Imiei2centesimi

I LOGICI NON DANNO I NUMERI


Sono rimasto impressionato dalla recente polemica sollevata circa i comportamento del Prof. Odifreddi. Il famoso logico è stato citicato più volte anche attraverso canali "mediatici", il fatto nasce da una polemica circa il suo comportamento. La sua reazione di attacco (in realtà si è solo difeso, prima pubblicando una lettera aperta su un giornale, poi in televisione), a mio parere ragionevole e veritiera (nel senso che all'ipocrisia ha contrapposto, ovviamente da logico, la realtà dei fatti: il re è nudo), può essere sembrata ai più irrazionale e spropositata...riporto qui di seguito solo una parte del discorso contenuto nella lettera aperta:Signor ministro, leggo (o meglio, mi hanno segnalato di leggere) su Il Giornale di famiglia del presidente del Consiglio che sabato scorso, alla sedicente Festa della Libertà organizzata dall'altrettanto sedicente Popolo della Libertà al Palalido di Milano, moderata (si fa per dire) dal condirettore dello stesso giornale, lei ha tuonato contro «l'intolleranza antisemita del superfluo matematico Piergiorgio Odi-freddi, ex docente baby pensionato», che ha osato restituire il Premio Peano «quest'anno assegnato a Giorgio Israel, ai suoi occhi colpevole di sionismo, ma soprattutto di essere consulente del ministro».Lei ha poi continuato, con stile e in punta di fioretto, dicendo che «gli imbecilli non mancano mai», e che «le parole di Odifreddi denotano razzismo, incapacità al confronto e stupidità». E ha terminato allargando il discorso, assimilando il mio gesto alla «modalità tipica della nostra sinistra, quella di combattere il governo e Silvio Berlusconi a qualunque prezzo, a costo di insultare allo stesso tempo la maggioranza dei cittadini che lo votano». Mi permetta di rispondere nel merito alle accuse che mi rivolge, fingendo che esse siano in buona fede e dettate dall'ignoranza dei fatti. Naturalmente non posso dir nulla sulla mia imbecillità e stupidità, e mi fido del suo giudizio: in fondo, lei è un valente avvocato che ha superato una difficile abilitazione a Reggio Calabria, dopo una laurea nella vicina Brescia e un precedente passaggio da un liceo pubblico a uno privato, mentre io sono soltanto un modesto docente universitario che ha vinto facili concorsi da assistente, associato e ordinario nell'Università pre-Gelmini, ed è poi andato in pensione dopo 38 anni e mezzo di servizio (e non dopo una sola legislatura in Parlamento).il resto del discorsolo potete trovare qui:di Piergiorgio Odifreddi (da Il Fatto Quotidiano 1 ottobre 2009) -son curioso di sapere voi come la pensate...