Immaginevolmente

Non aprite quella classe...


Ennesimo giorno di guerre varie nella mia I. Urla, spintoni, penne volanti, bambini rotolanti a terra, la mia bimba che mi piangeva nell’orecchia destra...Gabriele, la mia sfida N° 1, era incontenibile. Allora mi sono messa seduta vicino lui, che stava pasticciando la lavagna durante la lezione, nonostante varie minacce da parte dell’altra maestra.Lo guardo con espressione curiosa. Lui mi vede ma continua. Allora io parlo:- Senti Gabri, ma ti piace venire a scuola? -, lui prosegue a scarabocchiare la lavagna,- No. Non mi piace. Ci vengo perché sono obbligato. -- Ah. Quindi qui non c’è niente che ti piaccia? – gli chiedo.- No, niente. -- E i compagni? -- No, non mi piacciono. Qualcuno lo sopporto, ma poco. Ma sono io ad essere cattivo. E non m’importa. - . Dentro tremo per queste frasi. Fuori resto tranquilla. E continuo.- E quindi nemmeno le maestre ti piacciono... -- No, nessuna. -, risponde. Poi ferma il gesso in un punto e mi guarda, - tranne te. Te mi piaci. -Ci guardiamo qualche attimo, serissimi. A lui balla quasi il sopracciglio e gli occhi azzurrissimi poi tornano a guardare la lavagna. Mi viene da sorridere, e come sempre, seguo il mio maldestro impulso abbraccioso, e me lo stringo. E lui si fa abbracciare e anche stropicciare i capelli.  - Se non vuoi e ti da fastidio, dimmelo... –, gli dico,- Mmh, no. Non mi da fastidio. Va bene. -Wow.Questo momento idilliaco è durato poco. Appena ho tolto la mia attenzione a lui per recuperare la bimba che nel frattempo si era messa a scorrazzare furtiva nell’atrio della scuola, il caos è ridisceso su quella classe pazzesca.Però c'è stato un attimo in cui io è Gabriele siamo entrati in contatto.E adesso vediamo cosa succede.