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Autocromie


 Autocromiedi Axmm Riprendiamo, giusto per non perdere il vizio, un post che parla di arte. Cosa sono le Autocromie? Non credo che la maggior parte delle persone che leggano lo sappia. Anche le persone appassionate del settore faticheranno prima di collocare e focalizzare l'argomento semplicemente dal suo titolo.Ebbene, bando agli indugi, in questo piccolo post parliamo di fotografie, e nella fatispecie degli antenati della foto a colori. Per una serie di approssimazioni la foto, nata come procedimento scientifico di cattura e riproduzione della realtà, nasce prima in bianco e nero e poi a colori.Il primo brevetto risale addirittura al 1903, per divenire commerciale nel 1907. Gli autori furono i famosi Lumière, i due fratelli noti per l'invenzione del cinema.Purtroppo nonostante l'invenzione fosse interessante e gradevole alla vista la sua diffusione decrebbe a causa dei costi e del procedimento particolarmente complicato. In parole brevi e cercando di spiegare in maniera più semplice possibile, lo sviluppo della foto avviene grazie alla sintesi additiva. Venivano creati più strati con granuli di farina di fecola di patate colorata di tre colori base. Verde, blu-violetto, e arancione, per la precisione. Il nero invece è riempito dal nerofumo. Tenete conto che il primo risultato stampato su vetro è il corrispettivo del negativo, che poi viene ribaltato e stampato su supporto fotografico. L'effetto da vicino era come quello dato da un quadro puntinista. Era poi l'occhio dell'osservatore che colmava gli spazi, e il risultato a distanza era quello di una perfetta foto a colori. L'ultima cosa che da un taglio divertente, mentre i colori diffusi erano quelli su citati quelli che appaiono nel brevetto erano Rosso, Giallo e Blu... cosa c'è di divertente direte voi? Pensateci la prossima volta che cambiate le cartucce alla stampante...