Immaginevolmente

Post N° 329


Ieri mattina da brava maestra precaria mi sono lanciata con altre tre mie colleghe più “anziane” alla mia prima riunione sindacale. Devo dire che a parte la previsione della valle di lacrime che ci disegnavano nel futuro della scuola, ero tranquilla e ottimista, come sempre, “ma si, non diventerò mai una maestra di ruolo, ma le scuole pagheranno per avermi... mhuahahahahaha!!!”, oppure, e questo era veramente tragico, “tanto da grande farò la cantante... mhuahahahahahah!”, o ancora “prima o poi mi capiterà una botta di culo, e allora...” ... insomma, i miei pensieri erano partiti, andati, perduti, nisba, nada, nulla. Però, e questo è importante, ero felice. Comunque, la riunione è stata una palla pazzesca, soprattutto perché i due oratori avevano il ritmo di un blues suonato dalle lumache.Finalmente Emma si volta, - Via. E prima di rientrare, caffè. -Era la parola magica “caffè”! I miei sensi si sono risvegliati come le marmotte in primavera.Quindi scivoliamo fuori dai nostri posti e ci dirigiamo verso l’uscita della sala. Ma ecco che mentre chiudo la fila di maestre fuggitive intravedo tra mille donne un trio di uomini. Primo passo.L’occhio mi cade su quello al centro...- R.! Il mio prof di artistica delle superiori... - quanto mi stava sulle balle. Tentenno un po’, poi la mia troppa buona educazione me lo fa salutare. - Salve. -Va bhe. Secondo passo.Noto quello alla sua destra... - ... oddio,C. ! Il numero due dei simpatici, il prof di educazione fisica... -, questi Dio li ha fatti e poi li ha uniti nel lavoro. Di nuovo saluto, con più scazzo:- ... alve... -Li supero, alleluia... ma no... un momento... aspetta aspetta... quello a sinistra era... era... era...Avete presente cosa succede quando il cervello si disconnette da tutto il resto e le emozioni prendono il comando di tutta la situazione? Ecco. Torno indietro con un sorriso stampato e due occhi che sprizzano gioia e giubilo da ogni millimetro... Il mio prof d’italiano! Quello che mi ha fatto amare la letteratura! Quello che mi ha fatto amare la lettura! Quello che mi ha insegnato l’ironia! Quello che “se penso alla persona più sapiente di questa terra, ecco, mi viene in mente lui!”! Quello che al cineforum ha pianto in silenzio durante il racconto di un “salvato” dai lager. Quello che era il miglior professore mai esistito che io abbia mai avuto la fortuna di avere...Che ne so che cosa mi è preso, ma in un attimo mi sono trovata a terra accovacciata con le mie mani nelle sue, commossa come una pazza, e lui commosso come un pazzo, gli davo del “lei” e insieme mi veniva il “tu”, gli ripetevo a raffica: “prof, ma come sono contenta di vederla, lei non immagina, sono felicissima...”, quasi ubriaca, quasi innamorata, quasi chi lo sa...Da pazzi. Mai e poi mai avrei pensato di avere una reazione del genere nell’incontrare il mio professore di lettere delle superiori. E siamo stati lì proprio poco. Ma sapete quando avviene quello scambio di emozioni fortissime, quasi solide, quasi visibili...Ecco. Le ho smaltite solo verso sera. E se ci penso, ancora sorrido.Che folle. Ma quanto sono felice?!Sottointeso: gli altri due ex prof ci sono rimasti di cacca! Ah! Che strega che sono...