Immaginevolmente

Quattro birre e via... in buona compagnia...


Ho un concetto di favola perfetta...C’è una storia, e un intreccio, nel quale le scelte del protagonista compromettono ASSOLUTAMENTE la linearità della vicenda. Inizio “normale”. Poi le complicazioni. E la sensazione di sconfitta. La ripresa. La suspance. E l’esito positivo.Mi piace l’idea di Certezza. Un terreno piano su cui muovermi. Il sentirmi protetta. Il sentirmi totalmente libera, senza compromessi. E’ sintomo, forse, di debolezza.Ma i compromessi si muovono bastardi nella vicenda. Diventano sempre più spessi e pesanti. Sempre più ingombranti e amari. Somigliano sempre più a delle catene che bloccano i movimenti.Il NON-movimento è la morte.Essere morto in vita. Vivo ma morto. Senza emozioni libere. Senza la concessione di sentire quello che si sente. O peggio, il protagonista si concede il Sentire, ma lo annega nei principi di Giustizia.Io credo di essere davvero avvelenata (o avvelenante). Sto scomoda nei principi. Li riconosco, ma mi devastano (e spero di NON essere io devastante. Un attimo, mento: forse in realtà desidero esserlo, DEVASTANTE... ).Ogni cosa ha le sue regole.Io metto tutto in discussione (quindi la Certezza non basta???).La curiosità mi guida sempre. Seguo Me, e quello che mi cattura.Divento una bambina che vede per la prima volta l’arcobaleno....vorrei essere una briciola di cielo.