quello che io vedevo e non mi importava dei commenti di mia madre, del suo dolore, io dovevo vedermi come volevo, non ci sarei mai riuscita, ma chi lo capiva?? il mio cervello era in un'altra dimensione. Una notte, il malessere fù più brutto e forte del solito, pensavo di morire, in realtà stavo morendo, lentamente, qualcuno mi dava per spacciata...e non aveva tutti i torti. Durante questa visita al PS dove ogni volta mi reidratavano con una flebo e mi rispedivano a casa, chiamarono un medico, che ricordo ancora....parlammo tanto, ed io piansi, ci sapeva fare, aveva davvero capito cosa stava succedendo ed andò dritto al dunque, in dieci minuti mi fece vomitare tanti di quei pensieri che non sapevo neppure io di avere, uscimmo dalla stanza, dove c'era mia madre ad aspettarmi, lui mi mise una mano su una spalla, e rivolgendosi a mia madre disse "signora, sua figlia è depressa, ha bisogno di aiuto, la porti in un centro, dove troverà questo medico..."
Dopo una settimana, mi ritrovai seduta davanti ad un uomo che non conoscevo a cui avrei dovuto confidare le mie cose più intime e a cui avrei dovuto dar conto di quanto avevo fatto fino a quel momento. Ma come avrei potuto raccontare del mio lavoro?? non era ancora finito, non potevo mica svelare il segreto ....io pensavo stupidamente che nessuno avesse potuto capire e interferire...e invece...proprio lui mi aiutò a risorgere. Uscii da quell'ambulatorio con un foglio ripiegato tra le mani, mia madre era lì ad aspettarmi, c'era una sfilza di robaccia da prendere....era iniziato il calvario, la sofferenza e la lotta tra il mio desiderio di continuare il mio lavoro, e la volontà di chi mi circondava di vedermi risorgere.
Le sedute iniziarono a essere settimanali, ma non potevamo più continuare ad incontrarci in quella struttura, ma in una privata, dove ogni volta avremmo dovuto pagare, ed io pensavo...."stiamo pagando una persona che stà rovinando tutto il mio lavoro, tutto quello che io fino ad ora ho fatto....non è possibile". Lo odiavo, odiavo chi mi aveva portato lì, odiavo i miei amici, non volevo che nessuno mi commiserasse, io non volevo essere guardata con occhi diversi, ero diventata quella "Franceschina", piccola, tanto piccola da esser contenuta nel palmo delle loro mani. Ma questo a nessuno piaceva, nessuno capiva quanto fossi orgogliosa di mostrare le mie ossa, e le mie occhiaie...io lo ero!! avevo quasi raggiunto quello che doveva essere il mio lavoro, ma non bastava, dovevo riprendere il controllo, pensavo stupidamente......dovevo "tenermi in piedi", non prendere quella robaccia che mi faceva rilassare e non pensare, che mi distoglieva dal mio "lavoro", che mi faceva mangiare! io non potevo! ma soprattutto non volevo!!! 

 
 
 

Scrivere "Il mio Senso..."

Post n°9 pubblicato il 29 Settembre 2008 da francesca19720
 

Quando si scrive, non ci si guarda negli occhi, non ci si scopre fino in fondo e così si protegge l'interlocutore da potenziali imbarazzi. Anche se io personalmente voglio guardare negli occhi e capire davvero se tutto quello che l'altro mi dice me lo dice con il cuore...
Io tento di farlo ora, anche se sò che non tutto sarà leggero, che quello che scrivo potrà turbare chi legge, ma sento il bisogno di farlo e di condividere con le persone che amo soprattutto, tante cose...tante esperienze che questa storia mi ha portato ad essere come sono oggi.
Scrivere e rileggere le proprie emozioni, le cose successe, è la più bella cosa che possa esistere, perchè si studia la storia a scuola??
perchè noi siamo il frutto di quello che abbiamo fatto in passato, lo stesso per ogni singolo individuo che ama riportare nero su bianco le proprie esperienze, per me, ha lo stesso significato, scrivere, anche se non si guarda negli occhi, equivale a trasmettere qualcosa di profondo che non si riesce a dire...o non si può spiegare a parole, qualcuno un giorno mi ha detto, che il linguaggio scritto non è come quello parlato...è verissimo!!
ma se il fine è lo stesso perchè non farlo??
Non sò se capita solo a me, ma mentre faccio le mie cose e sono tante, penso, mi passa un pensiero, che sia ispirato dal presente o dal passato non importa, così, lascio tutto quello che stavo facendo, mi siedo e scrivo anche solo dieci parole, ma se non lo faccio subito, il pensiero mi scappa e non torna più.
Quando scrivo, penso sempre ai mei figli, penso che un giorno loro dovranno sapere e penso anche che leggendo per me sarà più facile, le cose scritte oggi le vedo come quei ricordi che nessuno mi può toccare! La cosa più triste adesso è il fatto che se mai avessi scritto in passato non dovrei ricercare molti momenti, magari soffrendo anche un pò, ed ecco che tornano i famosi Flah, tutto frammentario spezzettato difficilmente riconducibile a prima o dopo questo o quello, ma comunque successo, se mai l'avessi scritto, non dovrei ripercorrere il tutto cercando di mettere assieme tuttio come un puzzle..... forse il bello è proprio questo, stò costruendo i miei pezzettini e mano a mano li rimetterò assieme, sono convinta che ne verrà fuori un quadro bellissimo senza contorni grigi...ma con tutti i colori del mondo!

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: francesca19720
Data di creazione: 28/09/2008
 
 

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