Imiei2centesimi

4 VOLTE SI!!!!


di  Otta Von BassManca all’incirca una settimana alla votazione per i quattro referendum abrogativi di interesse nazionale e se in rete la loro importanza è stata più e più volte sottolineata, così non è stato sui media maggiormente accessibili a tutti, come le reti televisive o i giornali.Se in questa parziale censura vogliamo vedere l’intenzione di tenere allo scuro i cittadini circa i motivi del voto e non raggiungere così il quorum del 50% + 1 di chi ha diritto di voto, necessario all’approvazione del referendum, nel nostro piccolo ci pare doveroso invitare quante più persone ad andare a votare, perché questa volta ne va davvero del nostro benessere.Al seggio ci verranno consegnate quattro schede di colore diverso, che non dovranno essere sovrapposte mentre apponete il voto, poiché hanno le qualità della cartacarbone e la presenza di eventuali segni potrebbe causare l’annullamento della scheda stessa.I primi due quesiti (scheda rossa e scheda gialla) riguardano la privatizzazione e la possibilità di lucro dell’acqua. Votando sì decidete di abrogare le norme che prevedono gare di appalto per affidare i servizi pubblici locali a enti private e, nel secondo caso, le norme che stabiliscono il prezzo per l’erogazione dell’acqua. In parole povere, farete in modo che l’acqua del sindaco, come viene scherzosamente chiamata, non venga gestita da privati che potrebbero speculare sul liquido blu, obbligandoci a pagare tariffe altissime per un bene vitale. Senza troppa fatica potrete trovare informazioni sui luoghi in cui la privatizzazione era passata e che ora vogliono tornare all’amministrazione pubblica, non solo per via dei costi insostenibili, ma anche per la situazione che viene a crearsi con la siccità, quando si assiste anche a forzati razionamenti, con le conseguenze che potete immaginare.Il terzo quesito (scheda grigia) riguarda l’abrogazione delle norme che consentono di produrre energia nucleare in territorio italiano. Non per sempre, come alcuni sostengono, ma almeno per i prossimi cinque anni. Se votate sì decidete per l’utilizzo di altri tipi di energia meno pericolosi e per le cosiddette fonti rinnovabili, anche se l’Italia potrà continuare a comprare energia dagli stati vicini che sfruttano il nucleare. Tutti avete sotto gli occhi le immagini dei reattori di Chernobyl e Fukushima, ma forse non tutti sapete che i nostri impianti sono obsoleti e poco sicuri e che la maggior parte del territorio italiano è a rischio sismico (nonché a rischio Tsunami nelle regioni più meridionali!): le regioni al sicuro dai terremoti, come Sardegna o Lombardia, inoltre si sono già dette contrarie a ospitare centrali sul loro territorio. Ricordate che le radiazioni sono un pericolo subdolo, non le vedete, ma i loro effetti agiscono su di voi anche per anni, causando tumori e malformazioni e mutazioni sugli esseri viventi e inquinando il terreno e le falde acquifere. Se non siete convinti o volete convincere qualcuno su quanto sia pericolosa l’energia atomica potete trovare su internet i dati sulle malattie infantili, anche in bambini appena nati, e le immagini esplicite, e molto forti, quindi fate attenzione se siete particolarmente sensibili, dei danni causati dalle radiazioni, immagini che, a mio parere, valgono più di qualsiasi trattato.Infine, il quarto quesito (scheda verde) prevede l’abrogazione “di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale”. Tali norme sono considerate anti-costituzionali poiché rendono il Presidente del Consiglio e i Ministri diversi dai “normali” cittadini di fronte alla legge, che dovrebbe essere uguale per tutti: tali cariche, infatti, possono usufruire del legittimo impedimento, nascondendosi dietro il proprio ruolo, per sfuggire a procedimenti legali che li vedono coinvolti, anche adducendo scuse francamente risibili, cosa che, se protratta negli anni, potrebbe portare alla prescrizione dei procedimenti medesimi. Votando sì decidete che la classe politica italiana, pur nella sua importanza, è uguale alla persona più umile in ambito legale, com’è giusto che sia in un paese democratico.Per concludere, vi invito di nuovo ad andare a votare e, se potete, portate anche chi non vorrebbe spiegandogli perché stavolta il referendum è un diritto, ma soprattutto un dovere di tutti.