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Waking Life


di Axmmrecensione: Titolo originaleWaking LifePaeseUSAAnno2001Durata99 minColorecoloreAudiosonoroGenereanimazione, drammatico, fantasticoRegiaRichard LinklaterSoggettoRichard LinklaterSceneggiaturaRichard LinklaterAnimatoriJason Archer, Paul BeckFotografiaRichard Linklater, Tommy PallottaMontaggioSandra AdairMusicheGlover GillScenografiaBob Sabiston Waking Life - Risvegliare la vita è un film girato in rotoscope. È del 2001. L'intero film è stato girato usando video digitale su cui successivamente una squadra di artisti - tramite computer - ha disegnato linee stilizzate e colori per ogni fotogramma. Questa tecnica (chiamata Rotoshop) è simile in certi aspetti allo stile di rotoscope del regista Ralph Bakshi, stile inventato a sua volta negli anni venti.Il titolo è un riferimento alla massima di George Santayana che dice "[s]anity is a madness put to good uses; waking life is a dream controlled" ("l'esser sani di mente non è che pazzia tesa al buon uso; la vita da svegli è un sogno sotto controllo"). La trama Waking Life tratta la condizione di un giovane che si trova persistentemente in uno stato onirico. Il film segue il protagonista mentre osserva - e più tardi partecipa a – discorsi di filosofia che tessono insieme temi come apparenza e realtà, il libero arbitrio, le relazioni con se stesso, le relazioni con gli altri e il senso della vita. Nel corso del film si toccano altri argomenti, come l'esistenzialismo, il postumano e le teorie di Andrè Bazin. Si parla di un sagglio di Philip K. Dick, Come costruire un universo che non cade a pezzi due giorni dopo, introduzione alla sua raccolta di racconti brevi Spero di arrivare presto.Con il tempo, il ragazzo giunge alla conclusione di star sognando e di essere incapace di svegliarsi. Uno dei temi principali è infatti il sogno lucido. Questo non è altro che, come viene spiegato nel film, una diversa condizione di coscienza che permette al sognatore (chiamato onironauta) di prendere coscienza del fatto che sta sognando.Verso la fine il film si fa più cupo, il protagonista infatti teme di esser morto. Questa convinzione deriva da credenze di antichi popoli, da particolari nozioni che la gente incontrata gli dice direttamente o indirettamente.Da questo punto di vista il film ricorda Accadde al ponte Owl Creek di Ambrose Bierce.Il film in sostanza si incentra non tanto sulla trama, che è un delirio quasi inesistente, quanto sui dialoghi, o sui monologhi a seconda dei punti di vista. I riferimenti per cinefili qui nascosti sono my dinner with Andrè di Louis Malle, Mindwalk di Capra e forse per i dialoghi interminabili e di taglio filosofico ricorda Slacker di Richard Linklater.Con questa recensione spero di inaugurare una serie di piccole recensioni di film che a mio parere vale davvero la pena di vedere.Questo è un film che ritengo indispensabile da vedere, ovviamente sempre nel mio piccolo. Se questo ed altri film che intendo segnalare saranno anche per voi indispensabili, di vostro gradimento o totalmente inutili mi piacerebbe saperlo attraverso questo post.Grazie e buona visione ;)